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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 24 SETTEMBRE 2024

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Nuovo decreto Scura, critico anche Bevacqua "Non possiamo oltre tollerare che il perdurare di una diatriba di competenze nata male e peggio proseguita, mini alla radice il diritto alla salute della collettività regionale"

Nuovo decreto Scura, critico anche Bevacqua "Non possiamo oltre tollerare che il perdurare di una diatriba di competenze nata male e peggio proseguita, mini alla radice il diritto alla salute della collettività regionale"
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“Ancora una volta, leggo con estremo interesse le osservazioni di esperti e docenti
universitari che appaiono sulla stampa, in relazione alla sanità calabrese e, in
particolare, al pasticcio che si profila con il Dca 64/2016 del Commissario Scura,
che riscrive l’omologo provvedimento 30/2016. In quanto classe dirigente, non possiamo
lasciar cadere nel vuoto l’appello alla responsabilità in capo al consiglio regionale”.
Così il consigliere Bevacqua, il quale afferma che “i tratti deficitari del precedente
decreto commissariale paiono ripresentarsi, peggiorati, nel nuovo ma, alla politica,
non compete l’esercizio teorico della disquisizione, bensì la presa in carico effettiva
del problema: questa conflittualità fra gestione commissariale ed Esecutivo regionale
deve finire, perché è giocata sulla pelle dei cittadini calabresi ”. “Non possiamo
oltre tollerare – continua Bevacqua – che il perdurare di una diatriba di competenze
nata male e peggio proseguita, mini alla radice il diritto alla salute della collettività
regionale: partiamo dall’esistente e rendiamo, da subito, effettivo tutto ciò che
la decretazione consente, senza continuare a perderci nella guerra delle parole”.
“Se, ad esempio – prosegue Bevacqua – il decreto permette l’apertura dell’ospedale
di Trebisacce, lo si apra: nel contempo mettiamo mano alla nostra potestà legislativa
e dimostriamo di saper produrre un intervento complessivo e coerente, in linea con
i paletti imposti dal Piano di rientro e dalla sovraordinata normativa nazionale”.
“Lo stesso PD nazionale – sottolinea Bevacqua – deve decidersi una buona volta:
o il commissariamento continua e ce ne si fa una ragione, agendo ogni organo per
quanto di sua competenza, oppure si certifica che le ragioni del commissariamento
sono venute meno e si apre una nuova fase. Il resto è aria fritta”. “Volgere lo
sguardo altrove – conclude Bevacqua – lasciando che siano altri consessi e altri
interessi a porre mano al problema, sarebbe un imperdonabile peccato di ignavia,
sarebbe il tradimento delle ragioni che ci hanno condotti a chiedere e raccogliere
i consensi elettorali ottenuti. Intendo chiedere a tutti i miei colleghi, di maggioranza
e di minoranza, di riappropriarci delle nostre prerogative: lo dobbiamo ai calabresi
e alla nostra dignità, dobbiamo farlo e dobbiamo farlo in fretta”.