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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 02 DICEMBRE 2024

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Sequestrati beni per 21 milioni nel Crotonese Beni immobili, mobili, disponibilità finanziarie e partecipazioni societarie appartenenti ad un presunto esponente della cosca Arena di Isola di Capo Rizzuto.

Sequestrati beni per 21 milioni nel Crotonese Beni immobili, mobili, disponibilità finanziarie e partecipazioni societarie appartenenti ad un presunto esponente della cosca Arena di Isola di Capo Rizzuto.
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A seguito di indagini patrimoniali – coordinate dal Procuratore della Repubblica di
Catanzaro, Dott. Nicola Gratteri, dal Procuratore Aggiunto presso la D.D.A., Dott. Vincenzo
Luberto e dal Sostituto Procuratore della D.D.A. di Catanzaro, Dott. Domenico Guarascio,
la Guardia di Finanza di Crotone ha sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla
confisca, un patrimonio di circa 21 milioni di euro, nei confronti di Cavarretta Francesco
Anselmo, ritenuto, per le frequentazioni ed i riscontri emersi nelle varie attività d’indagine,
“espressione economica” della cosca Arena, per uno specifico settore di affari illeciti ovvero
quelli legati all’imprenditoria con particolare riferimento al percepimento di contributi
pubblici.
In data odierna, infatti, le Fiamme Gialle della Compagnia Guardia di Finanza di Crotone
hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale di
Crotone – Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della Direzione Distrettuale
Antimafia di Catanzaro, ai sensi della normativa anti mafia, disposizioni di cui al D. Lgs.
159/2011.
Tale normativa prevede l’applicazione delle misure di prevenzione, anche patrimoniali, a
carico di soggetti ritenuti, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici
delittuosi, ovvero, che per la loro condotta ed il loro tenore di vita, debbano ritenersi che
vivano abitualmente, anche in parte, con in proventi di attività delittuosa.
Inoltre, l’art. 4 del citato Decreto Legislativo 159/2011 ha ampliato la sfera dei soggetti
destinatari di tali misure di prevenzione anche a coloro “già solo” indiziati del delitto di cui
all’art. 12 quinquies D.L. 306/1992, delitto per il quale è comunque intervenuta, in capo a
Cavarretta Francesco Anselmo, condanna definitiva nel mese di febbraio 2015, per la quale
ha goduto del beneficio della sospensione della pena.
Il provvedimento ha determinato nei confronti del proposto l’applicazione del sequestro
anticipato di beni mobili, immobili ed aziende nella disponibilità diretta ed indiretta dello
stesso Cavarretta.
Questi, dai riscontri documentali finora raccolti, nel corso degli anni, si è inserito
nell‘economia legale, favorito da soggetti compiacenti, alcuni dei quali intranei alla
criminalità organizzata, utilizzando ingenti liquidità finanziarie, frutto di proventi illeciti
derivanti da contributi statali, europei e rimborsi I.V.A., erogati a imprese commerciali -ad
egli stesso direttamente o indirettamente riconducibili- per circa 25 milioni di euro.
Nello specifico, l’esecuzione dell’atto giudiziario ha portato al sequestro da parte delle
Fiamme Gialle dei seguenti beni:
 Partecipazioni in nr. 13 società di capitali ubicate in Calabria, Lombardia e Toscana,
aventi per oggetto sociale l’attività nautica/cantieristica, immobiliare ed alberghiera;
 Complesso turistico-ricettivo, sito in Isola di Capo Rizzuto, con annessa azienda
agricola, estesa su sei ettari e nr. 2 opifici con Categoria D/1;
 Tre immobili di natura residenziale, in Crotone, Isola di Capo Rizzuto e Cotronei;
 Terreno edificabile di circa mq. 43.000, ubicato in località Le Castella di Isola di Capo
Rizzuto, antistante il porticciolo turistico.
 Due autovetture e nr. 1 quad;
 Nr. 4 assicurazioni sulla vita per un valore di oltre 1 milione di euro;
 Nr. 1 esercizio commerciale (bar) in Isola di Capo Rizzuto.
Il Tribunale di Crotone, nel decretare il sequestro dei predetti beni il cui valore complessivo
è stimato per circa 21 milioni di euro, ha fissato la discussione sul merito della proposta
all’udienza del 22 settembre 2016 per il prosieguo, ai fini delle autonome valutazioni delle
autorità competenti, circa la confisca, quale epilogo finale dell’illecito arricchimento.