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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 26 NOVEMBRE 2024

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“Consiglio regionale sempre più monopolio della Giunta” E' l'amara constatazione del consigliere regionale Vincenzo Pasqua

“Consiglio regionale sempre più monopolio della Giunta” E' l'amara constatazione del consigliere regionale Vincenzo Pasqua
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Il consigliere regionale Vincenzo Pasqua ha rilasciato la seguente dichiarazione che si trasmette nella sua stesura integrale:

“Immaginare che il Consiglio sia soltanto il luogo deputato a votare provvedimenti di legge finalizzati a riconoscere e dunque, di fatto sanare, ‘la legittimità’ di ‘procedure scorrette a monte’ (come espressamente definite finanche dal Vicepresidente della Giunta regionale sui debiti fuori bilancio) e poco altro ancora, è la dimostrazione, al di là delle belle parole che lasciano il tempo che trovano, dell’esistenza di un rischio concreto di ridurre un luogo di confronto aperto e vero a mero momento di ratifica di decisioni maturate altrove. In questa direzione ho più volte sostenuto che il Consiglio regionale deve essere dotato delle adeguate risorse finanziare per incrementare l’attività legislativa che, proprio in ragione di questa mancanza sta, purtroppo, giorno dopo giorno, rischiando di divenire prerogativa esclusiva della Giunta regionale.

Difatti, anche stavolta, i provvedimenti di legge approvati sono quasi interamente frutto di iniziativa della Giunta regionale. Come di iniziativa della Giunta e, peraltro ‘fuori sacco’, cioè non all’ordine del giorno dei lavori d’Aula, è stata l’approvazione di una legge regionale fondamentale per la pianificazione ed il governo del territorio, vale a dire, la nuova legge urbanistica. Anche qui, al di là, degli apprezzabilissimi sforzi di ascolto e confronto dell’Assessore regionale al ramo e del Presidente della relativa Commissione, una così importante legge regionale non può essere approvata ‘fuori sacco’ e con queste tempistiche risicatissime, in cui i termini per la presentazione di eventuali emendamenti e, dunque la possibilità concreta di apporvi modifiche, vengono di fatto quasi azzerati. E ciò, non è soltanto una questione di forma o di metodo fine a se stessa, bensì di sostanza e contenuto, perchè come già accaduto in altre occasioni in cui vi è stata un’approvazione lampo, l’essenza stessa del ruolo del legislatore regionale viene, di fatto, ridotta al nulla. Parimenti, la vicenda della c.d. ‘auto sospensione’ del Vicepresidente del Consiglio, in cui al di là della fondatezza o meno delle accuse stesse, nel merito delle quali non intendo entrare perché di competenza di altre Autorità all’uopo deputate, si pone un serio interrogativo di carattere generale: possibile che non riusciamo a comunicare apertamente su un tema così importante e delicato senza per questo aver timore di rischiare di prestare il fianco a deboli quanto inutili strumentalizzazioni? Possibile che sia maggiore la paura di affrontare apertamente questioni del genere seguendo metodi anacronistici e desueti e finendo per essere definiti da certa stampa ‘dei Don Abbondio’ piuttosto che esprimere un messaggio sobrio e composito che possa ristabilire un clima di serenità anche in chi ci osserva da casa? Come è possibile non riuscire a comprendere che se dovesse passare il messaggio che dinanzi a certe cose ci si volta dall’altro lato non si fa altro che alimentare ulteriormente il vento già fortissimo dell’antipolitica? Per tale insieme di ragioni ritengo, dunque, sia giunto il momento di riflettere attentamente sul fatto che prima ancora di qualsivoglia prospettiva di crescita e sviluppo dell’azione di questo Consiglio regionale, debba esserne tutelata in via assolutamente prioritaria la sua stessa credibilità, evitando flebili quanto dannose difese d’ufficio d’apparato che lascerebbero, viceversa, il segno della distanza siderale esistente tra popolo e politica. In caso contrario il rischio è un serio indebolimento della Massima Istituzione regionale”.