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Richiesta di arresto per Caridi, arriva il sì del Senato La Giunta per le Immunità ha votato

Richiesta di arresto per Caridi, arriva il sì del Senato La Giunta per le Immunità ha votato
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ROMA – La Giunta per le Immunità del Senato ha detto sì alla richiesta di arresto nei confronti del senatore di Gal Antonio Stefano Caridi trasmessa dai magistrati di Reggio Calabria.

E’ quanto viene riferito al termine della riunione della Giunta.

Hanno votato a favore della proposta di dire sì all’arresto formulata dal presidente della Giunta Dario Stefano i senatori del M5S, del Pd, della Lega. Si è astenuto Nico D’Ascola di Ncd e hanno votato contro Fi, Idea e Gal.

«La Giunta, anche in questa occasione, ha operato avendo come unica bussola il Regolamento. Questo ha  consentito, non solo al relatore, la possibilità di effettuare una analisi di merito, garantendo il confronto tra tutti i componenti e, anche attraverso la valutazione di una memoria aggiuntiva consegnata agli uffici solo nella tarda mattinata del 3 agosto, garantendo pieni diritti di difesa al senatore Caridi». Così il presidente della Giunta per le Immunità del Senato Dario Stefano.

«La discussione – aggiunge – è stata intensa e partecipata, com’è giusto che avvenga su provvedimenti che investono le libertà personali di un parlamentare ed ipotesi di reato così gravi. Ora sarà compito dell’Assemblea del Senato, che è organo supremo, esprimersi sulla proposta licenziata dalla Giunta».

«Chiunque sia in buona fede deve ammettere che nelle intercettazioni ambientali e telefoniche,  messe assieme nelle migliaia di pagine di ordinanza relative al periodo 1997/2013 e già vagliate nello stesso periodo dagli inquirenti, non ci sono né prove né indizi a carico del senatore Antonio Caridi, che in tutti quegli anni non ha ricevuto neppure un avviso di garanzia. Anzi, davanti alle carte che, lette correttamente, dimostrano chiaramente l’estraneità di Caridi  alla ‘ndrangheta e clamorose sviste dei magistrati che addebitano al Caridi incontri al ristorante con una persona che in quel periodo era in carcere, il relatore Stefano ha chiesto di autorizzare il carcere con la formula che sarebbe «non implausibile», un rapporto di Caridi con l’ndrangheta, o come capo, o come affiliato o come semplice esecutore, formula che non si può escludere per nessuno dei parlamentari eletti nelle regioni ad alta densità mafiosa».

Ad affermarlo è il senatore di “Idea” Carlo Giovanardi che è componente della Giunta per le Immunità di Palazzo Madama. Autorizzazione sulla quale ora comunque dovrà pronunciarsi anche l’Aula del Senato.