Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Si tinge di giallo il tentato suicidio dell’agente penitenziaria di Taurianova I familiari non credono alla tesi del suicidio. Maria Teresa "Sissi" Trovato Mazza per i parenti non avrebbe avuto alcun motivo per un gesto estremo

Si tinge di giallo  il tentato suicidio dell’agente penitenziaria di Taurianova I  familiari non credono alla tesi del suicidio. Maria Teresa "Sissi" Trovato Mazza per i parenti non avrebbe avuto alcun motivo per un gesto estremo
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

di LM

Sono appese ad un lumicino le speranze di strappare alla morte Maria Teresa “Sissi” Trovato Mazza, 28 anni, taurianovese, agente della polizia penitenziaria in servizio a Venezia che ieri – secondo la prima versione trapelata, al termine di un turno di servizio avrebbe deciso di suicidarsi esplodendosi con la propria pistola d’ordinanza un colpo che l’ha attinta alla testa. La notizia – che secondo voci incontrollate – sarebbe giunta prima alle agenzie e solo successivamente alla famiglia – ha gettato la città in un clima di sconforto. Sissi Trovato Mazza, una ragazza atletica, sportiva- ottima giocatrice di calcio femminile ad alti livelli, appare impossibile possa aver deciso di farla finita così: Da poco aveva deciso di iscriversi all’Università al fine di ottimizzarle sue chanche professionali all’interno del Ministero della Giustizia e del corpo della Polizia penitenziaria. E ieri, inoltre quel servizio, a controllo di una detenuta partoriente , l’aveva fatto per caso: da tempo svolgeva altro tipo di mansioni in ufficio e non aveva opposto un rifiuto a chi le aveva chiesto quel cambio di turno. Dopo i primi soccorsi la ragazza lotta fra la vita e la morte e non si è allo stato in condizione di capire l’entità e la reversibilità dei danni che il proiettile può aver causato al cervello dopo essere entrato e uscito dalla scatola cranica. I familiari – tutti molto noti in città, il padre Salvatore, sportivo anch’egli fu un pilota di motocross molto apprezzato ed uno dei fondatori del locale Motoclub Vittoria Taurianova – non credono al tentativo di suicidio. “Sissi” – dicono in un contatto telefonico – non aveva motivo di uccidersi. Nell’immediato oltre ad accorrere al capezzale della ragazza- intubata e in coma – stanno valutando tutte le altre azioni necessarie per far tentare di far luce in maniera chiara su quanto è successo e su quelle che essi – pur senza esplicitarle in questa fase – ritengono siano “zone d’ombra”. Occorre far chiarezza e verificare sulla ragazza in vita ogni aspetto medico legale utile alla discovery di ogni elemento utile alla ricostruzione dell’episodio per capire se “Sissi” fosse sola o meno dentro l’ascensore dove avrebbe esploso il colpo accertare la presenza di residui di sparo sulla mano dell’agente, la distanza da cui il colpo sarebbe stato esploso e la traiettoria del proiettile, ogni altro segno presente sul corpo della sfortunata ragazza. Intanto altre fonti giornalistiche dicono che ove mai suicidio – tentato o meno che lo si voglia considerare – sia stato – non farebbe che confermare il male oscuro o la maledizione che sembrerebbe allignare su Venezia: stabilimento penitenziario nel quale – pare – due agenti della sezione maschile – avevano nel 2016 deciso di farla finita suicidandosi. Ma queste morti, in quel mondo parallelo che accomuna in un unico destino guardie e ladri, carcerieri e carcerati, detenuti e agenti, non balzano agli onori della cronaca. Vengono tenuti in ombra o in penombra, poco evidenziati sulla stampa o come in questo caso – sottaciuti dai media nazionali che – a 48 ore di distanza ancora non hanno dato la notizia. Urge fare chiarezza. Urge accertare la verità. La morte o la tragedia di una ragazza di 28 anni non può essere archiviata così.