Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Dieni: «I calabresi non si fidano più di Oliverio» "L'auspicio di ogni calabrese è che questa esperienza governativa si concluda al più presto"

Dieni: «I calabresi non si fidano più di Oliverio» "L'auspicio di ogni calabrese è che questa esperienza governativa si concluda al più presto"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

«I calabresi, dopo soli due anni, hanno perso tutta la fiducia che
riponevano in Mario Oliverio. Ormai tutti i sondaggi certificano il
fallimento del Pd e del suo governatore che, con le loro politiche
scellerate, sono riusciti a dilapidare il largo consenso elettorale
ottenuto nel 2014». È quanto sostiene la deputata del M5S Federica Dieni.

«Oliverio – prosegue l’esponente 5 stelle –, con le sue continue operazioni
clientelari, il cesarismo nelle scelte, lo svilimento del ruolo del
consiglio regionale, i favori ai soliti gruppi di interesse, ha spinto la
Regione verso un baratro da cui sarà difficile cacciarla fuori. I calabresi
se ne sono accorti e i risultati di tutti i sondaggi sono lì a dimostrare
che la “luna di miele” tra il governatore e quel 61% di cittadini che lo
hanno votato è finita da un pezzo».

«Se si tornasse alle urne domani – aggiunge la parlamentare –, Oliverio non
avrebbe alcuna chance di essere rieletto. Al M5S basterebbe candidare un
pupazzo per avere ragione di un governatore e di un partito che, arrivati
nemmeno a metà legislatura, sono riusciti a stimolare rimpianti perfino
verso la disastrosa stagione di Scopelliti».

Dieni conclude: «Oliverio e il Pd, in teoria, hanno davanti altri tre anni
per fare ulteriori danni e per rendere irreversibile una crisi già di per
sé drammatica. Per questo l’auspicio di ogni calabrese è che questa
esperienza governativa si concluda al più presto. Il presidente della
Regione stia pur sereno: il suo passo indietro non sarebbe una catastrofe,
ma permetterebbe alla Calabria di rimettersi in carreggiata prima che sia
troppo tardi».