Rosarno, Vito Petrini replica a Ernesto Rapani "Disconosce i suoi camerati sol perché non hanno versato al momento attuale dalla sua nomina 10 euro di tessera"
Questo poteva essere il peggior viatico per un nuovo portavoce regionale nominato (non eletto) e dico non eletto, in quanto la Calabria non ha ancora esercitato il suo diritto di celebrare il congresso del movimento di Fratelli d’Italia.
Congresso nel quale i vertici per statuto devono essere eletti dai grandi elettori, guarda caso lo stesso Rapani sa benissimo che io ne faccio parte e “non nominato” ma “VOTATO“, da ben 138 elettori.
Eppure lo stesso al suo insediamento, ……< dopo “l’arresto per presunta collusione con la ndrangheta reggina“ e l’avviso di garanzia a Roma per mafia capitale, del suo predecessore Domenico Kappler> a Lamezia Terme, nella prima riunione regionale del partito, dove al mio arrivo, lo vedevo sedare una rissa tra i componenti di Catanzaro che alla fine si sono autosospesi, e infine lasciato il partito per la presa di posizione dello stesso Rapani che come primo atto nomina un commissario provinciale, guarda caso non tesserato, come d’altronde la maggior parte degli intervenuti, in quanto il Rapani sa benissimo che dopo il tesseramento 2014 non sono stati più fatte campagne di Tesseramento dovute alle diatribe interne con il gruppo Alemanno. Quindi sfido il Rapani ad esibirmi nuove tessere di partito diverse di quella già in mio possesso. Eppure il disconosciuto Petrini interloquiva quasi giornalmente telefonicamente con il Rapani, al punto che mi ha invitato a presenziare alla riunione provinciale per il 19 c.m. a Reggio Calabria, per esternare in riunione le lamentele di nomine e revoche effettuate, guarda caso tutte nelle medesime condizioni di cui oggi mi si accusa, ricordo inoltre al Rapani che forse ha dimenticato che Vito Petrini il disconosciuto oggi, è sempre lo stesso Petrini che è intervenuto prontamente a bloccarlo a Lamezia Terme alla Masseria Irisi quando di fronte all’On. Rampelli è corso con l’intenzione di aggredire alle spalle il Sen. Franco Bevilacqua, in dissenso al suo intervento e che ha lasciato il tavolo della presidenza per andarsene. Sono sempre quel Petrini di Officina per l’Italia al Teatro Sistina a Roma, delle Armi Chimiche, della Battaglia contro il Rigassificatore e delle campagne elettorali che ha condotto insieme al fondatore del primo Circolo Calabrese e Rosarnese Aurelio Timpani. Certo che se oggi Rapani disconosce i suoi camerati sol perché non hanno versato al momento attuale dalla sua nomina 10 €uro di tessera, facendo finta di dimenticare quanti sacrifici personali ed economici sono stati spesi in tre anni e più… allora dico che questo Partito è destinato certamente a una fine “ingloriosa”. Chiudo invitando Rapani di rammentare che in data 22 luglio 2016 data in cui era già portavoce Calabrese del Partito ha avallato l’apertura di tre Circoli nella Piana, Taurianova, Melicucco e Rosarno…. oggi con le sue affermazioni “smentisce se stesso”.
Vito Petrini