Rischio idrogeologico Rossano, chiesti 1,2 milioni Ok a progetti Comune-Consorzio bonifica
ROSSANO (CS) – Rischio idrogeologico, azioni
di prevenzione finalizzate a ridurre le conseguenze di probabili
eventi alluvionali, ok al partenariato tra l’Amministrazione Comunale
ed il Consorzio di bonifica integrale dei bacini dello jonio cosentino.
Fondi PSR 2014-2020, chiesti oltre 483 mila euro per FOSSO
NUBRICA; 242 mila euro per FOSSO TOSCANO; e circa 464 mila euro
per il fosso PALAZZETTO.
A dare notizia del progetto presentato in Regione, frutto dell’importante intesa
tra i due enti, è l’assessore all’ambiente Giovanni DE SIMONE che coglie
l’occasione per sottolineare che l’attività di monitoraggio portata avanti, non si
esaurisce qui, ma che continua ad interessare tutto il territorio comunale.
Priorità dell’Esecutivo MASCARO – dichiara DE SIMONE – è quella di
intervenire, rimuovendole, sulle criticità ereditate e in parte irrisolte
dell’alluvione del 2015; e allo stesso tempo – aggiunge – operare in un’ottica
di prevenzione e messa in sicurezza dei territori.
Risolvere eventuali problemi di esondazione dei fossi e quindi
l’allagamento dei terreni agricoli; ridurre il rischio allagamento del centro
abitato, anche in considerazione della presenza della scuola primaria di
contrada Toscano in prossimità del sito; garantire la sicurezza degli argini
del fosso attenuando i fenomeni erosivi nei punti critici. Sono, questi,
gli obiettivi del progetto che prevede, tra gli altri, interventi di ripristino della
sezione idraulica al fine di garantire le normali condizioni di sicurezza e
prevenire potenziali pericoli e rischi di esondazione.
L’intervento interesserà tre tratti. Il primo a valle della SS 106 in
corrispondenza di una doppia curva che forma l’alveo prima di arrivare alla
foce, per una lunghezza di circa 380 metri; un secondo tratto a monte della
SS 106, per una lunghezza di circa 100 metri; il terzo tratto localizzato a 1500
metri a monte della ss 106, per una lunghezza di circa 200 metri.
S’interverrà rimuovendo sedimenti e flora selvatica presenti nel fosso;
risagomando l’alveo e attraverso il consolidamento degli argini mediante la
realizzazione di opere spondali di sostegno.