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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 NOVEMBRE 2024

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“Le Muse” valorizza storia architettura calabrese Attenzione focalizzata sull'importanza dei beni culturali

“Le Muse” valorizza storia architettura calabrese Attenzione focalizzata sull'importanza dei beni culturali
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L’Archivio di Stato di Reggio Calabria domenica scorsa è stata l’istituzione che ha tenuto a battesimo il progetto culturale “Casa Reale – alla ricerca delle dimore storiche calabresi” nell’ambito della programmazione de “Laboratorio delle Arti e delle Lettere – Le Muse” di Reggio Calabria, inedito appuntamento, vero e proprio evento, poiché per la prima volta viene fatta una catalogazione visiva delle architetture tra 1783 e 1900.

E’ stato il Coro delle Muse diretto dal maestro Enza Cuzzola con brani della tradizione napoletana e del grande compositore Ruggero Leoncavallo a scandire il momento di apertura della manifestazione ancor di più solenne poiché ha visto il saluto del barone Ivan Drago Inglese – presidente Assocastelli associazione che raggruppa 150 proprietari e gestori italiani che mantengono un patrimonio spesso poco valorizzato e non adeguatamente sviluppato, il quale si è soffermato sul ruolo dei beni culturali come –gioielli di famiglia da rispolverare – in un momento di crisi. L’idea di Giuseppe Livoti e di Bruno Taverna per Drago Inglese, dimostra l’attenzione delle intelligenze locali a servizio anche dei beni culturali, tanto valorizzati dal ministro Franceschini che sostiene anche l’operato di Assocastelli.

Il presidente Muse e critico d’arte Livoti ha ribadito come nel tempo ed in questa città tante idee sono state fatte per promuovere l’arte, così come fu ideato anni fa per l’artigianato popolare calabrese, ne parlammo come Muse –continua- quando nessuno credeva nell’artigianato o ancora quando portai per la prima volta gli studi degli artisti all’attenzione del grande pubblico, svecchiando per la prima volta in Calabria la figura del pittore, dello scultore. L’ultima scommessa è Casa Reale, ovvero docufilm realizzati come idea culturale grazie all’attenzione, al sostegno ed alla promozione dell’ingegnere Bruno Taverna – editore Melito tv ch 817. Taverna, esperto di comunicazione ha sostenuto tale progetto. La cultura deve essere portata in tv, una tv lontana dai clamori della politica –ha detto-, una tv che deve condurre lo spettatore alla curiosità ed attenzione, occorre creare grandi passioni nello spettatore e questo il mio intento in tanti anni di lavoro e ricerca da editore.

Una catalogazione multimediale, delle ville o meglio delle residenze calabresi tutte realizzate tra il 1783 ed il 1920, questo vuole essere “Casa Reale” dimostrando la passione, i sacrifici, gli sforzi economici di costruzioni ormai –senza tempo- trasposti dalla riprese di Dario Amodeo con particolari inediti ed interessanti per circa 20 special che raccontano le linee barocche di Villa Zerbi a Taurianova, ed ancora delle sale di rappresentanza con stucchi aggettanti e importanti di Villa Caristo a Stignano o i decori Liberty floreali di Palazzo Malgeri di Bova Marina o ancora cortili su impronte spagnole come quello di Palazzo Pecora di Polistena o l’eclettismo di raffinati stucchi di Palazzo Guarna di Reggio Calabria o la maestosità di atri e grandi sale per Palazzo Amaduri di Giojosa Ionica.

Nelle narrazioni i proprietari che hanno raccontato le loro vicende e presenti ieri anche all’archivio: Sergio Caristo e Cinzia Lamberti Spadei di Stignano, Francesca D’Agostino per Serrata, Giusy Guarna per Reggio Calabria, Marinella Malgeri per Bova Marina.

Mirella Marra – direttrice dell’Archivio di Stato sin da subito entusiasta di tale realizzazione si è soffermata sull’idea degli archivi non come luoghi di beni documentali ma spazi vitali, luoghi di scavo tra le carte dove deve emergere sempre la scoperta e l’inedito. Condivido in pieno tale percorso che utilizza la tv per promuovere il territorio e la nostra storia e per questo le carte antiche sono state anche utili a tale indagine storica, dobbiamo prendere coscienza che i beni culturali attuali colmano quel vuoto che vi è dopo il periodo greco e romano, a volte unica testimonianza visti i continui terremoti. Molti documenti scelti dalla Marra per tale occasione e visibili al grande pubblico fino a venerdi prossimo: Carlo VI e il vicerè d’Austria Wolfango Annibale di Schrattenbech nominano Matteo Scaramuzza, 26 ottobre 1719 Fondo Diplomatico, pergamena, Stemmi delle famiglie nobili (viventi) del sedile di Tropea, 1898, Stemma della famiglia Comi nobile e titolata “dal 1536”, una planimetria della zona e prospetto della Casa Zerbi in via Castello, Reggio, 1925, la pianta e facciata del Palazzo Zagari –Minasi a Scilla, ed ancora la planimetria del fondo Scinà a Stignano, con pianta di Villa Caristo a. 1908 atti Istruttori, causa Minici-Caristo. Dunque presto a livello regionale i documentari che animeranno una vera e propria filiera di tv locali da fine novembre.