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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

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Mobilità in deroga, Parentela (M5s) chiede lumi a Governo Il deputato è rimasto per tutta la giornata con i lavoratori in agitazione sotto il palazzo della Cittadella regionale

Mobilità in deroga, Parentela (M5s) chiede lumi a Governo Il deputato è rimasto per tutta la giornata con i lavoratori in agitazione sotto il palazzo della Cittadella regionale
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«Nessuno può prendersi gioco dei lavoratori calabresi in mobilità in deroga, che oggi hanno strappato degli impegni al governatore Oliverio, ma soltanto perché hanno protestato con tanta sofferenza e rischi. Alcuni sono perfino finiti in ospedale». Lo dichiara il deputato M5s Paolo Parentela, rimasto per tutta la giornata con i lavoratori in agitazione sotto il palazzo della Cittadella regionale. «Nel primo pomeriggio – informa il deputato – con una delegazione di manifestanti siamo stati ricevuti da Oliverio. Nella circostanza sono emersi aspetti gravissimi, tra cui pagamenti che l’Inps avrebbe effettuato a non aventi diritto, con contraddizioni assurde quanto pesanti». «A riguardo – anticipa l’esponente 5 stelle – presenterò un esposto alla Procura della Repubblica, nella convinzione che la componente politica e la burocrazia coinvolta non abbiano coscienza dello stato di prostrazione dei lavoratori». «Non vorrei che – sottolinea il deputato 5 stelle – per loro si riproponesse la consueta linea del potere al Sud, che subordina le masse, piega la dignità individuale e chiede il consenso col solito ricatto. Oliverio ha detto che al più presto incontrerà il ministro Poletti e che chiederà conto all’Inps. In ogni caso, si è mostrato impreparato sulla questione specifica, che non è di oggi e che non può essere ogni volta affrontata all’ultimo, in pieno stile calabrese e con la complicità di un governo incapace di gestire la situazione». «Continueremo a vigilare – conclude Parentela – e ad agire perché si arrivi alla soluzione del problema. Non ammetteremo ulteriori perdite di tempo e il ricorrente teatro, immorale, delle promesse a vuoto».