Referendum, Fiamma Tricolore: “Giornata memorabile” "Gli Italiani hanno ripreso il gusto ed il diritto di andare a votare per decidere"
E’ stata veramente una giornata memorabile per l’Italia ed il Popolo Italiano quella del 4 dicembre 2016. Una giornata meravigliosa che ha visto gli Italiani riprendersi il gusto ed il Diritto di andare a votare per decidere, senza alcuna intermediazione, cosa vorrebbero per il loro avvenire e quello dei loro figli, forse consci del perverso disegno che si nascondeva dietro il subdolo ed accattivante quesito referendario. Due elettori su tre hanno compiuto il loro “dovere civico” e, continuando nella splendida giornata di riscatto popolare e, in certo senso, rivoluzionario, di questi due su tre hanno scelto che era meglio non delegare il proprio destino ad un uomo solo, magari contorniato da una oligarchia lobbistica, per i prossimi 30/40 anni. La giornata è finita nel migliore dei modi allorchè il Pinocchietto nazionale si è presentato ai microfoni di Palazzo Chigi per dire che “domani” si sarebbe dimesso. Immaginiamo le ovazioni ed il giubilo che hanno attraversato gran parte dell’Italia e degli Italiani ed abbiamo sentito gli sperticati elogi che egli ha raccolto per la dignità dimostrata col nobile gesto. Peccato che solo poche ore dopo, riprese le vesti che gli sono più consone di Pinocchietto, ci ha fatto sapere che, come da noi ampiamente previsto e più volte pubblicamente dichiarato, “eravamo su Scherzi a Parte” e che “nel superiore interesse della nazione” le dimissioni erano congelate fino a data da destinarsi e che, anche per il suo incarico di partito, egli sarebbe rimasto in sella “avendo questi vinto alla consultazione referendaria.
Tale dichiarazione non ha però turbato i nostri sonni per i giorni a venire ma è sintomatica di cosa sarebbe accaduto, checché ne dicano i suoi sodali, se si fosse affermato veramente il si. All’autocertificata vittoria renziana vorremmo sommessamente replicare che i flussi elettorali attestano che oltre il 25% dei si provengono da elettori di altri schieramenti; che tanti da oggi, ed in ossequio alle inveterate abitudini italiche, lasceranno “il carro renziano” e saliranno su un altro; che lo spiegamento mediatico di cui si è circondato sarà difficilmente ricomponibile dopo questa disfatta venuta soprattutto in virtù del fatto che “l’accozzaglia”, nel superiore ed immediato interesse del Popolo, ha preferito mettere da parte le sottili e filosofiche dispute ideologiche per fare fronte comune su Valori e Principi unificanti impedendo che fosse sottratta all’Italia la SOVRANITA’ NAZIONALE, nella riforma affidata all’UE ed alla grande finanza internazionale, ed agli Italiani la SOVRANITA’ POPOLARE, con la quasi completa abolizione del Diritto di Voto, già compresso nella libertà e segretezza, togliendogli anche la personalità e l’eguaglianza.
Sono insite nelle proporzioni e nella estesa territorialità della vittoria poi le ragioni che non consentono a nessuno, i furbetti ci stanno provando per farsi pubblicità a buon prezzo, di metterci il cappello sopra. Nessuno, ripetiamo, può darsi primigeniture o maggiori meriti. Hanno vinto gli Italiani, tutti i militanti che si sono spesi nella campagna elettorale, tutti i soggetti che ci hanno creduto, nessuno escluso e tutti assieme. Proprio da ciò nascono in noi due richieste, forse desideri, che riteniamo molto semplici da enunciare ma, purtroppo, di difficile concreta realizzazione. La prima e che TUTTI i vari amministratori che hanno seguito Renzi in questa assurda richiesta di modifica della Costituzione si DIMETTANO, anche in considerazione del fatto che quasi tutto il territorio – Regioni, Province, Comuni – hanno detto convintamente e massicciamente NO al golpe. Ed in merito pensiamo soprattutto, per restare nel nostro piccolo e solo a titolo di esempio, ai vari Oliverio, Bova, Magorno, Falcomatà, eccetera. La seconda richiesta è rivolta “all’accozzaglia” per intraprendere, da subito, una battaglia PER l’introduzione di una legge elettorale “proporzionale” la sola che garantirebbe al Cittadino l’effettiva “eguaglianza” nel voto e, di conseguenza, avrebbe l’effetto di riavvicinarlo alle urne dopo anni di astensionismo dilagante.
La Segreteria Regionale del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore, concludendo, esprime estrema soddisfazione per il risultato referendario e, prima ancora, per la incoraggiante ripresa dall’affluenza alle urne, e ritiene sia oramai giunto il momento che anche i tanti soggetti della cosiddetta Area, in particolari quelli provenienti dalla diaspora missina o al Movimento ispirati, debbano fare una attenta riflessione per porre le basi per un unico soggetto politico, anche federativo, che metta da parte i pochissimi punti che dividono l’Area e convergano su un Progetto che, raccogliendo appunto i gruppi consimili, possa esprimere il vasto consenso su Valori e Principi che ci appartengono e tradurlo, come ormai avviene in tanta parte d’Europa e del pianeta, in presenza politica oggi militante e domani, auspicabilmente, istituzionale, anche per dare a quanti ancora credono ad una Politica fondata sulla Solidarietà Sociale e che sia Nazionale e Popolare per dare, finalmente, una Alternativa all’Italia su cui il MSI-FT sta già lavorando concretamente.
Francesco DE LEO
Segretario Regionale Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore