“Sulla crisi del Mezzogiorno resti alta l’attenzione” Lo sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete, Flora Sculco
“Sul Mezzogiorno resti alta l’attenzione. Capiamo che la fase politica nazionale è complessa e difficile, ma ci sono impegni assunti per dare risposte ai territori di questa parte del Paese che non consentono alle istituzioni nazionali di distrarsi. La situazione di aree come la Calabria rischia di diventare esplosiva. Aumentano disoccupazione, povertà, emarginazione e diseguaglianze sociali.
Fenomeni che, aggiungendosi alla fragilità istituzionale della Calabria e ai ritardi accumulati nell’utilizzazione della spesa pubblica e nell’erogazione delle risorse concernenti il welfare, accrescono la sfiducia dei cittadini e portano acqua al mulino dell’antipolitica”. E’ quanto sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, secondo cui “soprattutto in questo delicatissimo frangente della vita politica nazionale, si ha il dovere di essere responsabili. E di dare seguito ad ogni ‘pratica’ che interessa direttamente la vita dei cittadini.
In tal senso, auspico che il Ministero della Giustizia conceda il nulla osta necessario ai mille tirocinanti negli uffici giudiziari per avviarsi al lavoro. Al contrario, se si ritenesse di non doverlo dare, si spieghi perché, visto che le intese tra la Regione e gli uffici giudiziari interessati sono state da ormai da tempo formalizzate”. Conclude la consigliera regionale: “Occorre dare subito al Paese una legge elettorale per poi andare al voto, ma nel frattempo non si trascurino gli ‘Sos’ lanciati dal Mezzogiorno.
Dopo il Masterplan per il rilancio del Sud e i relativi Patti, gli stanziamenti finanziari su più questioni, inclusa l’urgenza di colmare la deficitaria dotazione infrastrutturale, e le previsioni della legge di bilancio, è necessario che si prosegua sulla strada tracciata con tempestività e rigore. Naturalmente, ognuno deve fare la propria parte. A Roma ma anche in Calabria. Qui, più di un episodio, numerosi ritardi e tante defaillance, sia nella programmazione e nell’utilizzo delle risorse che nell’azione politica quotidiana, suggeriscono un rapido cambio di passo, nuovi ritmi, velocità nelle decisioni, altre impostazioni.
E in particolare un coinvolgimento, nell’assunzione delle scelte strategiche, delle istanze più rappresentative della società. La politica deve urgentemente riattivare un dialogo franco e aperto con la società reale, se non vuole definitivamente allontanarsene”.