Cittanova ricorda i 40 anni senza Ciccio Vinci L'amministrazione intitola il Polo Solidale della Legalità al liceale 18enne ucciso dalla 'ndrangheta. Presente il leader di "Libera" don Luigi Ciotti - GUARDA
CITTANOVA – «Francesco Vinci è vivo e lotta insieme a noi». È stato il “leitmotiv” della serata di commemorazione dei 40 anni dall’assassinio del liceale 18enne ucciso per sbaglio dalla ’ndrangheta. Uno slogan che è riecheggiato dopo 40 anni, ancora più forte e con più valore. Francesco è una delle tante vittime innocenti della criminalità organizzata che a Cittanova ha una lunga lista. E l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Francesco Cosentino, ha voluto rinnovare la memoria del ragazzo intitolandogli il Polo Solidale per la Legalità inserendo anche una stele antistante l’entrata del Polo.
Una stele progettata dall’architetto Ottavio Amaro ed Elisa Morano. Significativa è la frase che riporta: “Ovunque ci sia qualcuno che lotta per essere libero, guarda nei suoi occhi e mi vedrai”. È il cantautore americano Bruce Springsteen a rendere viva la memora di Ciccio Vinci ucciso il 10 dicembre 1976 da mano ’ndranghetista. Francesco era un ragazzo impegnato, iscritto nelle fila della sinistra giovanile del Pci e in alcune associazioni di volontariato.
E a ricordarlo, in una sala gremitissima, c’era il sindaco Cosentino, don Luigi Ciotti, don Pino Demasi, Luigi Molina referente dell’Acipac, Angela Napoli, tanti amministratori e sindaci del comprensorio pianigiano. E non per ultimo i parenti delle vittime. Tanti caduti innocenti assassinati ingiustamente a Cittanova da un potere criminale senza coscienza.
Prima di arrivare all’intervento di don Ciotti, sono stati tanti i messaggi per ricordare i 40 anni senza Ciccio, come lo chiamavano gli amici, tra cui l’ex sindaco di Cittanova Francesco Morano. Poi il pensiero di Angela Napoli, all’epoca insegnante di matematica al liceo scientifico di Cittanova. Don Pino Demasi, la figlia di una vittima di ’ndrangheta. Il sindaco Cosentino. E infine la rievocazione commossa della nipote di Vinci, Teresa. In chiusura don Luigi Ciotti.