Gioia, sale la febbre politica. Pedà dà forfait? Si delineano i primi schieramenti in vista delle elezioni di maggio. Non è escluso un candidato donna
di Caterina Sorbara
La politica è sempre più argomento di discussione tra le vie e le piazze della città del porto, specie dopo la sfiducia all’ormai ex sindaco, Giuseppe Pedà ad opera di nove consiglieri comunali (quattro fuoriusciti dalla maggioranza, a cui si sono uniti altri cinque dell’opposizione) e la nomina da parte del prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari del nuovo Commissario Domenico Fichera, il quale avrebbe confermato che la prossima tornata utile per il rinnovo dell’Amministrazione sarà a primavera, probabilmente nel mese di maggio.
Il tempo per ricomporre le fila è dunque davvero breve, di conseguenza, in molti stanno già lavorando per l’imminente campagna elettorale, e le sorprese potrebbero non mancare. Secondo i cosiddetti “bene informati”, non è infatti più certa la ridiscesa in campo del primo cittadino uscente: qualora dovesse sciogliere le riserve, Pedà avrebbe comunque già il sostegno della nascente “Italia unita”, sotto la guida di Francesco Toscano, ex assessore alla Cultura, partito nel quale dovrebbero confluire, tra gli altri, gli esponenti del Comitato “Gioia Libera” e lo storico movimento “Insieme per Gioia”.
Ai nastri di partenza si sarebbero già disposti sia Aldo Alessio che Rosario Schiavone, mentre Renato Bellofiore rimane più cauto, preferendo un momento di riflessione. Due di loro, in passato, hanno già governato la città, mentre Rosario Schiavone ha ricoperto la carica di vice sindaco durante la seconda legislatura di Giorgio Dal Torrione. Aldo Alessio dovrebbe presentarsi a capo della lista civica “Città Futura”; Renato Bellofiore, invece, pare non abbia intenzione di candidarsi in prima persona e ha fatto sapere che nei prossimi giorni si terrà una riunione del gruppo “Cittadinanza Democratica” per decidere sul da farsi. Rosario Schiavone, tutt’altro, ha per il momento un progetto ben preciso: la convocazione di un’assemblea costituente, “un’assemblea di popolo che rappresenti tutti e che abbia a cuore, esclusivamente il futuro della città”. Un altro tra i papabili candidati potrebbe essere Raffaele D’Agostino, ex consigliere provinciale, in passato molto scaltro nel reperire diversi finanziamenti a favore del centro tirrenico. Infine Nicola Zagarella del movimento “Città vivibile” e Salvatore Allera di “Gioventù nazionale” che hanno dichiarato di essere pronti al dialogo, prima di effettuare qualsiasi scelta.
Ma c’è anche chi auspica la “new entry” in quota rosa, cioè un sindaco donna sostenuto dalle donne. Come dire: sarebbe ora! In fondo, nella Piana del Tauro, fattori storici, ambientali, di costume, contingenze esterne per troppo tempo hanno ostacolato la presenza femminile in politica, da sempre prerogativa degli uomini. Pochissime sono le donne che sono riuscite ad emergere in questo campo. Sarebbe importante, invece, che fossero presenti più donne nei nostri Comuni, perché portatrici di un mondo di valori peculiari che, se posti al servizio della politica e quindi della collettività, del bene comune, risulterebbero vincenti. D’altra parte, la donna ha dato ampiamente dimostrazione di sapersi destreggiare benissimo anche nei ruoli istituzionali. Due potrebbero essere le possibili candidate a sindaco: Maria Rosaria Russo, preside antimafia dell’Istituto Superiore “Piria” di Rosarno, divenuto grazie alla sua guida un’eccellenza del territorio, oppure sua figlia Anna Maria Stanganelli che, ha ricoperto la carica di vice sindaco durante la giunta Pedà, dimostrando un grandissimo impegno a favore della città.