Inchiesta “Multopoli”, chiesti 35 rinvii a giudizio Coinvolti il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ed il consigliere regionale Domenico Tallini
CATANZARO – Chiesto il rinvio a giudizio per i 35 indagati – tra i quali figurano il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ed il consigliere regionale e comunale Domenico Tallini – coinvolti nell’indagine denominata “Multopoli”. Un unico indagato, Luciano Calabrese, ha chiesto e ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato.
Per tutti gli altri l’udienza proseguirà il 27 febbraio. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, truffa aggravata, abuso di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato e simulazione di reato. Le indagini, condotte dalla Digos del capoluogo, avrebbero consentito di svelare un vero e proprio sistema teso ad annullare i verbali di contravvenzione nei confronti di pochi privilegiati.
Secondo l’accusa esponenti politici e ufficiali della polizia municipale per «acquisire consenso elettorale e per ottenere prestigio in ambito politico si sarebbero associati per far ottenere o conseguire ingiusti profitti patrimoniali con l’annullamento illegittimo di multe, abusando e strumentalizzando il potere e le funzioni di cui erano investiti». Di abuso d’ufficio devono rispondere Tallini e Abramo, mentre il reato di associazione a delinquere è contestato agli ex assessori comunali Massimo Lomonaco e Stefania Lo Giudice, al capo della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno e al maggiore Salvatore Tarantino. Tra gli indagati figurano anche consiglieri comunali, ufficiali dei vigili urbani e professionisti del capoluogo.