Gioia Tauro, si delineano gli schieramenti per le comunali Presentata una nuova aggregazione che vede insieme gli ex coordinatori del Centro Democratico, Carmelo Riotto, già assessore della giunta Bellofiore, e Carmelo Altomonte e i Cristiani Democratici Uniti di Massimo Cananzi
di Domenico Latino
GIOIA TAURO – Cominciano a delinearsi gli schieramenti in vista delle prossime amministrative di primavera: dopo l’annuncio della candidatura dell’ex sindaco antimafia Alessio con il collettivo politico “Città Futura” e la prima uscita ufficiale del nuovo soggetto “Italia Unita” che probabilmente alle comunali correrà da solo, ieri pomeriggio, con una conferenza stampa convocata nella sede del CDU è stata presentata una nuova aggregazione che vede insieme gli ex coordinatori del Centro Democratico, Carmelo Riotto, già assessore della giunta Bellofiore e Carmelo Altomonte e i Cristiani Democratici Uniti di Massimo Cananzi.
A loro – è stato annunciato – a breve si unirà una terza forza politica di area moderata (il nome non è stato però svelato) con l’ingresso della quale si andrà a completare il quadro per la nascita di una vera e propria federazione pronta a dialogare con tutti confrontandosi sui programmi e, all’occorrenza, a esprimere un proprio candidato. Seduto al tavolo c’era anche Adolfo Gullace, storico imprenditore gioiese tra i fondatori dell’associazione commercianti.
A prendere per primo la parola è il segretario cittadino e componente nazionale del CDU, Cananzi: “affronteremo la campagna elettorale con un’unica lista, ci guardiamo intorno ma valutiamo anche una proposta alternativa – ha spiegato. Credo che il dialogo non debba essere precluso a nessuno, magari riusciremo a correggere la mira del baronato della politica ma una cosa è certa: le sorti di una città non si possono decidere in una stanza. Le vicende legate alla sfiducia del sindaco Pedà prima e alle importanti inchieste, in questi ultimi giorni non devono scoraggiare i gioiesi dall’attivismo: si parla solo di ‘ndrangheta ma qui c’è anche tanta gente perbene, lavoratori onesti dal cui contributo non si può prescindere per raggiungere l’agognato sviluppo”. Alla tornata del 2015, il Centro Democratico, guidato a livello nazionale da Bruno Tabacci, si schierò a sostegno di Pedà mentre il CDU appoggiò il candidato Pino Zappalà, medico condotto ed ex consigliere di minoranza firmatario della mozione che ha messo fine all’esperienza del “New Deal”.
In totale, le due liste conteggiarono circa 350 voti. “Bisogna ripartire in modo sinergico sulla base di una proposta condivisa in grado di sciogliere i nodi occupazione, Sanità e agricoltura – continua Cananzi. Nel fare chiacchiere siamo tutti bravi, poi bisogna vedere nei fatti: siamo stati gli unici a presentare, nel mese di ottobre, un piano per la pulizia del torrente Budello e la messa in sicurezza del fiume Petrace, volevamo dare un contributo volontario ma non ci fu alcun riscontro. In pochi sanno, ad esempio, che c’è un progetto del lontano 1982, sindaco Gentile, per la copertura del Budello, si potrebbe riprendere, naturalmente garantendo una regolare pulizia”.
Dopo di lui, Riotto chiarisce: “il Centro Democratico è rimasto collocato a sinistra, in ottica “renziana” mentre noi adesso ci riconosciamo più in un centro moderato. Vogliamo lanciare una sfida alle forze sane della città che vogliono confrontarsi per dare un input e dire che non bisogna rinunciare proprio in questo momento: Gioia ha grandi problemi da risolvere, anche nel sociale. Penso ai disabili, agli emarginati e a tutte quelle criticità che il mio lavoro di sindacalista mi porta a toccare con mano. Dobbiamo costruire ponti non muri – aggiunge Riotto parafrasando Papa Francesco – per quanto mi riguarda, però, ho lasciato per sempre il ruolo di portatore di consensi a favore di chi anziché fare squadra ha viceversa creato gruppi di potere”. Altomonte da parte sua precisa: “con Pedà abbiamo avuto la delega al commercio solo a parole ma, in realtà, non c’è mai stato dialogo né coinvolgimento. Stavolta, se non ci saranno subito le condizioni giuste torneremo sui nostri passi”. Infine, Gullace da imprenditore: “qui è troppo complicato gestire un’attività perché trovi del marcio ovunque. Della mia esperienza all’estero, invece, mi porto dietro la trasparenza e la semplicità burocratica”.