Aggressione Davi, due persone rinviate a giudizio Il suo commento: "La politica non seppellisca la Calabria"
In merito alla notizia resa nota dalla Procura di Vibo Valentia secondo la quale due persone saranno rinviate a giudizio per l’aggressione al massmediologo Klaus Davi, avvenuto nel luglio scorso a Vibo Valentia, lo stesso giornalista ha commentato la notizia: “Il rinvio a giudizio dei due presunti esponenti della ‘ndrangheta che mi hanno aggredito, conferma quanto la magistratura sia in prima linea nel garantire il presidio della legalità in territori difficili come la Calabria. Quellache invece pare totalmente mancare in questa regione è una massiccia
presenza politica. Non tanto per la mancanza di numero di parlamentari, senatori e deputati che sono comunque tanti, ma per il silenzio e la loro apparente incapacità di porre la questione della criminalità organizzata e in particolare della ‘ndrangheta al centro dell’agenda politico-culturale di questo Paese.
Questo continuo, collaudato e omertoso silenzio, interrotto solo da qualche comunicato di circostanza, induce a pensare il peggio della classe politica, anche se ci sono lodevoli eccezioni soprattutto tra gli amministratori locali e regionali. Eppure molti politici devono le loro fortune al popolo calabrese che li ha eletti e li stipendia; il quale, però, viene ripagato con indifferenza, silenzio e rimozione. Un grazie quindi alla magistratura che fa uno straordinario lavoro e rivolgo un appello ai politici affinché, invece di occuparsi di primarie del Partito Democratico, beghe interne e vicissitudini di Virginia Raggi, si impegnassero congiuntamente per far tornare al centro del dibattito questa emergenza nazionale. La Calabria, regione straordinaria, non merita di essere seppellita e dimenticata a causa dell’insensibilità di chi invece dovrebbe tutelarla”.