Raffaele Degni ha presentato un esposto segnalando la presenza, davanti all’ospedale di Polistena, di grande cumulo di sacchi neri contenenti rifiuti ospedalieri.

E s p o s t o:

AL SIG. PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA – QUIRINALE R
O M A

Divisione Affari Sociali

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE
CALABRIA CATANZARO

AL SIG. PREFETTO DELLA
PROVINCIA
REGGIO CALABRIA

AL SIG. PROCURATORE DELLA
REPUBBLICA
P A L M I

ALLA DIREZIONE
SANITARIA OSPEDALE P O L I S
T E N A

ALLA REDAZIONE DI APPRODO NEWS SUA
SEDE

ALLA REDAZIONE
DE LA GAZZETTA DEL SUD

Via Diana 3
89100 REGGIO CALABRIA

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Nella mia veste di Utente e
Cittadino contribuente, per quanto all’oggetto, ritengo doveroso segnalare:

ieri mattina 1 marzo, siamo stati all’ospedale di Polistena per prenotare
una visita medica.

Premesso che dalla parte
della porta carraia e pedonale, ancora nessuno negli ultimi 30 anni ha creduto
opportuno installare una insegna, un cartello di indicazione “ OSPEDALE”, nel
corso del giro all’interno del perimetro
per andare all’ufficio ticket, abbiamo notato sulla sinistra, adiacente ad un
container una sorta di collina di oltre 2 metri e mezzo di altezza, di sacchi
neri colmi di rifiuti ospedalieri, alcuni dei quali sventrati da gatti o cani.
E altri rifiuti. I rifiuti, cartacce, sporcizia e quant’altro, caratterizzano
l’intera area interna piano strada, dell’ospedale. Una situazione di degrado
impensabile per un luogo di cure ove dovrebbe regnare pulizia ed ordine. Allego
foto.

Abbiamo chiesto del cumulo di
sacchi di rifiuti che fanno apparire tale ospedale più una discarica che un
luogo di cura, e ci hanno risposto che l’ente responsabile non viene a ritirare
i rifiuti e non si conoscono le ragioni. E’ evidente che per la direzione
ospedaliera tale aspetto è irrilevante. Non oso immaginare il resto.

Davvero un bel biglietto da
visita per l’utenza ospedaliera. Un segno di considerazione e classe.

Terminata la nostra incombenza,
dal parcheggio abbiamo percorso l’apposita sconnessa stradella, dove ci sono le
solite buche.

Ringrazio per
l’attenzione.
Raffaele D E G N I