“L’opposizione lucra sul futuro di Reggio Calabria” Lo dichiarano i capigruppo di maggioranza del civico consesso reggino
REGGIO CALABRIA – «C’è chi intende la politica come servizio e chi fa dello sciacallaggio la sua bandiera. C’è chi si sbatte quotidianamente con senso di responsabilità e abnegazione per risollevare la città e chi invece sembra fare il tifo contro Reggio, tentando di lucrare politicamente sulle difficoltà che egli stesso ha determinato. Capita cosi a Reggio Calabria di vedere qualche politicante che si affretta a strumentalizzare vicende che rischiano di penalizzare il nostro territorio provando a cavalcarle, a bandiere spiegate, pur di ottenere un po’ di visibilità mediatica, tentando di celare le proprie responsabilità, sperando che i reggini non si rendano conto che se oggi l’aeroporto dello Stretto si trova in questa situazione d’impasse, ciò è dovuto ad un decennio di scelte politiche fallimentari, con somme di denaro pubblico elargite al limite del danno erariale, ed una politica incapace di programmare ed attenta solo a distribuire prebende ad amichetti e comparelli». E’ quanto scrivono in una nota i capigruppo di maggioranza a Palazzo San Giorgio.
«Non condividiamo per nulla – prosegue la nota – le prese di posizione di alcuni consiglieri di minoranza, comunali e regionali, che anziché nascondersi in un angolino per la vergogna di quanto hanno prodotto nell’ultimo decennio, stanno provando in tutti i modi, con tanto di sovraesposizione di bandiere e raffiche di comunicati stampa, ad intestarsi una battaglia a difesa dell’aeroporto che invece dovrebbe essere appannaggio dell’intera cittadinanza reggina, evidentemente nient’affatto convinta di andare a mischiarsi con quei soggetti che rientrano a pieno titolo tra i primi responsabili del tracollo del trasporto aereo sul nostro territorio».
«Gli stessi soggetti, fieri rappresentanti dei partiti politici che hanno tenuto le redini di Sogas nell’ultimo decennio, determinandone il fallimento e mettendo in ginocchio l’Aeroporto dello Stretto, tentano oggi di addossare le colpe sull’Amministrazione comunale reggina e sul sindaco Giuseppe Falcomatà che sulla vicenda dell’Aeroporto non hanno alcuna responsabilità, se non quella di aver tenuto in piedi negli ultimi mesi questa infrastruttura vitale per lo sviluppo del nostro territorio, ponendo l’unico rimedio plausibile al fallimento di Sogas e mantenendo attivi fino ad oggi i collegamenti Alitalia, che avrebbero già dovuto interrompersi quasi un anno fa, come è avvenuto ad esempio a Crotone, per via della pesante crisi finanziaria che la ex compagnia di bandiera sta attraversando».
«A questi sbandieratori e stracciatori di vesti, che già nelle scorse settimane hanno provato a darsi un tono affermando e scrivendo fandonie sulla vicenda dei tir al porto di Reggio, puntualmente sbugiardati dai fatti e dagli atti concreti prodotti dall’Amministrazione comunale reggina, rispondiamo che anche questa volta, come tutte le altre volte, alle sirene azionate con la speranza di raccattare un po’ di consenso a buon mercato, la città risponderà con una sonora pernacchia. Basta porsi una semplice domanda per far capire a questi signori che l’unico atteggiamento valido a tutelare gli interessi dei reggini sarebbe quello di tacere. E possibilmente nascondere le vergogne della grande scorpacciata che hanno fatto in questi anni, ai danni dell’aeroporto di Reggio, producendo debiti su debiti, sui quali abbiamo chiesto venga avviata una seria azione di responsabilità, affinché chi ha sbagliato paghi i danni prodotti ai cittadini, e portando al fallimento l’aeroporto di Reggio».
«E’ molto probabile – prosegue la nota dei capigruppo di maggioranza – che questi soggetti non abbiano mai sentito parlare di continuità territoriale, probabile che non siano a conoscenza della difficile partita che le istituzioni nazionali e territoriali stanno giocando per il salvataggio dell’Aeroporto con l’obiettivo di mettere un argine alla deriva nefasta azionata dopo anni di spese pazze che hanno portato al tracollo del Tito Minniti. Ci chiediamo ad esempio come mai non hanno pensato di incatenarsi alle porte dell’aerostazione quando è stato dichiarato il fallimento della Sogas, creatura esecutrice del tracollo prodotto dalla classe politica inetta ed incapace che nell’ultimo decennio ha governato il comparto trasportistico nel comprensorio della nostra Città Metropolitana».
«Se proprio dobbiamo parlare di numeri e Società, è bene rammentare a tutti loro che mentre il carrozzone Sogas, gestito dagli amici del quartierino, produceva milioni su milioni di debiti, arricchendo decine di esperti e consulenti pagati a peso d’oro, consegnando ingenti somme di denaro pubblico a piccole compagnie aeree che arrivavano a Reggio Calabria con in testa solo il più classico del “prendi i soldi e scappa”, la Sacal a Lamezia Terme arrivava a 2 milioni di passeggeri annui. Oggi, a giochi fatti, dopo l’aggiudicazione del bando Enac, che finalmente offre alle istituzioni un interlocutore abilitato a gestire la governance del Tito Minniti, questi signori vorrebbero indicarci la strada che avremmo dovuto seguire. Ma non ci spiegano come mai, se erano a conoscenza di qualche cordata di imprenditori reggini interessati a rilevare la gestione dell’aeroporto, non abbiano promosso loro stessi la partecipazione ad un bando che è rimasto aperto per quasi un anno».
«A questi gonfiatori di palloncini, agitatori di inesistenti masse, sobillatori di cittadini disillusi dalla loro incompetenza, vorremmo dire che il ruolo minoritario che ricoprono nei consessi democratici cittadini e regionali, non significa che devono necessariamente intervenire, parlare a vanvera, inventare, scrivere senza conoscere i fatti. Fare politica significa anche saper tacere, documentarsi, studiare, lavorare in silenzio, cercare soluzioni. Non si parla per sentito dire, non si agitano le braccia come marionette, non si sbraita sulle spalle della città, non si tenta di accusare le istituzioni nel vano tentativo di ricostruirsi una verginità politica, non si lucra sui problemi che investono i reggini. L’opposizione va fatta in maniera seria e responsabile, attraverso lo studio, la proposta, la progettualità. Non un barlume di tutto ciò da questi soggetti, neanche il pudore di affermare pubblicamente le loro colpe, neanche la capacità di ammettere di esser stati responsabili del disastro. Niente. Solo urla e bandiere, palloncini e comunicati stampa. Solo vani tentativi di riempire il vuoto pneumatico di proposta politica, solo un puerile tentativo di coprire le loro malefatte, dopo che i reggini li hanno buttati fuori a calci dalle istituzioni, riconoscendo in loro i responsabili del sacco di Reggio, i rei della grande scorpacciata che ha gettato la città, aeroporto compreso, in un pozzo buio e profondo dal quale lentamente e con responsabilità stiamo tentando di tirarla fuori».