Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 30 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Fusione Serre Cosentine, intervento di Orlandino Greco Replica al Laboratorio Civico di Rende

Fusione Serre Cosentine, intervento di Orlandino Greco Replica al Laboratorio Civico di Rende
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

La Fusione dei Comuni, i progetti di conurbazione dei vari territori, sono diventati ormai l’argomento cult di molte discussioni a volte pertinenti altre volte impertinenti, tenute quest’ultime dagli improvvisati tuttologi della materia. Quanto mai grottesca l’entrata in scena del Laboratorio Civico di Rende, che prende di mira e boicotta la proposta di fusione delle Serre Cosentine nell’asse Cosenza – Rende – Castrolibero, apprezzata e sposata invece dai sindaci dei 5 comuni coinvolti e che sostengo a gran voce e da più tempo.

E in una disamina da romanzo storico di manzoniana memoria, compaiono i Bravi, i Don Rodrigo e gli Innominati e citano la famosa frase “questo matrimonio non sa d’ha fare”, perché l’entrata in scena di altri personaggi screditerebbe e toglierebbe il palco alla grandiosa città di Rende. O sarebbe meglio dire quello che ne rimane, realtà urbana a cui è rimasto ben poco degli anni d’oro e che mostra quotidianamente inefficienze e degrado. Va da se, quindi, che una qualsivoglia iniziativa politica che sottolinei lo stato di efficienza e di continua crescita degli altri comuni rispetto a Rende è da screditare. Sono stato sindaco per oltre tredici anni e credo di aver contribuito, insieme a coloro che mi hanno preceduto, a far diventare Castrofranco l’attuale splendida Città di Castrolibero. E non certo personificando la figura del signorotto di turno sono riuscito a lasciare un segno del mio agire politico ma al contrario innescando azioni e opere di mutamento architettonico, paesaggistico, culturale e poi antropologico e sociale per la costruzione di una vera comunità.

Nell’idea di area urbana ho sempre sostenuto l’ipotesi della fusione della città unica dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, finalizzata anche a mettere insieme i comuni delle Serre, per far sì che gli stessi assumano un linguaggio unico nel difficile percorso di creazione della grande Cosenza. Nella mia visione politica, Cosenza, Rende e Castrolibero, restano sempre il nucleo centrale di un’area urbana che si allarga a cerchi concentri coinvolgendo anche le Serre cosentine. E’, del resto, un’ipotesi praticabile nel breve periodo, ovviamente con le dovute cautele e a seguito di un ineludibile progetto di fattibilità. Un studio che necessita di un processo laborioso, nel quale investire almeno un anno di ricerche sul territorio che coinvolgano diversi esperti; sociologia, antropologia, demografia, geografia umana, economia e diritto, sono tutti ambiti che serve tenere in considerazione onde evitare il fallimento di un così grande e importante progetto.

Senza considerare le problematicità e difficoltà che già si presentano in fase iniziale; Cosenza e Rende sono impegnate – la prima – in un difficile percorso di predissesto e – l’altra – in un piano di riequilibrio decennale invocato, pare, per far dispetto alla precedente amministrazione socialista, condizione prima che potrebbe inficiare l’attuazione della fusione. Concludo con un suggerimento: il Laboratorio Civico approfondisca le ragioni che hanno causato negli ultimi anni il depauperamento di una città che fino a qualche tempo fa era modello di sviluppo urbanistico e coesione sociale tanto da essere invidiato nell’intero Paese. Le conclusioni potrebbero essere utili nella stesura dello studio di fattibilità della città unica.

ORLANDINO GRECO