Alessandro Nicolò: “Sanità calabrese a rischio coma” Continua il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione: "Cresce solo la sfiducia della gente"
“In Calabria la sanità è ormai al collasso e il rischio di un coma irreversibile è concreto e tangibile. Cresce solo la sfiducia. Per l’erogazione di analisi e prestazioni anche di livello ordinario i tempi di attesa sono lunghi, interminabili. Ed aumentano, fino a superare i livelli di guardia, i viaggi dell’emigrazione sanitaria ma anche i medici ancora precari”. E’ quanto afferma in una nota il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò, rilevando che “restano sul tappeto problemi irrisolti importanti, la mancata attuazione del registro tumori, la definitiva rinuncia del Fascicolo sanitario elettronico e la costruzione dei nuovi ospedali che i calabresi attendono da quindici anni”.
“Sono tante, davvero troppe, le questioni aperte da affrontare e risolvere – continua Nicolò – mentre il presidente Oliverio interviene solo con proclami. In merito, le interrogazioni presentate sono rimaste prive di riscontro e queste criticità ci preoccupano, al punto da chiedere ripetutamente chiarimenti su questioni funzionali e strutturali che riguardano i calabresi”.
“Assistiamo – rimarca Nicolò – al film infinito dei ‘duellanti’ sul Decreto 50: una pellicola sdoppiata, mi si passi il calembour, tra il commissario e il Governo e la struttura commissariale e il presidente Oliverio. Uno spettacolo ripetitivo che per i calabresi rimane incomprensibile, perchè è una competizione con fini esclusivamente di titolarità di potere, senza che nessuno dei contendenti si preoccupi minimamente di portare davvero a soluzione i problemi che hanno già indebolito ulteriormente un tessuto sanitario territoriale fragile, che attende da mesi le assunzioni di personale indispensabili sia per l’erogazione all’utenza dei servizi ospedalieri esistenti, sia per l’attivazione di nuovi servizi per migliorare l’offerta e adeguare i livelli essenziali di assistenza”.
Ancora Nicolò: “Quando il presidente Oliverio testualmente denuncia che ‘In questi sette anni di commissariamento della sanità non sono stati affrontati i problemi fondamentali ‘ e annuncia ‘chiederò al ministro della Salute un intervento diretto per sbloccare positivamente attraverso i necessari correttivi un provvedimento che possa consentire l’assunzione del personale necessario al rafforzamento dei servizi sanitari’ i calabresi ne ricavano la conferma plateale della disattenzione nei confronti della Calabria del Governo nazionale, nonostante l’omogeneità politica, che continua ad interrogarsi ‘su come e su cosa fare’, noncurante dei calabresi che pagano con le loro alte tasse un sistema sanitario che non risponde”.
“Voglio stavolta prevenire d’anticipo la solita obiezione del presidente Oliverio – aggiunge il capogruppo di Forza Italia – quando parla dei setti anni di commissariamento, ricordando che il percorso avviato dalla giunta Scopelliti per la gestione della sanità è stato virtuoso al punto che il Tavolo Massicci ha certificato positivamente i conti, gli adempimenti regionali in materia e ha espresso compiacimento per il disavanzo, pur se i risultati raggiunti sono stati poi frenati dall’interruzione traumatica della precedente legislatura”.
“Oggi – osserva l’esponente politico – la Calabria è tra le quattro regioni che non hanno mai avviato le procedure per attivare il Fascicolo sanitario elettronico, rinunciando definitivamente alla ‘cartella clinica virtuale’, strumento basilare per relazionarsi con la maggior parte delle strutture sanitarie nazionali. Tali carenze, emersa anche dal recente Rapporto OsservaSalute 2016, renderà la nostra sanità anche più disastrata mentre la spesa privata dei cittadini calabresi per la salute è in aumento e cresce la spesa sanitaria pubblica pro capite”.
“Dalla Giunta regionale, che insiste nella sua inerzia e col suo silenzio assordante – conclude Nicolò – ci aspettiamo più che duelli, tempi certi per la realizzazione dei nuovi ospedali e per l’attuazione della legge regionale che ha istituito il registro dei tumori, attività più che mai importanti in territori dove il bisogno di buona sanità è particolarmente avvertito. Purtroppo, però, non vediamo all’orizzonte alcun segnale dalla Cittadella che indichi la più flebile delle speranze del cambiamento a cui comunque tutti aspiriamo”.