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TAURIANOVA (RC), VENERDì 20 SETTEMBRE 2024

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Pedofilia, pubblicato report Meter 2016 del web sommerso sia online che nella vita reale Per il rapporto annuale dell'associazione di don Fortunato Di Noto, Tonga al primo posto delle segnalazioni, segue la Russia

Pedofilia, pubblicato report Meter 2016 del web sommerso sia online che nella vita reale  Per il rapporto annuale dell'associazione di don Fortunato Di Noto, Tonga al primo posto delle segnalazioni, segue la Russia
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Il mondo della pedofilia, nel 2016, ha continuato a prosperare. Le violenze sono
diventate più raffinate ed i metodi di smercio del materiale, video e foto in cui
sono ritratti bambini vittime di un abuso passato e di un abuso presente,- più difficilmente
riscontrabili, a causa alle infinite possibilità del deep web. A dirlo il Report
Meter 2016, pubblicato lo scorso mese di marzo. Il sistema prevalentemente usato
nel deep web è The Onion Router (TOR), una rete di comunicazione basata sull’autonomia
dei suoi membri, protetti dalla crittografia. È quindi difficile ottenere l’indirizzo
IP che li identifica. Milioni di immagini (per la precisione 1’946’898, contro il
milione e poco più del 2015) e tonnellate di gigabyte hanno continuato a rappresentare
il dolore e le urla dei bambini, violentati e venduti da abusatori che si mostrano
ormai anche a viso scoperto. Se si guarda ai dati, le nazioni prese in considerazione
sono 42. In particolare si registra l’esplosione di Tonga, che raccoglie una popolazione
di circa 100’000 persone e che è il paese che ha totalizzato la maggior parte delle
segnalazioni: 4’156. Seguono la Russia (635) e la Nuova Zelanda (312). Questo report,
evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione
da sempre impegnata anche nella tutela dei diritti dell’infanzia, deve spingere ad
una maggiore attenzione dell’opinione pubblica e conseguente fare pressione sui
governi perché si prendano serie misure per la caccia ai criminali della rete.
Necessita pertanto di una collaborazione attiva ed immediata anche attraverso strumenti
e reti messi a disposizione come per esempio da Europol per prevenire e contenere
la pedofilia e la pedopornografia. Sono questi fenomeni sommersi ma diffusi piu’
di quanto dicano i numeri ufficiali. Il vero allarme e’ legato ai luoghi degli abusi,
il 90% degli avvengono in famiglia, e a chi li compie, in gran parte sono commessi
da padri e nonni. Il 68% di chi subisce abusi sono femmine. Oltre a questo c’e’ il
fenomeno del turismo sessuale nel quale l’Italia e’ al primo posto con 80mila viaggi
l’anno. In continuo aumento sono poi la pedopornografia e la pedofilia online.