Catanzaro, rinegoziati mutui Cassa depositi e prestiti Il consiglio provinciale approva all’unanimità
CATANZARO – Una goccia nel mare. Ma in questo momento particolarmente delicato per le finanze dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, come per tutti gli Enti intermedi d’Italia, “la rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti permetterà di recuperare risorse, poter redigere un bilancio che non ci consentirà di fare investimenti ma almeno di pagare stipendi e mantenere servizi, garantendo prima di tutto la sicurezza di strade e scuole”. Il secondo punto all’ordine del giorno della seduta di oggi del Consiglio provinciale di Catanzaro permette al presidente della Provincia, Enzo Bruno, di fare il punto sulla situazione degli Enti intermedi in attesa di definizione normativa ed economica dopo l’esito del referendum del 4 dicembre scorso che, di fatto, ne sancisce il rango costituzionale.
“Servono norme finalizzate a sbloccare la drammatica situazione finanziaria degli Enti intermedi, misure urgenti che consentano di restituire con urgenza autonomia organizzativa e gestionale e poter arrivare all’approvazione dei bilanci entro il 30 giugno, termine ultimo per scongiurare il blocco di un sistema già in crisi per mancanza di risorse – spiega ancora il presidente Bruno -. A farne le spese il sistema dell’istruzione secondaria e la fitta rete viaria provinciale, quindi la sicurezza dei cittadini che grava sulle spalle della Provincia”. Bruno, che è anche presidente dell’Upi Calabria, definisce ancora una volta il quadro drammatico di una situazione che sul territorio della Provincia di Catanzaro negli ultimi due anni ha avuto conseguenze meno dirette proprio grazie ad una gestione virtuosa, quella ereditata e quindi mantenuta.
“Una tenuta esemplare come nel caso della gestione dei danni causati dal maltempo dello scorso gennaio quando siamo riusciti a intervenire tempestivamente assumendoci la responsabilità dei lavori in somma urgenza – ha ricordato ancora il presidente della Provincia – scongiurando l’isolamento dei comuni dell’entroterra e delle zone più interne. Ma ad oggi alle Province mancano 651 milioni per la sola spesa necessaria ad assicurare le funzioni fondamentali. I sindaci bussano alla nostra porta per chiedere il taglio erba ma noi non abbiamo i fondi, né il bilancio per farlo”. Serve una grande mobilitazione, per questo il presidente Bruno invita consiglieri e dipendenti a partecipare all’iniziativa che si terrà giovedì a Roma al Teatro Quirino, per “sensibilizzare Governo, presidenti delle commissioni Bilancio di Camera e Senato a modificare il decreto enti locali e a destinare alle Province i fondi necessari a mantenere i servizi e la qualità della vita e della sicurezza nei territori”.
C’è poi una partita tutta locale, quella che la Provincia gioca con la Regione in materia di “funzioni residuali”. L’avvio di questo fondamentale confronto ha portato alla convocazione dei tavoli tecnici per la definizione delle partite economiche tra le singole Province e la Regione Calabria, con particolare riferimento alle funzioni ed alle competenze residuali, quali i parchi, musei, strutture sportive, centri per l’impiego, e le altre funzioni residuali. Si tratta dell’esercizio di competenze che le stesse Province hanno finora garantito – esattamente dall’ottobre 2014 ad oggi – e che necessitano di accordi formali e di convenzioni utili per la prosecuzione della erogazione di molteplici servizi all’utenza e del riconoscimento delle spese sostenute, anche per il Centro per l’Impiego, affidato alla Provincia per avvalimento. Non avere il bilancio, insomma, significa “bloccare l’operatività di un ente. La rinegoziazione dei mutui ci permetterà di recuperare risorse – conclude il presidente Bruno -. Ma serve una mobilitazione generale: questa è la battaglia collettiva che stiamo costruendo, mi auguro con la responsabilità di tutti”.
“Viviamo in una fase di grave difficoltà economiche. Chi è chiamato ad amministrare ha risorse talmente irrisorie che non consentono di offrire servizi – è intervenuto Armando Chirumbolo -. Una Provincia svuotata di funzioni ha difficoltà ad andare nella direzione di quelli che sono gli interessi della collettività”. L’auspicio del consigliere lametino è di arrivare all’approvazione del bilancio per poter consentire la prosecuzione di lavori importanti, come la realizzazione del parco della biodiversità nella città della Piana, oppure la realizzazione del ponte sul Savuto. Quello che auspica Chirumbolo, comunque, è che “nei limiti delle disponibilità si lavori per tutto il comprensorio, a favore dell’intera provincia di Catanzaro senza tralasciare alcuna parte”.
Ha chiesto, invece, lo sblocco della strada di Cavorà, una delle arterie che collegano il comune di Gimigliano la cui percorribilità è ridotta dopo i danni causati dal maltempo nello scorso gennaio, il consigliere Giacomo Muraca che sollecita attenzione per il territorio della Patrona della Provincia, che sarà raggiunto da migliaia di pellegrini, manifestando preoccupazione per l’eventuale isolamento di una zona strategica per l’entroterra provinciale. Muraca ha anche chiesto al presidente Bruno la convocazione di una seduta di consiglio ad hoc sulla situazione della strada del Medio Savuto, richiesta deliberata anche nella commissione consiliare competente di cui il consigliere del Centrodestra per la Provincia è vice presidente.