Welfare aziendale collante tra imprese e territori Se ne è discusso in un convegno organizzato da Confindustria Reggio Calabria
“Se vuoi costruire una nave non devi affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; ma prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave”. Questa è stata una delle citazioni emerse durante il seminario “Welfare aziendale: opportunità per le aziende, le persone, i territori” organizzato da Confindustria Reggio Calabria in collaborazione con l’associazione I YOU TOO – Innovation Hub svoltosi nella sede dell’associazione degli industriali reggini. Presentare i vantaggi per le imprese (attraverso il benessere dei propri dipendenti) del welfare aziendale è stato l’obiettivo dell’incontro introdotto dai saluti del presidente facente funzioni della sede territoriale di Confindustria, Filippo Arecchi: “Gli strumenti innovativi capaci di fornire canali autentici per rapportarsi con i propri dipendenti sono tutti da perseguire. In questo momento di crisi qualsiasi azione che possa migliorare le condizioni di vita dei nostri dipendenti e delle loro famiglie è benvenuta. Attenzione alle persone e al territorio partendo dalle nostre aziende, creando quel circuito virtuoso che abbia una ricaduta positiva nella società”.
Impegno rivolto ai bisogni e alle esigenze dei lavoratori, uomini e donne che investono le loro vite nello sviluppo di varie realtà. E in quest’ottica s’inserisce la consegna dell’attestato e della medaglia commemorativa a Giusy Sarica per i 25 anni di lavoro nel sistema Confindustria. “Attraverso la leva fiscale – ha dichiarato Maria Grazia Mallone, avvocato ed esperta di welfare aziendale a supporto della conciliazione – si è voluto ampliare anche alle piccole e medie imprese la possibilità di accedere più facilmente al servizio. Le imprese private hanno margini per incidere anche sul benessere delle comunità in cui sono inserite”.
La presidente dell’ Ordine dei Consulenti del Lavoro di Reggio Calabria, Flaviana Tuzzo, ha posto l’accento sui dipendenti: “Il datore di lavoro deve essere consapevole che realizzare una qualità della vita elevata all’interno dell’azienda per le proprie maestranze significa benessere per le persone ma benessere per l’impresa stessa. Attraverso lo strumento del welfare si possono gratificare i dipendenti che di conseguenza saranno più appagati e maggiormente produttivi”. Roberto Garritano, presidente Giovani consulenti del lavoro di Cosenza ha parlato di welfare aziendale e contrattazione di secondo livello: “In questo contesto economico rappresentano un supporto per le ditte per poter risolvere le problematiche che di volta in volta si possono presentare ma soprattutto per creare un ‘abito su misura’ alle esigenze di ogni singola impresa e di ogni singolo lavoratore”.
Sullo sviluppo della rete dei servizi territoriali sono intervenuti Giorgio Marcello docente al Dipartimento di Scienza politiche e sociali dell’Università della Calabria (in videoconferenza) e Fabio Galluccio Advisor Jointly, esperto sui temi diversity, welfare e peoplecaring. “Il welfare aziendale – ha commentato Marcello- si inserisce in un fattore di sviluppo umano nella misura in cui si inquadra come aumento delle possibilità del benessere del lavoratore che non deve però sostituire le politiche redistributive”. “Le reti territoriali – ha dichiarato Galluccio – sono una realtà che si sta formando bene, in Calabria ci sono 493 aziende in rete. Un welfare condiviso che possa parlare di progetti di vita e non solo di bonus e convenzioni”.
Sulla stessa scia l’intervento di Anna Zattoni presidente Jointly ed esperta in soluzioni di welfare aziendale: “Un welfare territoriale e condiviso rappresenta un volano di grandi opportunità che permetterà di ‘fare rete’. Un nuovo modello di welfare aziendale, che ai classici strumenti di flexible benefit unisce servizi e interventi a supporto del benessere dei dipendenti e delle loro famiglie, rappresenta per le aziende un elemento differenziante in grado di attrarre talenti e migliorare il clima in azienda”. Al termine della prima parte dell’appuntamento spazio alle domande dei rappresentati delle aziende nella sessione laboratoriale che oltre ai relatori ha registrato la presenza di Maria Stella Ciarletta, avvocato ed esperta in diritto del lavoro e sistemi di welfare a supporto della conciliazione.