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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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Giustizia, Bernardini: “Non fermo sciopero della fame” Senza sosta l'impegno politico dei radicali a Reggio Calabria per raccogliere le firme per referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati

Giustizia, Bernardini: “Non fermo sciopero della fame” Senza sosta l'impegno politico dei radicali a Reggio Calabria per raccogliere le firme per referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati
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Nella consueta trasmissione di Radio Radicale dedicata alla campagna iscrizioni al Partito Radicale, in onda la domenica alle 12, Rita Bernardini, membro della presidenza del Partito Radicale, giunta al 18esimo giorno di sciopero della fame ha dichiarato in collegamento dalla Calabria dove sta guidando insieme a Sergio D’Elia, la “Carovana per la giustizia”, promossa insieme all’Unione delle Camere Penali per raccogliere iscrizioni al Partito di Marco Pannella e le firme sulla proposta di legge sulla separazione delle carriere tra giudici e pm:
“Lo dico al Ministro Andrea Orlando: questa legislatura non si può concludere senza qualcosa di concreto per la legalità dell’esecuzione penale in Italia, che non riguarda solo il carcere ma anche quello che avviene fuori dal carcere nel momento in cui il detenuto finisce di scontare la sua pena. Molte delle riforme che si possono concretamente fare sono contenute nei titoli della riforma dell’ordinamento penitenziario. Vogliamo che abbia una corsia preferenziale che sia separata dal disegno di legge sul penale.

La convergenza tra Albamonte, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, e Migliucci, presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane, che li vedeva entrambi distanti, seppur con motivazioni differenti, dall’intero pacchetto giustizia sul quale sembra che il Governo voglia mettere la fiducia, erano d’accordo su questo: perché non stralciare la parte sulla quale non ci sono divisioni, ossia quello dell’ordinamento penitenziario?

Lo so che rischio la salute ma non smetterò lo sciopero della fame fino a quando non ci saranno rassicurazioni sulla riforma dell’ordinamento penitenziario. Questa legislatura non si può concludere con un silenzio che attanaglia l’intera popolazione carceraria”.