Eletto tre giorni fa, già sospeso sindaco Villa San Giovanni Condannato in primo grado per abuso d'ufficio. "Sorprende tanto clamore - ha dichiarato - per la sospensione considerando che la vicenda è arci nota ed è stata oggetto continuo di chiarimenti durante la campagna elettorale". Il commento della politica
E’ stato eletto solo tre giorni fa ma è già stato sospeso il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari. Il provvedimento è stato emesso dal prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari in base alla legge Severino e dopo una comunicazione giunta dall’autorità giudiziaria. Siclari, infatti, vicesindaco nella passata consiliatura, è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio insieme all’ex sindaco Antonio Messina. Alla sospensione erano seguite le dimissioni dei 16 consiglieri che avevano portato allo scioglimento dell’Ente e a nuove elezioni.
In attesa del processo d’appello Siclari non era comunque incandidabile ma essendo stato eletto è scattata per lui la sospensione per 18 mesi. Siclari, candidato di Alternativa popolare, è stato eletto domenica scorsa alla guida della lista Leali per Villa con 2.470 voti pari al 33,16%. Secondo si è piazzato Antonio Salvatore Ciccone di “Villa riparte” con 2.127 voti (28,56).
Dichiarazioni di Siclari post sospensione e passaggio di consegne al vice sindaco Maria Grazia Richichi
«Tutto è stato fatto naturalmente a norma di legge, dalla proclamazione alla nomina del vice sindaco Maria Grazia Richichi con la quale, al momento della notifica della sospensione, abbiamo formalizzato il passaggio di consegne. Il sindaco facente funzioni è già a lavoro con tutta la squadra per rimettere in moto la macchina amministrativa e concretizzare i punti – in particolare le emergenze – del programma elettorale».
Queste le parole di Giovanni Siclari eletto l’11 giugno scorso sindaco di Villa San Giovanni con la lista “LeAli per Villa” che ha raccolto 2470 preferenze. Più volte, anche rispondendo alle accuse degli avversari durante la campagna elettorale, Siclari ha spiegato il percorso che sarebbe seguito alla sua elezione consapevole di dover attendere il decorrere dei 18 mesi di sospensione per effetto della legge Severino, iniziati il 10 novembre 2016. È stato anche chiarito come manchino pochi mesi al termine dei quali Siclari potrà tornare ad amministrare Villa San Giovanni.
«Sorprende tanto clamore per la sospensione considerando che la vicenda è arci nota ed è stata oggetto continuo di chiarimenti durante la campagna elettorale. I cittadini mi hanno scelto consapevoli che sarebbe intervenuta la sospensione per effetto della legge Severino in quanto informati da me e dai candidati stessi durante tutta la campagna elettorale. Non in ultimo, durante il comizio pubblico di chiusura della campagna elettorale dove ho pubblicamente ricordato che in caso di vittoria avrei immediatamente nominato mio vice Maria Grazia Richichi. Dunque, i cittadini hanno votato me e, insieme a me, hanno scelto una squadra competente che è già al lavoro. Il sindaco facente funzioni si occuperà di nominare la giunta. Io resterò presente e attivo tra i cittadini ai quali va il mio più sincero ringraziamento per la fiducia accordatami in attesa di poter tornare ad amministrare. Colgo l’occasione per ringraziare il commissario per il lavoro svolto in questi mesi per il comune di Villa San Giovanni».
Quanto ai dubbi sollevati sulla legittimità delle procedure messe in atto, Siclari chiarisce, ancora una volta, come tutto sia avvenuto secondo i canoni della legge sia nel momento della candidatura, sia in quello immediatamente successivo alla proclamazione, con la nomina del vice sindaco, avvenuta quando il primo cittadino aveva ancora i pieni poteri conferiti dalla legge. La sospensione, infatti, opera dal momento in cui l’atto viene notificato da parte della Prefettura.
Al fine di dipanare definitivamente qualsiasi dubbio di sorta, Giovanni Siclari convocherà a breve una conferenza stampa nella quale saranno forniti ulteriori dettagli.
FEDERICA DIENI (M5S)
«Come ampiamente previsto, il sindaco di Villa San Giovanni è stato sospeso dalle sue funzioni a soli tre giorni dalle elezioni amministrative che lo hanno visto vincitore. Si tratta di una brutta pagina politica scritta dall’arroganza di un uomo che ha deciso di anteporre i suoi interessi a quelli della comunità che avrebbe dovuto amministrare». È quanto dichiara la deputata del M5S Federica Dieni.
«Tutti sapevano – continua la portavoce del Movimento – che la condanna per abuso d’ufficio comminata al sindaco dal Tribunale di Reggio Calabria avrebbe fatto scattare la sospensione prevista dalla legge Severino. Ciononostante, lo stesso Siclari e la coalizione che lo sosteneva hanno preferito andare avanti per la loro strada, incuranti delle norme e privi del necessario buonsenso, di fatto lasciando Villa San Giovanni senza una guida legittimata democraticamente e scaraventandola in un nuovo e lungo periodo di instabilità».
«Il M5S – prosegue Dieni – aveva più volte sottolineato i rischi connessi alla candidatura di Siclari, ma tutti gli appelli alla responsabilità sono caduti nel vuoto. Dopo lo scioglimento del consiglio comunale e l’arrivo del commissario, era lecito aspettarsi una rinascita politica e sociale della cittadina dello Stretto, che invece, purtroppo, è tornata a essere la vittima sacrificale di quella stessa classe dirigente che ne ha segnato negativamente il destino».
«Ora – conclude la parlamentare del Movimento – è necessario che chi di dovere chiarisca se il vicesindaco Richichi, nominata da Siclari subito dopo la sua proclamazione, può effettivamente guidare il Comune in qualità di sindaco facente funzioni. La speranza è che Villa non si ritrovi di nuovo in quella condizione di vacatio politica causata, solo pochi mesi fa, dalle condotte del nuovo sindaco e dei suoi ex compagni di giunta».
DALILA NESCI E MILENA GIOE’ (M5S)
«Nemmeno il tempo della proclamazione e il nuovo sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, è già sospeso per questioni giudiziarie, di cui era evidentemente a conoscenza». Lo affermano, in una nota, la deputata Dalila Nesci e la consigliera comunale di Villa San Giovanni Milena Gioè, del Movimento 5stelle, che aggiungono: «Nello specifico il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, ha applicato subito la legge, ma c’è da chiedersi se gli sponsor politici di Siclari, intanto il senatore Nico d’Ascola, che presiede la commissione Giustizia, potessero risparmiare ai cittadini di Villa San Giovanni e alla democrazia questo ennesimo affronto, che conferma quanto i partiti, alle ultime amministrative camuffati dietro a liste civiche, abbiamo illuso gli elettori, senza rispettare le comunità». «Naturalmente – proseguono le due 5stelle – casi del genere resteranno fuori di ogni riflessione sulla necessità che la politica difenda le istituzioni e che i partiti prevengano per tempo problemi e difficoltà delle pubbliche amministrazioni. Ciò che conta è vincere, per cui i partiti si preoccupano soltanto dei numeri, di là dalla tenuta dei governi locali». «Adesso – concludono Nesci e Gioè – il Comune di Villa San Giovanni dovrebbe avere una gestione provvisoria che si annuncia problematica. Sarebbe una conseguenza simile a un commissariamento, che in Calabria è diventato la regola per via dell’ostinata irresponsabilità delle segreterie e dei big di partito, ai quali non interessa il bene comune».