Telefonia mobile, addio roaming a pagamento Da domani scatta la "rivoluzione digitale" voluta dalla Commissione Europea. Sarà possibile utilizzare la propria offerta telefonica in tutti i 28 paesi della Ue
Utilizzando un telefono cellulare per essere più conveniente. Da domani chiamate, sms e dati costeranno all’estero come a casa per chi viaggia nell’Ue. La novità avrà validità anche per l’invio di SMS o per l’utilizzo di Internet. È l’avvio della “rivoluzione digitale” spinta dalla Commissione europea e sostenuta dall’Europarlamento che ora, dopo anni di battaglie, è arrivata a compimento.
“È un vero successo europeo” e “tra i più tangibili”, hanno dichiarato il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e il premier di Malta Joseph Muscat per il Consiglio Ue, ricordando che “negli ultimi dieci anni le nostre istituzioni hanno collaborato assiduamente” per arrivare a questo risultato. Allo stesso tempo, hanno evidenziato i tre, “l’Ue è riuscita a trovare il giusto equilibrio tra abolizione delle tariffe di roaming e necessità di preservare la competitività e l’attrattiva delle formule tariffarie”. Sono infatti pochissime le “eccezioni” previste, con alcuni accorgimenti per evitare di danneggiare i piccoli operatori virtuali e prevenire gli abusi come il roaming permanente.
Dal 15 giugno telefonare, inviare sms e navigare su internet da uno qualsiasi dei 28 Paesi Ue (più, a seguire, Norvegia, Liechtenstein e Islanda) avverrà allo stesso prezzo che nel proprio, in base al piano tariffario o al costo previsto dalla scheda prepagata. E, come tale, l’intero traffico verrà contabilizzato come nazionale, quindi scalato dal proprio forfait o credito. Non ci sono limiti temporali, ma per evitare abusi come l’utilizzo di una sim straniera economica in modo permanente in un Paese dove i prezzi sono superiori, possono scattare controlli a partire almeno dal quarto mese in cui i consumi avvengono solo all’estero.Esclusi dal provvedimento, spiega Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” sono gli operatori svizzeri, che comunque, da tempo, hanno a loro volta adottato una politica dei prezzi che tiene conto delle nuove condizioni di mercato.