Stato d’agitazione dei lavoratori SGS Ospedale Polistena Romano (Filcams Cgil): "Ciò si è reso necessario a causa della totale mancanza e rispetto delle regole da parte dell'azienda"
Questa O.S. in nome e per conto dei lavoratori iscritti ha avviato la procedura di conciliazione obbligatoria prevista dalla legge 146/1990 al fine di tutelare il lavoro, il reddito e l’occupazione dei dipendenti dell’azienda Sgs, che svolgono il servizio di pulizia e sanificazione dei locali all’interno dell’ospedale di Polistena e chiesto a Sua Eccellenza il Prefetto di reggio Ca di convocare un apposita riunione alla presenza anche dell’Aps, al fine di chiarire molti dubi emersi sul servizio reso dall’azienda,
Ciò si è reso necessario a causa della totale mancanza e rispetto delle regole da parte dell’azienda che nella completa libertà continua a fare il buono ed il cattivo tempo dell’Ospedale di Polistena.
È singolare infatti che l’azienda continui a non svolgere in un pubblico servizio per le ore di ausiliariato destinate da capitolato. Nello specifico le 3200 ore che servono a mantere tutti quei servizi necessari alla persona ed all’andamento del nossocomipo Polistense. È singolare infatti che delle 3200 ore destinate e che dovevano servire ad integrare il reddito e l’occupazione dei lavoratori addettia alle pulizie solo circa 680 ore vengano utilizzate. È singolare anche che la stessa azienda abbia obbligato i lavoratori alla riduzione dell’orario di lavoro dietro lo spettro della minaccia del licenziamenti e che oggi invece si prodighi ad assumere personale ex novo nell’appalto e nel mentre i lavoratori non vengono pagati con regolarità e nel non rispetto delle tabelle del contratto collettivo nazionale multiservizi, che invece dovrebbero rispettare.
Altrettanto strano è l’atteggiamento del’ Asp di Reggio Calabria e della direzione sanitaria di Polistena, la prima informata da agosto dello scorso anno degli atteggiamenti aziendali continua a fare orecchie da mercante, ed in questi mesi oltre a non evidenziare che le ore non venivano svolte, ha incrementato le ore di ausiliariato alla stessa azienda. Oltre il danno la beffa.
La seconda invece, si continua ad assumere la responsabilità di firmare gli attestati del servizio, come se gli stessi siano stati effettivamente resi. Una vergogna.
A questo si aggiunge che già meno di un anno fa, avevamo denunciato le precarie condizioni dell’Ospedale di POLISTENA, l’unico presidio realmente funzionante della piana, che con la bella stagione triplica le necessità e le utenze.
Ci rammarica molto, che in un servizo pubblico essenziale, per la salvaguardia della salute pubblica, ci si possa approssimare cosi, ci rammarica molto che le istituzioni sollecitate più volte abbiano ritenuto opportuno di girarsi dall’altra parte.
È chiaro che in questo pezzo di terriritorio italiano le regole e le leggi non sono per tutti uguali, è altrettanto chiaro, che il CAPORALATO non esiste solo in agricoltura, ma anche in tutti quei servizi e settori destinati anche al pubblico, dove la vita delle persone viene resa nulla e dove l’arroganza del padrone supera i diritti dell’uomo e del lavoratore rendenone la vita schiava.
Valerio Romano, Segretario Gen. Filcams Cgil Gioia Tauro