Fusione Corigliano-Rossano, parla Orlandino Greco Queste le parole del consigliere regionale: "Favorevole, ma non così"
In questi ultimi giorni si è riaperto con forza il dibattito sulla fusione dei comuni di Corigliano e Rossano. Un processo rivoluzionario e importante che merita un’adeguata attenzione, soprattutto alla luce delle tante criticità presenti nell’attuale normativa regionale. Estinguere alcuni Comuni non è cosa semplice, specie se rapportato alla contemporanea costituzione di uno nuovo che riassume le competenze e il ruolo istituzionale di tutti. Una scelta tanto difficile da richiedere, quasi ovunque per prescrizione legislativa, approfonditi studi di fattibilità preventivi, che ne giustifichino la frequenza. Quasi impossibili le previsioni di ciò che accadrà (dopo) per la fusione di Corigliano e Rossano senza l’elaborazione di un’ipotesi di bilancio che fornisca prova della sua sostenibilità, di una bozza di statuto che lasci intravedere le giuste regole di funzionamento democratico del nuovo comune, e di una idea concreta dell’organico che dovrà essere il più funzionale possibile al bisogno burocratico e per nulla offensivo del personale dei comuni da estinguere.
A tutto questo è ovviamente da aggiungere un progetto industriale di superamento della programmazione urbanistica (e non solo) dei singoli comuni da dovere necessariamente mettere insieme in una logica di pianificazione unica. Limitarsi a fare il mero elenco dei pro e dei contro, supponendo di fare prevalere gli uni sugli altri, è pratica illusoria, oltre che irresponsabile e offensiva nei confronti dell’utenza civica che ne subirà le conseguenze. Tutto questo diventa ancora più difficile allorquando si cerca di mettere insieme città di dimensioni considerevoli come Corigliano e Rossano fondendole in un unico importante ente locale. Pur non volendo entrare nel merito delle questioni territoriali che attengono strettamente alle volontà dei cittadini dei comuni coinvolti, occupandomi da più tempo della normativa attinente all’ordinamento degli enti locali, ritengo che il tema necessiti approfondimenti riguardanti le più diverse discipline scientifiche funzionali al perfezionamento della fusione. Tematiche che vanno ben oltre quelle giuridico-economiche, specie quando – come è in Calabria – la normativa specifica è lacunosa e fonte di incertezze, con gli effetti che abbiamo potuto verificare con la fusione dei Casali del Manco.
Del resto, per pervenire ad una siffatta conclusione, basta tenere in considerazione quanto successo in Abruzzo con la fusione generativa della Nuova Pescara di poco inferiore ai 200 mila abitanti. Essa tarda a venire alla luce, nonostante un referendum svoltosi positivamente il 25 maggio 2014 (oltre 3 anni fa!), che ha rispettivamente registrato il 70,32%, 52,23% e 51,15% dei consensi popolari. Nessuna legge-provvedimento regionale all’orizzonte, se non una mera indicazione di istituire il nuovo comune, pare, a decorrere dal 2019. Ciò in quanto (finanche) l’Abruzzo ha ritenuto che la fusione fosse un affare così delicato da essere attentamente trattato dal legislatore regionale e, quindi, valutato dopo la scelta fatta dei residenti. Dunque, v’è necessità in Calabria di lavorare bene, favorendo le giuste autocritiche e proponendo le migliori soluzioni legislative. La proposta di legge sul tema delle fusioni presentata insieme al collega Sergio, visti anche i pareri positivi espressi da illustri studiosi della materia, potrebbe essere la soluzione definitiva introducendo anche un nuovo modello normativo che possa essere da esempio per le altre regioni.
La fusione dei comuni di Corigliano e Rossano rappresenta per il suo valore strategico una vera e propria sfida politica, economica e istituzionale per la Calabria, i cui effetti non possono essere in alcun modo sottovalutati. In tal senso non si capisce, a meno di non voler pensare che ci siano interessi diversi da quelli di garantire la formazione di un ente solido e stabile, la fretta con la quale si spinge verso una fusione così importante in un contesto normativo così incerto. L’auspicio, invece, è che si intervenga nell’immediato per modificare la legge regionale che fa acqua da tutte le parti per poi arrivare con serenità, consapevolezza e conoscenza alla costruzione di una città unica in grado di garantire stabilità economica e solidità sociale.
Il consigliere regionale
Orlandino Greco