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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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Nuovo danneggiamento a pullman autolinee Federico "E' stato perpetrato l'ennesimo atto vandalico ai danni di un nostro pullman". A renderlo noto, con un comunicato, é stato Aldo Federico, amministratore dell'omonima società di autolinee. La solidarietà del mondo calabrese

Nuovo danneggiamento a pullman autolinee Federico "E' stato perpetrato l'ennesimo atto vandalico ai danni di un nostro pullman". A renderlo noto, con un comunicato, é stato Aldo Federico, amministratore dell'omonima società di autolinee. La solidarietà del mondo calabrese
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CATANZARO – Aldo Federico, amministratore dell’omonima società di autolinee, ha reso noto che “è stato perpetrato l’ennesimo atto vandalico ai danni di un nostro pullman. L’episodio segue di pochi mesi l’incendio di 14 autobus avvenuto a Locri e, ancor prima, di sette pullman a Soverato. In precedenza altri due autobus erano stati danneggiati a Santa Caterina Jonio”.
“La Federico spa – dice Aldo Federico – è un’azienda con quasi cento anni di storia e oltre 250 dipendenti. Un’azienda sana e condotta con grandissimi sacrifici e assoluta abnegazione. Fare impresa in Calabria non è facile. La nostra è un’azienda che ha sempre operato con onestà e trasparenza nel pieno rispetto delle regole, pagando puntualmente i propri dipendenti. Ribadiamo la nostra fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine, ma siamo rammaricati per quanto accaduto e riflettiamo se vi sono ancora le condizioni per lavorare in Calabria o essere costretti a chiudere l’azienda, licenziando così oltre 256 padri di famiglia”.

CONFINDUSTRIA REGGIO CALABRIA

“Siamo vicini alla “Federico Autolinee Spa”, al suo amministratore, Gesualdo Federico, sua famiglia e a tutti i collaboratori, fatti oggetto di un vile atto intimidatorio, l’ennesimo purtroppo di una lunga serie, messo in atto da ignoti ai danni del parco mezzi. Si tratta di un episodio estremamente grave che impone un deciso rafforzamento del livello di attenzione sul fronte della sicurezza e del pieno ripristino della legalità nel territorio reggino”. E’ quanto afferma il vicepresidente di Confindustria Reggio Calabria, Filippo Arecchi, in relazione ai danneggiamenti di alcuni mezzi della “Federico Autolinee” avvenuti in due distinti episodi a Monasterace e Santa Caterina dello Jonio.
“Quanto accaduto – prosegue Arecchi – ci colpisce e suscita in tutti noi sentimenti di forte indignazione. Aldo Federico è un imprenditore che da decenni porta avanti nel settore dei trasporti un modello aziendale di successo, poiché basato unicamente sulla capacità di innovarsi e di rispettare le regole. In tal senso è a dir poco inquietante – evidenzia il vicepresidente di Confindustria Reggio Calabria – che il tessuto produttivo reggino debba ancora fare i conti con la minaccia costante della criminalità organizzata che continua a manifestare la propria presenza opprimente, pur a fronte del costante e incalzante lavoro che stanno svolgendo forze dell’ordine e magistratura sui versanti investigativo e repressivo. Come classe imprenditoriale siamo fortemente preoccupati perché il faticoso percorso di rilancio di questo territorio, che vede protagonisti le migliori espressioni dell’impresa e della società civile, rischia di compiere dei passi indietro a causa di una minoranza che, a dispetto delle risposte dello Stato, riesce ad incidere negativamente e rumorosamente sul conteso sociale. Alla “Federico Autolinee” Confindustria Reggio Calabria rinnova la propria solidarietà e incondizionata vicinanza, auspicando che su quanto accaduto venga fatta piena luce in tempi brevi. La nostra associazione ribadisce, inoltre, la piena disponibilità a rilanciare il percorso comune di impegno, concreto, per il rispristino della normalità e il contrasto ad ogni forma di condizionamento criminale”.

FILT-CGIL

La Filt-Cgil Regionale e Provinciale esprime piena solidarietà a Gesualdo Federico per l’ennesima intimidazione subìta. Federico, stimato imprenditore del trasporto pubblico Calabrese, è un imprenditore serio che rispetta i contratti e le norme del settore, ha un confronto corretto e democratico con i lavoratori e con le loro rappresentanze. La Calabria non può perdere un imprenditore così. Lo Stato deve intervenire con determinazione dimostrando di essere presente sul territorio e deve tutelare la persona e i beni aziendali di un imprenditore onesto.

CGIL REGGIO CALABRIA-LOCRI

La CGIL Reggio Calabria – Locri è allarmata dall’ennesima violenta intrusione della criminalità organizzata nella vita di un’azienda, la Federico SPA, che dà lavoro a oltre 250 famiglie sostiene in una nota il Segretario Generale Gregorio Pititto. L’ultimo atto vandalico compiuto ai danni di un pullman, segue l’incendio di ben 23 bus nell’arco di pochi anni. Comprendiamo, dunque, – continua Pititto – il grido di dolore dell’amministratore Aldo Federico, e la sua riflessione sulla circostanza se esistano o meno le condizioni per continuare a lavorare in Calabria.
Dove c’è la ‘ndrangheta non possono germogliare diritto, lavoro e sviluppo afferma Pititto e la CGIL è al fianco della azienda “Federico SPA” stanca di dovere lottare contro un nemico spietato, ed anche vicina ai lavoratori che con quotidiano impegno, provano ad affermare una sana cultura della legalità e dei diritti.

La preoccupazione da parte del sindacato per le ricadute che queste vili intimidazioni possono avere sull’occupazione è fortissima, assieme alla consapevolezza che l’insistenza della criminalità sta danneggiando una economia da sempre fragile e, oggi, stressata da una rilevante crisi strutturale. Senza dimenticare che tali inqualificabili gesti, mettendo a dura prova l’impegno imprenditoriale, rischiano di ledere il diritto alla mobilità di migliaia di calabresi fra studenti, anziani, pendolari e famiglie, concentrati in modo preminente nella fascia ionica reggina e catanzarese.

La CGIL, afferma il Segretario, è certa del costante impegno delle forze dell’ordine e della magistratura contro la ‘ndrangheta, e da parte sua assicura totale abnegazione nel favorire una cultura della legalità, perché la criminalità organizzata si combatte coinvolgendo anche attivamente la società civile. In tal senso la politica ha il dovere di fare da “battistrada” e di dimostrare di esserci se ha realmente a cuore le sorti della nostra terra.