Il comune di Taurianova e l’ombra della “bancarotta” E se Scionti revocasse la delibera dello Staff?
Mettetevi comodi, tanto è l’ultimo, un altro po’ di pazienza e poi…boh!
Prefazione. Questa è la cumbia, la cumbia di chi (S)Cambia, la cumbia di chi (S)Cambia aaa(iaiaiaia, che “travaso di bile”, dolori amari come i broccoletti “affucati” del “guest”).
Nelle scorse riflessioni, si è cercato nel (mio) nostro piccolo, di spiegare la delibera n. 56/2017 della Corte dei Conti, la quale ha bocciato il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Taurianova sotto la gestione di Gastone…vabbè (è più forte di me), Fabio Scionti. Quest’ultimo, a mio modesto avviso e anche per la Corte, diciamolo per onestà intellettuale, “colpe” amministrative non ne ha. E ce lo spiega chiaramente la Corte, “Fra le cause dello squilibrio finanziario che hanno indotto il Comune di Taurianova ad attivare la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale determinante è stato l’utilizzo di partite vincolate non integralmente ricostituite. In particolare il Comune, negli anni 2007, 2009 e 2010, ha utilizzato l’importo complessivo di €. 4.516.000,00 (così dettagliati: Mutui banca OPI €. 3.000.000,00; finanziamento TERNA €. 616.000,00, finanziamento Regionale Calabria per risanamento dissesto idrogeologico €. 900.000,00), per il finanziamento di spese correnti (funzionamento)”. Poi se si vuole cercare il pelo nell’uovo, lo si trova ovunque anche nelle merendine dell’assessore di Guascogna Loprete.
Ma tornando alla Corte, infine dice, “Dai dati ora attualizzati dall’Ente sulle somme vincolate utilizzate per spese correnti (negli esercizi 2007, 2009 e 2010) e da ricostituire emerge che le somme rimaste da ripristinare sono pari a €. 1.706.413,95”. “Tutto – continua la Sezione – quanto precede evidenzia, ancora una volta, che il Comune di Taurianova versa in una situazione finanziaria particolarmente critica determinata dalla indiscutibile cattiva gestione delle entrate, soprattutto quelle correnti erroneamente conservate come residui, e suscettibile di fatale deterioramento, al limite del dissesto”. Fa riflettere moltissimo quando in questa delibera, a pag. 42 si legge, “Il Comune di Taurianova versa in grave sofferenza di liquidità. Infatti, risultano spese di funzionamento per fornitura di energia elettrica e conferimento in discarica dei rifiuti ancora da pagare e che, alla data del 31/12/2016, ammontavano ad €. 6.869.334,60”. A tutto questo si aggiunge pure una riduzione drastica del recupero dei tributi, specie con l’avvento dell’Amministrazione Scionti, ma questo è anche dovuto, alla crisi drammatica che sta colpendo il paese in generale, dove la gente pensa più a mangiare come priorità che pagare le tasse. Ma se non si pagano le tasse, i servizi non si possono ottenere, infatti, anche per questi motivi quei piccioni morti sulla strada non sono stati rimossi per una degna sepoltura.
Questa è la cumbia, la cumbia di chi (S)Cambia…”Opsssssss(con molte s)”, parte da sola in testa senza che me ne accorga, ah ecco il perché, “S” come Staff! Sono stati nominati i due collaboratori del Sindaco, posso capire che si possa sentire solo e ha bisogno di compagnia, nulla da eccepire, ma prelevare dei soldi pubblici per quasi 40 mila euro dalle casse comunali dopo la delibera della Corte, dopo quel documento di aprile firmato dal sindaco “(S)Cambia che ti passa” Scionti, senza alcuna retorica, sembra uno schiaffo alla miseria, alla città e alla politica. Alla fine quel cambiamento è stato una continuazione emulando i suoi predecessori. Visto pure che, dal punto di vista morale e attuativo il suo collega sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio, e stiamo parlando della città più importante della provincia reggina, ne sceglie ben quattro e tutti “a titolo gratuito” (sic!). Io la reputo una lezione in cui c’è tanto da imparare e da emulare politicamente. In una città che rischia la “bancarotta”, con il fiato sospeso per questa spada di Damocle e un eventuale avvento dei commissari ad acta, qualora venisse bocciato il ricorso alla Corte. Ora, mi duole essere (e non poco) dalla parte di alcuni detrattori di Scionti, mi sento inadeguato e inopportuno, chi mi conosce sa! Non sarebbe il caso di revocare quella delibera dello Staff, utilizzare i suoi due collaboratori a titolo gratuito e destinare quei fondi in altre questioni più importanti? Sindaco mi creda, sono stato testimone di episodi di disagio che mi hanno colpito tantissimo, come non avere quei miseri 5 euro per un vassoio di dolci e stare a guardare gli altri che se li mangiano? O non avere la possibilità di uscire la sera per non dire no ad un gelato ai propri figli e altro, ma tanto altro ancora.
Revochi quella delibera così come anche quella del quinto assessore, faccia un atto di coraggio quantomeno per il rispetto della salute economica per le casse comunali! Nello scorso aprile è uscito un suo manifesto in cui asseriva, “Le conseguenze di opinabili scelte di passate amministrazioni che, come nodi al pettine, impongono ora all’attuale Amministrazione il dovere di affrontarli e alla cittadinanza di prenderne coscienza e conoscenza, potrebbero rallentare il processo di cambiamento e il rilancio socio economico della nostra comunità (…)” e poi concludevi dicendo che attendevi l’esito della Corte dei Conti, quello è arrivato te l’hanno bocciato e fa lo Staff? Cos’è cambiato in meno di quattro mesi? Per giunta impiega 38 mila euro annui? Guardi, nella sua giunta c’è Luigi Mamone che è giornalista di vecchia data e puoi utilizzarlo per la “comunicazione”, questa era l’esigenza del bando, vero? Poi ha altri quattro assessori (se non revochi il quinto), tra cui un ingegnere (che c’è ma non si vede, ma c’è. Oltre a lei). Si potrebbero distribuire i compiti per andare alla ricerca di finanziamenti ovunque. Che cazzarola di necessità c’è dello staff per poi pagarli pure? Guardi sono sicuro che ce ne sarebbero diversi a mettersi a disposizione della città, a titolo completamente gratuito (compresi anche le brave persone che ha nominato). Guardi pure io, oltre a metterle a disposizione molte cose, la difenderò “comunicativamente” con le unghie e con i denti anche contro “La lanterna” stessa!
Un’altra cosa, non la prenda a male, un sindaco viene eletto dal popolo e non diventa “Podestà” o “Maresciallo d’Italia”, quel tempo è finito nel 1945. Il palazzo municipale è la casa del popolo e quando un sindaco viene eletto, non si fa nessun rogito per l’acquisizione di quell’immobile perché scaduto il mandato, ci saranno nuove elezioni e nuovamente il popolo deciderà. Un sindaco è al servizio del cittadino e servitore di tutto il paese. Con il referendum del 1946 fu sancita la vittoria della Repubblica contro la Monarchia. Così, solo per fare due chiacchiere!
Il quinto assessore è la ciliegina sulla torta di questa “virtuosità” economica, guardi mancava proprio. Questi assessorati sembrano porte girevoli, chi se ne va perché non gli viene concesso e chi entra perché ha ottenuto. Penso che sia stato questo il motivo del “duo delle meraviglie”, niente polemiche ma, come disse Giulio Andreotti, “a pensar male si fa peccato, ma…”, io ne sono certo che la loro rabbia manifestata in questi mesi è dovuta al “pennacchio” mancato. Il mio pensar male nasce quando in quel preciso momento, se non fosse stato per l’intervento provvidenziale di Santo Roccu Sposato a votare con la maggioranza, gli stessi in combutta con la reale opposizione avrebbero rovesciato volentieri il sindaco da quella poltrona dopo che avevano concorso alla vittoria di Scionti. Da lì, sono nati pensieri maliziosi nella mia “selva oscura”. Gli stessi pensieri premonitori dell’ingresso di “Ipotesi Relax” nella maggioranza quando ho fatto un collegamento tra l’errore di “Aldilà” al posto di “Al di là” nella pagina di “Taurianova Cambia e la proposta di Caridi, a maggio del 2016, per la costruzione di un terzo camposanto, era destino! Sono argomenti i quali meritano seri approfondimenti anche per il rispetto dei cittadini taurianovesi, seppur l’impresa è ardua, peggio di cercare un vicesindaco nel pagliaio.
Sul quinto assessore non dirò nulla, sarei un ridicolo blasfemo e un doppiogiochista da social nei riguardi della neo assessore. Il comunicato di Alternativa Popolare (e Caridi), in cui si complimentano con soddisfazione per la nomina di questa signora Raso..bla..bla. dico solo che, siamo nel terzo millennio e ad alcuni sembra, purtroppo, che ancora si vive in un paese di “zebedei”!
Ah, quasi lo dimenticavo, dopo l’ingresso di Caridi, Santu Rocco è rimasto ancora “Santo”?
(3. Fine)
Ps. Non parlo mai di cose personali in questa rubrica, ma a seguito di qualche allusione corre l’obbligo precisare qualche cosa. La prima, anche se penso ci eravamo chiariti con il presidente del consiglio comunale Fausto Siclari, quando ha scrtito nella sua pagina social che io soffro di un “travaso di bile” e ho delle “frustrazioni” perché non ho raggiunto una “qualcosa”, poi si è capito che si riferiva allo Staff. Preciso che sullo Staff non ero d’accordo sin dall’inizio della sua istituzione e diversi pezzi di questa rubrica lo possono testimoniare per la mia durezza, sono tutti online. Avevo presentato un Curriculum farlocco e provocatorio di una misera pagina, dove chiunque può andare a leggerlo, tant’è che ho messo come foto il quadro di Johann Tischbein, ovvero la copertina di questa rubrica associata ad una mia foto. Si possono leggere diverse frasi ironiche per far capire il mio pensiero sull’inutilità del bando visto che c’era come priorità l’insindacabilità del sindaco sulla scelta. Non era un Curriculum (serio) da prendere in considerazione (a differenza di tutti gli altri presentati)! Quindi, per tale motivo non potevo ambire a nulla né un sindaco sarebbe stato così stupido a prenderlo in considerazione. Oltre ad alcune testimonianze “consiliari” e “dirigenziali”, i quali possono dare il loro contributo sulla mia buona fede. Quando io scrivo riflessioni, tutti hanno diritto alla difesa e controbattere, ne sono convinto e sono il primo ad essere favorevole. Le censure o le idee unilaterali fanno male alla democrazia. Se dovessi avere delle frustrazioni o malesseri personali li sfogo sempre fuori da questa rubrica, stando da solo. Scrivo ciò non solo per il presidente Siclari in quanto penso (e spero) fosse già tutto chiarito, poi possiamo pure continuare senza remore e problemi. Tale precisazione è dovuta, solo ed esclusivamente per gli “accoliti” e la “legione di imbecilli” da social così tanto cari a Umberto Eco.
Chiedo scusa per gli errori di scrittura, ma quando si scrivono pensieri lunghissimi non sempre ho l’accortezza di controllare, cercherò di migliorarmi anche se la “sostanza” e la “coerenza” restano intatti!