Gioia Tauro, inaugurata statua in onore di Santa Rita L'opera, collocata nella piazzetta di via Giovanni XXIII, è stata finanziata con offerte volontarie dei cittadini
Un numeroso pubblico di fedeli ha preso nella giornata del 27 agosto all’inaugurazione della statua di Santa Rita a Gioia Tauro, vivendo l’evento con grande emozione. L’effigie è stata realizzata nella città di Cascia. La piazzetta di via Giovanni XXIII ripulita e colma di aiuole fiorite ha fatto da cornice alla cerimonia inaugurale della statua di Santa Rita da Cascia. Attentamente protetta dopo il suo arrivo dall’Umbria, domenica scorsa la scultura è stata collocata all’interno di un’edicola votiva in marmo.
Non a caso la scelta è ricaduta sul 27 agosto, giorno dedicato a Santa Monica. Ma cosa hanno in comune queste due donne vissute a secoli di distanza l’una dall’altra? Monica e Rita, due donne che in Dio hanno trovato la bellezza di un incontro d’Amore e che hanno camminato in un continuo esercizio di questo Amore. Il loro sì alla Verità è stato un sì orante, obbediente e soprattutto sofferente. Ieri donne di pace e del perdono, oggi Sante che ci insegnano e ci aiutano a non dimenticare questo mondo ferito dal dolore e dall’odio, a non essere indifferenti, a ricercare Dio come principio e fine di ogni nostra azione. Entrambe hanno frequentato la scuola della sofferenza, accettandola e guardandola con lo sguardo del cuore, lì dove nel silenzio si ascolta e nel silenzio si risponde.
Così, nel silenzio nasce anche quest’impresa. L’opera, infatti, è frutto dei contributi volontari dei cittadini gioiesi, i quali hanno accolto favorevolmente l’iniziativa di una famiglia che circa un anno fa ha presentato al Comune di Gioia Tauro un progetto volto alla creazione di uno spazio dedicato alla “Santa degli impossibili”. La richiesta è stata accolta favorevolmente: tanti i volontari che nei mesi precedenti si sono prodigati sotto lo sguardo vigile dei promotori cooperando insieme ad alcune ditte che in forma gratuita hanno garantito la realizzazione dell’opera. Instancabili anche i volontari che hanno ripristinato il verde delle aiuole. Un grande esempio, dunque, della profonda fede del popolo in Santa Rita e dell’interesse alla tutela del patrimonio pubblico, cui evidentemente non si può restare impassibili.
Messaggio accolto pienamente dai pellegrini che, spontaneamente e indifferenti all’alta temperatura, con devozione hanno recitato all’aperto il Santo Rosario, seguito dalla benedizione officiata da Don Giovanni Gentile, parroco della parrocchia Maria SS. di Portosalvo, il quale così ha concluso: “Ogni giorno i passanti potranno soffermarsi per una preghiera e chiedere la Sua intercessione per ogni famiglia. Ricordando che i Santi sono la corona di Dio e della Vergine Maria, ricorriamo a Santa Rita affinchè infonda la forza necessaria a superare ogni difficoltà, colmando i momenti di sofferenza delle famiglie”.
La venerazione di Rita da Cascia ìniziò subito dopo la sua morte e venne caratterizzata dall’elevato numero e dalla qualità degli eventi prodigiosi, riferiti alla sua intercessione. La sua beatificazione avvenne, però , soltanto nel 1628, 180 anni dopo la sua morte, durante il pontificato di Urbano VIII, già vescovo di Spoleto. Nel 1900 Leone XIII la canonizzò come santa. I suoi devoti la chiamano “santa degli impossibili”, perché dal giorno della sua morte sarebbe scesa al fianco dei più bisognosi, realizzando per loro miracoli prodigiosi, eventi altrimenti ritenuti irrealizzabili. La devozione popolare cattolica per Santa Rita è una delle più diffuse al mondo. Dal 1600, per opera degli Agostiniani, è particolarmente radicata, oltre che in Italia, in Spagna, Portogallo e America Latina.
L’opera realizzata a Gioia Tauro è un grande gesto d’amore per tutti i fedeli. E’ un opera molto bella che si inquadra perfettamente nel contesto in cui è inserita, tra il folto verde della piazzetta. Si è trattato di un giorno storico per Gioia Tauro e per i numerosi fedeli accorsi, perché il monumento, è testimone della grande attualità del messaggio della Santa, simbolo potente della sua vita, segnata dalle difficoltà, le stesse che accompagnano l’esistenza quotidiana di tutti noi, pertanto, ognuno la venera sentendola vicina. In particolare quest’opera rappresenta un importante segno di fratellanza, a dimostrazione del fatto che la buona volontà possa portare grandi cose all’interno della comunità e nel mondo.