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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Forno D’Oro richiama fesa tacchino al forno contaminato da Listeria Ministero della salute lancia l'allerta

Forno D’Oro richiama fesa tacchino al forno contaminato da Listeria Ministero della salute lancia l'allerta
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Il Ministero della salute ha annunciato che le confezioni di arrosto di fesa di tacchino
marchiato e commercializzato Capitelli F.lli srl sono state ritirate dal commercio
per la presenza del batterio patogeno Listeria monocytogenes. Il lotto sotto accusa,
confezionato nello stabilimento Forno D’Oro in provincia di Vicenza in via Vallelunga,
60 – 36030 S. Tombio (VI) , riporta il numero 26092017/14112017. La data di scadenza
indica il 14/11/2017. Si tratta di confezioni da 3,1 e 3,4 kg destinate al catering
o al banco salumeria dei supermercati. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare
in Italia, non esclude che l’ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare
un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione. La listeriosi
è un’infezione che si trasmette prevalentemente per via alimentare e può avere
effetti gravi nell’uomo. Il germe (Listeria monocytogenes), è un batterio largamente
diffuso nell’ambiente, nel terreno e nelle acque di superficie, che tollera gli
ambienti salati e le basse temperature (+2/+4°C). Alcune categorie di persone sono
più a rischio di contrarre la malattia se presentano un sistema immunitario indebolito:
anziani, neonati, donne in gravidanza, soggetti con altre malattie in corso che compromettono
il sistema immunitario. Tuttavia anche i soggetti non considerati a rischio possono
contrarre l’infezione e in qualche caso manifestare la malattia nella forma gastrointestinale.
Il veicolo principale di infezione nell’uomo è il consumo di alimenti pronti al
consumo (in inglese: RTE “ready-to-eat”) e di cibo crudo. Il batterio della Listeria
si trova più comunemente sulla crosta di formaggi freschi molli, o in formaggi a
base di latte crudo, salmone affumicato, carni fresche non stagionate, salumi, ma
anche nei vegetali crudi. La cottura dei cibi uccide il germe, la conservazione in
frigorifero no. Una persona affetta da listeriosi può manifestare i segni di una
sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre e dolori muscolari, a volte preceduti
da diarrea o altri sintomi gastro-intestinali. Nel caso di pazienti immuno-compromessi
la malattia può evolvere in modo molto più grave con setticemia e meningite. Nelle
donne in gravidanza la malattia può portare a complicanze anche gravi per la gestazione.
I primi sintomi si possono rilevare anche a distanza di 70-90 giorni dall’assunzione
di cibo contaminato. L’avviso di richiamo è stato pubblicato sul nuovo portale
dedicato alle allerta alimentari del Ministero della salute nella sezione “Avvisi
di sicurezza”.