“Ponte Stretto fondamentale per sviluppo Calabria” Lo dichiara il consigliere regionale Orlandino Greco
Le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale della Sicilia hanno riaperto con forza il dibattito sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Un’opera non più rinviabile, fondamentale anche per la Calabria perché rappresenta una concreta opportunità per far decollare finalmente l’economia meridionale e per accorciare le distanze fisiche ed economiche e le molte differenze che separano la Sicilia dal resto dell’Italia. La realizzazione del progetto permetterebbe il completamento del Corridoio Ten-TI Berlino- Palermo e consentirebbe alle regioni del Meridione di superare la marginalità geopolitica verso cui sembrano essere destinate nel contesto europeo. La valorizzazione dei territori del sud deve diventare il nodo centrale sia dell’Unione Europea sia dell’Italia. In Spagna la prima linea di alta velocità è stata costruita tra Madrid e Siviglia e non verso Barcellona, proprio perché il problema della valorizzazione ottimale dei territori in ritardo di sviluppo è per quel Paese una priorità.
Tra le motivazioni a sostegno della realizzazione di tale opera c’è anche un ulteriore aspetto, di non poco conto, e che i finanziamenti destinati al ponte, se non serviranno a finanziare quella che diventerà una delle grandi opere che la tecnologia moderna avrà costruito nel Ventunesimo secolo, saranno utilizzati per finanziare qualche altro grande investimento ma in un’altra regione europea. Tutto questo a discapito di Calabria e Sicilia, due regioni che necessitano fortemente maggiori investimenti nell’ambito delle infrastrutture e dei trasporti e che, con la costruzione del Ponte, vedrebbero il completamento di molte reti stradali e ferroviarie. Lo stesso amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, in una sua ultima dichiarazione, l’ha definita una rivoluzione nei trasporti e così si è espresso: “Il Ponte sullo Stretto va fatto, e anche con soldi pubblici perché è strategico per il nostro Paese”.
Una maestosa opera d’arte, un monumento tecnologico che darebbe prestigio a tutto il Paese generando importanti ritorni economici e incrementando l’attrattività turistica di Calabria e Sicilia. Diventerebbe inoltre una delle opere più importanti e complesse al mondo, al pari del Golden Gate di San Francisco, del ponte di Akashi Kaikyò e del Ponte di Verrazzano a New York. Un’occasione importante per accendere i riflettori su un’area dalle enormi potenzialità che comprende quattro aeroporti internazionali, porti importanti, tra i quali quello di Gioia Tauro, un numero enorme di località turistiche e patrimoni inestimabili. Positivo sarebbe l’impatto anche per ciò che concerne la mobilità su rotaia, infatti, il Ponte permetterebbe un risparmio di circa due ore nel trasporto ferroviario viaggiatori, un tempo pari circa alla tratta Roma-Bologna. Tale è il tempo che attualmente le Ferrovie dello Stato impiegano per preparare e imbarcare un treno viaggiatori per traghettarlo e per ricomporlo a destinazione.
Di contro, le conseguenze economiche derivanti dalla non realizzazione dell’opera, in cantiere da illo tempore, si ripercuoteranno sul nostro Paese per anni. L’impresa appaltatrice riceverà milioni di euro come rimborso per la mancata realizzazione dell’opera; gli enti territoriali, da anni impossibilitati a programmare lo sviluppo delle aree interessate, pretenderanno giusti indennizzi, i proprietari dei terreni oggetto di esproprio richiederanno il riconoscimento dei danni subiti. Un contenzioso che durerà quanto la costruzione dell’opera e che potrà implicare un esborso di risorse pubbliche non inferiori alla metà del costo dello stesso, senza quantificare quelle che sono già state le spese sostenute soltanto per immaginare e disegnare l’opera.
Queste le ragioni per cui nei giorni scorsi ho depositato una Mozione (http://www.consiglioregionale.calabria.it/portale/BancheDati/SindacatoIspettivo/DettaglioIIM?numero=94&tipo=MOZIONE&leg=10&titolo=Sulla%20realizzazione%20del%20Ponte%20sullo%20Stretto) da presentare in Consiglio Regionale e impegnare il presidente della Regione e la Giunta ad avviare un tavolo istituzionale con la regione Sicilia e il Ministero delle Infrastrutture e i Trasporti al fine di riprendere nel più breve tempo possibile l’iter per la costruzione del Ponte dello stretto di Messina.
ORLANDINO GRECO