Il villaggio di Betlemme Presepe vivente , emozionante rappresentazione del villaggio che diede i natali a Gesù. Interpretato dalla scuola dell’Infanzia e Primaria di Amato di Taurianova
di Angela Crea
Dal presepe citato dagli evangelisti Luca e Matteo, nei versetti dell’infanzia, al presepe della scuola dell’Infanzia e Primaria di Amato di martedì scorso. Un presepe vero, reale ma soprattutto sentito dai partecipanti i quali hanno espresso in questa rappresentazione la loro fede e devozione al bambinello Gesù.
Una nascita che pur ripetendosi ogni anno e risalendo a oltre duemila anni fa si rende sempre più necessaria ed è vissuta e sentita in profondità d’animo dalla popolazione amatese che ha saputo riportare oggi i vecchi profumi, sapori, colori, mestieri di un tempo lontano e che si vanno perdendo.
Dopo anni di tentativi, di entusiasmi smorzati, finalmente qualcuno ha ascoltato la richiesta delle maestre della scuola: quella di fare ‘UN’, anzi ‘IL Presepe Vivente’ con tutti i bambini della Scuola nella strada, per rendere reale la venuta del Messia e la sua Betlemme.
A rendere concreto un sogno è stato il preside Prof. Giuseppe Loprete, che senza indugi ha detto SI ad una Magica Notte di oltre 2000 anni fa in un piccolo borgo della frazione Amato. E le maestre non lo hanno deluso, anzi superando le aspettative hanno dato vita ad una Rievocazione Storica della nascita di Gesù, in stile e forma perfetta. Tutto questo grazie alla massiccia partecipazione delle famiglie che hanno creato quella importante sinergia che deve esserci tra le due fondamentali agenzie educative, la famiglia e la scuola.
Si è vissuto un momento davvero emozionante…. luogo perfetto, costumi bellissimi e un Gesù bambino (in carne ed ossa) splendido. Come quel Gesù venuto più di duemila anni fa a portare la pace al mondo, la salvezza all’umanità.
L’augurio più grande è naturalmente che per tutti sia un vero Santo Natale di pace, amore e salute, in un momento in cui tutta l’umanità ne ha bisogno, in cui c’è tanto apparire, in cui non mancano le iniziative.
Un grazie di cuore a tutti, alle mie maestre, al preside, ai miei collaboratori, al parroco, ai genitori, alla gente comune, ma soprattutto ai miei bambini senza i quali la magica notte di Betlemme non si sarebbe realizzata, niente sarebbe stato possibile.
Questo presepe vivente ha rappresentato per la comunità di Amato il simbolo della fede, della cristianità massima.