Servizi energetici Taurianova, affondo consigliere Morabito L'esponente della minoranza consiliare critica le scelte dell’amministrazione Scionti
Riceviamo e pubblichiamo
Nella seduta del Consiglio comunale di ieri, 29 gennaio 2018, è stata approvata una convenzione dal costo di oltre 5 milioni di euro in 9 anni per la gestione della rete della pubblica illuminazione. Tale proposta è stata presentata in modo anomalo in Consiglio Comunale, al di fuori della normale procedura programmatica del bilancio pluriennale, tentando di coinvolgere tale Organo (la competenza degli appalti e degli affidamenti come è noto appartiene alla Giunta sulla base di atti di indirizzo del Consiglio) non sappiamo se per puri motivi propagandistici o per un grossolano modo di lavarsi le mani di fronte all’ennesimo tentativo di spacciare un servizio pluriennale, che coinvolgerà il Comune e le tasche dei Cittadini, come una mirabolante soluzione ultraconveniente per l’Ente.
Senza andare lontano basta ricordare il da noi più volte contestato bando per l’affidamento del servizio rifiuti che ha raddoppiato i costi a carico dell’Ente senza alcun particolare beneficio equipollente. Oggi si tenta di propinarci la favoletta che per evitare le lungaggini di una gara ad evidenza pubblica ci si debba obbligatoriamente rivolgere alla società già selezionata da Consip (anche se non è proprio così visto che la Consulting & Lighting S.p.a. ha preso il posto della Consulting & Lighting s.r.l., che era invece la società subentrata alla SIMAL spa selezionata da Consip – la centrale acquisiti dalla Pubblica Amministrazione), e che verranno fatte cose mai viste sino ad oggi. Ci è stato detto che a tale soluzione si è giunti dopo le positive valutazioni dell’Energy Manager, comportando tale scelta un risparmio in 9 anni di quasi 2 milioni di euro. Bugia.
L’Ente già il 7 settembre 2017 aveva inoltrato la richiesta preliminare di fornitura alla Consulting & Lighting, che ha trasmesso il Piano dettagliato degli interventi il 27 novembre 2017. Mentre la selezione per l’Energy Manager è stata definita con atto del 28 novembre. Quindi l’Amministrazione aveva già avviato la procedura senza alcun parere preventivo dell’esperto.
V’è da dire che dall’insediamento dell’attuale amministrazione sino ad oggi ce ne sarebbe stato di tempo per fare decine di gare ad evidenza pubblica e selezionare l’offerta più vantaggiosa per l’ente (prendendo a base i parametri della convenzione Consip del 2015), ma si è preferito andare ad affrontare solo adesso il problema per vie sedicenti brevi, senza valutare ulteriori e più concrete possibilità di risparmio e di intervento razionalizzato e programmato, magari proprio grazie all’ausilio del neo incaricato Energy Manager, di cui il Comune si è dotato per “controllare ed ottimizzare tutti gli aspetti connessi alla politica energetica del Comune”.
Il neo nominato Energy Manager poco c’entra con l’individuazione della soluzione in questione dato che lo stesso, dopo averla esaminata, chiaramente scriveva (nel suo parere dell’8/01/2018) di avere “espresso alcune perplessità – come peraltro manifestato nei precedenti incontri – … visto che l’intera porzione dei risparmi energetici è di esclusivo appannaggio della ESCO, come anche, pare, i proventi derivanti dai Titoli di Efficienza Energetica che ne conseguiranno….” e che le condizioni contrattuali “sono sbilanciate a favore della Esco (ma comunque stabilite a livello nazionale dalla Consip)”.
Quindi, come incontrovertibilmente detto proprio dal massimo esperto dell’Ente in materia energetica, la convenzione Consip “Servizio Luce” non sembra affatto conveniente. Mentre se si optasse per una gara ad evidenza pubblica, l’aggiornamento e la manutenzione dell’obsoleto impianto esistente non costerebbe più di 1.200.000 euro o massimo 1.600.000 euro, come si evince dagli interventi extracanone indicati nel progetto presentato dalla Ditta Consulting & Lighting (S.p.a. o s.r.l., o chiunque essa sia), cui oggi si vorrebbero affidare i lavori.
Una gara ben progettata e ben fatta porterebbe, quindi, ad avere TUTTA la Pubblica Illuminazione interamente rinnovata e perfettamente a norma con un risparmio energetico annuo (basato sulla tecnologia LED e/o fotovoltaica) di circa l’80%, cioè un costo annuo energetico ridotto di 1/5 e quindi un risparmio netto di quasi 500.000 euro annui, che nei nove anni previsti dall’affidamento all’aggiudicatario Consip darebbe un risparmio totale di circa 4.500.000, ottenendosi sia impianti nuovi, che un risparmio netto finale di quasi 3 milioni di euro per le Casse comunali, soldi i quali, ora come ora, invece verranno interamente intascati da altri soggetti.
Non solo. L’Ente ha scelto, senza esservi obbligato, di vincolarsi ad affidare prestazioni (non oggetto di specifica gara Consip), alla società contrattata per interventi EXTRA CANONE di oltre 500 mila euro iva compresa, che verranno effettuati dietro semplice presentazione di un preventivo ratificato dall’amministrazione. Molti di tali interventi (come la sostituzione di apparecchi non conformi alla normativa sull’inquinamento luminoso, sostituzione di sostegni e/ o bracci, rifacimento di linee elettrice vetuste e/o obsolete, sostituzione di quadri elettrici obsoleti e/o vetusti ecc.) che sembrerebbero già compresi negli obblighi manutentivi del contratto ordinario (e quindi senza ulteriori oneri per l’Ente) invece diventano discrezionali o dubbi, essendo indicati nella voce Extra canone, per cui costituiranno oggetto di ulteriore spesa. Ciò oltre all’installazione di sistemi di telecontrollo, fornitura e posa di dispositivi AGE abilitanti all’erogazione di servizi di SMART CITY), previsti anch’essi in regime di extra canone.
Tutto ciò senza valutare che in tali casi ci sono innumerevoli proposte che il mercato delle Società di servizi energetici (ESCO) offre a condizioni assai concorrenziali. Le tante soluzioni alternative che avrebbero potuto condurre verosimilmente ad un più cospicuo risparmio per l’ente dissestato, proprio in considerazione degli ampi guadagni del contractor (richiamati dall’Energy Manager) che conseguono dai Titoli di Efficienza Energetica non sono state chiaramente prese in considerazione, avendo l’Amministrazione indicato la gara Consip come la sola e più vantaggiosa, a prescindere. Ma sappiamo che così non è, e che in materia di energia elettrica gli enti non sono vincolati alle convenzioni Consip, purché si operi in regime di ulteriore risparmio. Tant’è che non sono stati molti i Comuni in tutta Italia ad aderire a tale convenzione, che oltretutto scadrà tra breve e quindi è presumibile che nella prossima gara la Consip porrà comunque condizioni più vantaggiose per gli Enti locali (tenuto conto anche delle indagini giudiziarie iniziate a suo carico nel 2017 per alcuni passati affidamenti poco chiari).
Per queste ragioni sono parecchi i Comuni che hanno già preferito optare per una soluzione di gara extra Consip (o limitata agli impianti o comprensiva di ogni intervento), tutti con la consapevolezza di non dover gravare le casse comunali di spese straordinarie o impreviste, perdendo opportunità di importanti risparmi per le casse dell’Ente.
Quanto al presunto vantaggio di avere le lampade LED nuove, il beneficio del risparmio energetico andrà tutto nelle tasche della Ditta e poiché il contratto ha una durata di 9 anni e le lampade LED hanno una durata di vita media di circa 10 anni, allo scadere del contratto saremo punto e a capo, dovendo poco dopo sostituire nuovamente l’intero parco lampade. Dove sarebbe la convenienza? Inoltre i lavori di manutenzione non previsti in sede di contratto dovranno essere pagati fuori dal canone annuo, con conseguente incertezza della spesa futura e soprattutto dei relativi costi da sostenere per assicurare il funzionamento degli impianti. C’è da valutare, infine, che tutti i prezzi dell’affidamento saranno soggetti a revisione trimestrale e quindi nell’arco dei 9 anni potrebbero lievitare enormemente in caso di aumento dell’inflazione, con un durissimo colpo per le finanze del già dissestato Comune, e di conseguenza per le tasche di tutti, o quasi, i Cittadini taurianovesi. E nonostante tutto questo, si tenta di farci credere di avere fatto una grande scelta in termini di programmazione e di risparmio! Certamente ci sarà un cospicuo guadagno nell’affidamento voluto, ma non per l’Ente, né per i cittadini.
Pertanto, anche se per chi oggi ci amministra sembra che la cosa più importante sia vestire le penne del PAVONE, noi crediamo che per i cittadini l’importante sia che i loro rappresentanti comunali non facciano come lo STRUZZO, mettendo la testa sotto la sabbia o, come le TRIGLIE, abboccando a qualsiasi amo venga loro gettato.
In fondo chiediamo solo che si amministri nel migliore dei modi a tutela del pubblico interesse. E’ chiedere troppo?
Il Consigliere Comunale (già di maggioranza)
Avv. Maria Stella Morabito