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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 26 NOVEMBRE 2024

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Candidature politiche, l’ira di Forza Italia Calabria Antonio Eroi attacca Santelli e Occhiuto

Candidature politiche, l’ira di Forza Italia Calabria Antonio Eroi attacca Santelli e Occhiuto
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Hanno fatto davvero bene gli amministratori di Forza Italia della nostra provincia a stigmatizzare il comportamento arrogante di chi ha composto le liste elettorali calabresi. Ancora più incisivo mi è apparso Nino Foti nella qualità di vice responsabile nazionale degli Enti Locali di Forza Italia, ma anche lui fuori tempo massimo. Purtroppo, Jole Santelli e Roberto Occhiuto hanno pensato bene di prenderci in giro in maniera elegante e si sono salvaguardati la propria poltroncina, penalizzando l’intera classe politica forzista di Reggio Calabria che per loro vale meno di niente. Mimmo Giannetta, l’unico del partito reggino candidato, di sicuro è un “Gigante Politico” rispetto a loro, uno che hai i voti presi alla provincia al comune e alla regione, ma servirà a ben poco alla causa calabrese.

Santelli e Occhiuto ben manovrati dall’alto, hanno giocato bene, ma in malafede, così Cosenza è ultrarappresentata, e malgrado le finte liti con i Gentile anche Andrea figlio di Tonino andrà a fare il deputato di Forza Italia, mentre lo zio Pino continua a fare il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria con
il Centro Sinistra. Che tristezza, che squallore. E andiamo avanti… Vorrei votare magari PD, per stizza, per rabbia, ma voterei come le scorse elezioni perché il Senatore di Forza Italia Nico Dascola è candidato a Reggio Calabria alla Camera dei Deputati col PD. Mah… Lex fidanzato della Santelli! Forse mi sbaglio. Ma non è anche amico della famiglia Siclari di Villa San Giovanni. E allora! Anche io mi onoro di esserlo. E il mio amico Marco, da anni romano de Roma, persino consigliere dell’Assise Capitolina cosa ci fa candidato al Senato a Reggio Calabria?

Se proprio la Santelli voleva candidare un amico di Berlusconi con Forza Italia a Reggio, gli si poteva dare il collegio camerale di Ciccio Cannizzaro. In fondo lui è un profugo da tanti, troppi partiti, approdato stranamente a Forza Italia, dopo aver rappresentato persino NCD, proprio quando tanti suoi amici e leaders votavano la decadenza a Silvio Berlusconi. Tutto ciò non ha logica. Tutto questo non ha un senso, se non quello di disorientare un popolo di elettori tradito dai continui cambi di casacca e persino dalla strategia criminale dei cosentini, che ci hanno lasciati senza rappresentanza politica. Senatori e deputati decisi a tavolino, popolo bue, da chi non ha la forza o la voglia di farvi decidere nulla. Lo ho capito sabato nel salutare all’aeroporto un mio amico di nome Alfredo Versace, gli dissi sono contento per Giusy se lo merita è una grande donna e la stimo da sempre. Candidamente mi ha risposto: non la potrai votare, ma era quello che desiderava, sarà candidata in Lombardia, ma rappresenterà sempre Reggio Calabria la sua amata città.

Che strana sensazione, persone che mi hanno votato e sostenuto e che non potrò votare. Che cosa brutta. Che dolore immenso si prova, da politico attivo da oltre un quarto di secolo, a non vedere candidato l’uomo simbolo del partito nato nel lontano 1994, Alessandro Nicolò, persona perbene, coerente e professionale. Meno di due settimane fa, l’attore Occhiuto, il deputato non il sindaco di Cosenza, si era paragonato a lui in una manifestazione pubblica, ma non è degno nemmeno di legargli le scarpe. Due cosentini con l’avallo di qualche avvocato romano, hanno distrutto quello che restava della classe politica di Reggio Calabria. Vi chiederete il perché, ma è alquanto elementare: non volevano antagonisti alla Regione Calabria. I Gentile, gli Occhiuto, inconsciamente anche la Santelli, pensano seriamente che dopo Palla Palla saranno loro ad avere in mano la Regione Calabria, ma ora basta davvero. Io non lavorerò per il partito, perché non è il mio partito, io non voterò questa Forza Italia perché non è la vera Forza Italia. Starò tranquillo ad aspettare un poco di normalità in un Paese malato, nella città del nulla.