Taurianova città morta! Le dimenticanze di una classe politica
Prefazione: “Un uomo che moraleggia è di solito un ipocrita, una donna che moraleggia è inevitabilmente brutta.”(Oscar Wilde)
Quando si ironizza sui concetti così come sugli eventi che accadono in una comunità dal punto di vista amministrativo, si rischia il pericolo di essere presi per dei “giullari”, nulla togliendo a quest’ultimi, dove grandi intellettuali ne hanno preso spunti e scritto pagine di vita. Ma, Taurianova è stata sempre una città molto difficile, colma di insidie, problemi e perché no, anche pericolosità di gestire gli eventi amministrativi. E chi oggi la guida, come chi si è riproposto dopo anni tremendi di gravi oltraggi alla democrazia per due scioglimenti per mafia nell’arco di quattro anni, è dotato di una forte dose di coraggio. Poi ci sarebbero i “pennacchi”, qualche “trombone d’occasione”, ma alla fine c’è sempre una comunità da gestire con serietà. Qualcuno disse che «Gli scommettitori sanno che il cavallo chiamato “Moralità” raramente va oltre il palo, laddove il ronzino chiamato “Proprio Interesse” corre sempre una buona gara», ed è così!
Fabio Scionti al di là delle antipatie, dei favoritismi, della fortuna e dal suo immancabile fato (che poi è posizionato come in ognuno di noi, nel di dietro), da cui trae ottimi benefici, e non tutti se lo possono permettere, gode anche di una solida maggioranza che seppur nel tempo si è dileguata per “interessi vari”, oggi, come la pelle di un serpente ha il suo ricambio, si è riprodotta e personificata in due beati, un parroco e un chierichetto: Rocco Sposato e Antonino Caridi. Due persone con due storie politiche diverse dalla coalizione che oggi regge quest’Amministrazione. Entrambi con simpatie di centrodestra, sempre vicini a quegli ambienti, addirittura il primo, quello più grosso e con il cuoio capelluto più folto, incarna il “libera e bello” della politica taurianovese per via della sua folta chioma ed è stato assessore (poi defenestrato dall’ex sindaco Biasi e per tale motivo ha dovuto togliersi tanti di quei sassi dalle scarpe e ne ha pure lanciati colpendo il bersaglio più volte). Il secondo, candidato con una coalizione di centrodestra, poi come si sa i cuori si aprono e “il bene del paese” impera tanto da fargli fare un salto nel fosso, schizzando tutti quanti con quella pozzanghera, annerendo un contesto tanto da renderlo invisibile. Grazie a questi due, e che Rabelais li avrebbe definiti “Gargantua e Pantagruel”, la politica cittadina regge le fila dell’esecutivo.
Al di là di queste condizioni che a mio avviso poco importano alla cittadinanza, se non ai “piazzaioli” o ai tifosi (con o senza TSO), nonché ai delusi rancorosi del pennacchio perduto. Questa comunità ha bisogno di altro. Soprattutto di fiducia e di soldi (sic!). È una città che ogni giorno che passa muore, una città buia (senz’anima) e deserta con accenni di depressioni e a volte di demenze (non senili), ha un virus dell’apparire ma non comprende che la patologia più grave è la cosiddetta carenza economica dell’andare avanti. Del sopravvivere e non del vivere. Della condizione di non aver nemmeno i soldi e quindi viene impedito il dovere di pagare le tasse comunali, e se tali non si saldano c’è una grave ricaduta sui servizi essenziali.
Ma come si fa? Quali sono le soluzioni per cercare di aprire un dialogo con la società, con i cittadini e di essere collaborativi per dare un reale volto alla concetto stesso di comunità? C’è un dissesto gravoso dichiarato, a breve ci sarà un commissariamento che gestirà le finanze dell’Ente, avvierà azioni per il recupero dei crediti e cercherà di saldare i debiti. Ma come, in che modo e con quali sacrifici? Stanno arrivando raccomandate tramite un servizio di poste private (?) per far pagare “Rifiuti”, “Imu” e non so che altro degli anni passati (alcuni hanno maturato abbondantemente la prescrizione). Ma, tralasciando ogni tecnicismo, non si è mai pensato di attuare una sorta di concordato (sanatoria) fiscale? Anche la sezione regionale della Corte dei Conti della Campania con la deliberazione 143/2016 ha dato il via libera, perché non attuarla una benedetta sanatoria per i tributi locali? Se a ogni cittadino moroso, si desse la possibilità di pagare una piccola percentuale che ne so il 30% dell’importo totale della morosità, non ci sarebbe più facilità a favorire l’entrate fiscali? Pagare meno per pagare tutti.
Cerchiamo di non essere ipocriti, i cittadini o pagano le tasse o mangiano, e ciò si deduce anche dalle difficoltà economiche di taluni che non hanno i soldi per acquistare un panino ai propri figli, di non pagare il minimo necessario ad andare avanti. Ci sono cittadini che molte volte non hanno soldi per pagare le bollette della luce e altri che in alcuni casi li vedi rubare nei supermercati….e fermiamoci qua. Un’amministrazione dev’essere una famiglia che tutela i propri figli ed essi devono rispettarla com’è giusto che sia, ma una possibilità va data.
Ecco perché questa rubrica (e ovviamente il sottoscritto), si è concentrata sul contesto morale degli eventi, parliamoci chiaro, ai cittadini fa piacere sapere che si “regalano” in questo tempo di crisi (e di dissesto finanziario), 38 mila euro per uno Staff, in cui con tutto il rispetto per chi lo compone, non si comprendono le utilità? Abrogatelo o se volete lasciatelo, ma a titolo gratuito (e su questo il consigliere Caridi ha dato un’ampia dimostrazione che gratuitamente tutto si può fare).
È nata una diatriba sulla convenzione per la pubblica illuminazione, c’erano dei tecnicismi da spiegare e da porre in essere, non di facile comprensione per chi non fosse tecnico, però nel complesso a dire il vero l’ho letta e non mia sembra così malvagia come si vuol far apparire. Poi tutti quei “pipponi” e prosopopee enciclopediche di note stampa tanto per…. Ma pensate che i cittadini li leggono? Pensate che a chi manca il pane per mangiare o è un’impresa ardua quotidiana procurarselo, gliene frega di tutte queste “bagattelle per un massacro” politico? Suvvia, cerchiamo di porre in essere come opposizione (e maggioranza soprattutto), argomenti più sostanziali e più utili alla cittadinanza, partendo dal basso, dalle umiltà delle esigenze e soprattutto vigilando su cose più alla mano nella concretezza quotidiana. Il resto è solo fuffa, perdite di tempo e minestra riscaldata con una fiamma debole e quasi fredda! E su ciò, le parole di Twain dovrebbero far riflettere, “Il fatto che l’uomo sappia distinguere il giusto dallo sbagliato prova la sua superiorità intellettuale sulle altre creature; ma il fatto che egli possa agire in modo sbagliato prova la sua inferiorità morale rispetto a qualsiasi creatura che non può farlo”. la morale, la giusta morale sarà sempre un concetto fondamentale in un giusto dibattito democratico.