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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 19 GENNAIO 2025

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Potere al Popolo Reggio Calabria sul porto di Gioia Tauro "I portuali sono gli unici in grado di proporre soluzioni concrete alla perenne crisi di Gioia Tauro. Per questo non possiamo che rilanciare le loro proposte"

Potere al Popolo Reggio Calabria sul porto di Gioia Tauro "I portuali sono gli unici in grado di proporre soluzioni concrete alla perenne crisi di Gioia Tauro. Per questo non possiamo che rilanciare le loro proposte"
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Rompere con la gestione monopolistica di Contship, diversificare le
attività, intermodalità, valorizzazione delle potenzialità della Piana di
Gioia Tauro*. Sono queste le soluzioni proposte dai lavoratori per il
rilancio del porto e sono queste le parole d’ordine cui *Potere al Popolo*
vuole fare da megafono, nella ferma convinzione che solo chi porta
materialmente avanti lo scalo sappia indicare la strada per il vero
rilancio per il porto di Gioia Tauro. Regolarmente ignorati dai candidati
di ogni schieramento politico, trattati come numeri da eliminare per tenere
in piedi i conti di una gestione manageriale fallimentare, costretti a
ingoiare sacrifici, demansionamenti, decurtazione di stipendio e di diritti
per “salvare” regolarmente lo scalo, per noi di *Potere al Popolo* *i
portuali sono gli unici in grado di proporre soluzioni concrete alla
perenne crisi di Gioia Tauro*. Per questo non possiamo che* rilanciare le
loro proposte, articolate in quattro punti*.
*Primo, rompere con la gestione monopolistica di Contship*. Ad oggi, stante
la legislazione in vigore, l’opzione più credibile appare una
riorganizzazione seria degli spazi, in modo da rendere appetibile
l’ingresso a un nuovo terminalista. La vera risposta sarebbe per noi
la *nazionalizzazione
della gestione del porto*, ossia *ridare potere al popolo portuale* sulle
banchine, e lo diciamo con la consapevolezza che questo significa
intervenire su tutte quelle leggi e riforme portuali che negli anni hanno
spalancato le porte alle multinazionali, a costo di enormi sgravi su
concessioni e tasse, e impedendo di fatto un reale controllo pubblico.
Controllo pubblico che dovrebbe anche rappresentare la principale forma di
contrasto alle *enormi ingerenze della ‘ndrangheta all’interno del porto*,
ruolo che non può certo svolgere il privato, interessato ad ottenere il
maggior utile possibile a fronte del minor numero di “problemi”.
*Secondo, diversificazione delle attività*. Il solo transhipment, che aveva
portato Gioia Tauro ad essere il primo porto del Mediterraneo, oggi
rappresenta un evidente limite che, da una parte, ha reso il porto quasi un
corpo estraneo al contesto della Piana, dall’altra rappresenta un modello
di gestione delle merci irrazionale. *Che senso ha non aprire il porto alla
logistica? Perché non fare in modo che i container vengano aperti e
lavorati a Gioia Tauro?* Attualmente i prodotti destinati ai mercati
meridionali devono transitare prima dalle regioni del Nord per essere
lavorati, con perdita di tempo e di soldi, ma soprattutto con una perdita
ingente di posti di lavoro.* Si calcola che la logistica abbinata al
transhipment avrebbe una ricaduta occupazionale 5 volte superiore al solo
transhipment*. Eppure abbiamo tre aree industriali adiacenti al porto
deserte, capannoni sequestrati o in possesso delle banche, e non riusciamo
a fare altro che creare Agenzie buone solo a coprire le perdite dei privati.
*Terzo, intermodalità*. *Bisogna investire sulle infrastrutture ferroviarie*,
non le frottole dell’alta velocità in Calabria ma quelle necessarie a
collegare realmente il porto al resto d’Europa, e bisogna puntare a una
implementazione sia con il sistema aeroportuale, che potrebbe aprirsi ai
cargo commerciali, sia con lo stesso sistema portuale, immaginando Gioia
come ulteriore snodo per alleggerire il traffico di mezzi pesanti su gomma.
*Quarto, valorizzazione produttiva della Piana di Gioia Tauro*. La tanto
celebrata Zes può essere un’opportunità solo se il porto diventa elemento
integrato nel *territorio, che deve essere destinatario di investimenti che
possano valorizzare le produzioni locali*, come un *centro per lo
smistamento degli agrumi in grado di abbattere i costi di trasporto per le
aziende locali*. In caso contrario la Zes sarà preda dei soliti
speculatori, dei prenditori che purtroppo fin troppo bene abbiamo imparato
a conoscere.

Potere al Popolo! – Reggio Calabria