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TAURIANOVA (RC), SABATO 19 OTTOBRE 2024

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Arte e gioco: un binomio che dura nel tempo Design italiano nei casinò di tutto il mondo

Arte e gioco: un binomio che dura nel tempo Design italiano nei casinò di tutto il mondo
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L’eccellenza del design Made in Italy nell’ambito del retail dell’intrattenimento, in particolare dei casinò di tutto il mondo è stato possibile grazie all’influenza di artisti, architetti e designer che hanno rivisitato in chiave moderna alcuni edifici divenuti poco funzionali ed esteticamente poco avvenenti. Diamo uno sguardo ad alcuni progetti di grande impatto estetico e dal gusto futuristico.

Made in Italy: tradizione e modernità

Uno degli esempi italiani più importanti risale agli anni ’90, con la realizzazione di una nuova sede per il Casinò Municipale di Campione da parte dell’architetto di fama mondiale Mario Botta. L’esigenza era quella di creare degli spazi più accoglienti e confortevoli non solo all’interno delle sale da gioco, ma anche negli ambienti adibiti a eventi e congressi. Accoglienza italiana unita ad uno stile internazionale e moderno sono stati i pilastri di questa rivisitazione in ogni sua parte. L’edificio è stato suddiviso in tre grandi blocchi, sviluppandosi all’interno su tredici piani in cui ogni dettaglio è stato curato fin nel minimo aspetto: sale da gioco tradizionali, ambienti per clienti esclusivi e un ultimo piano con un enorme salone per le feste, con 1.000 posti e uno scenografico palcoscenico sospeso da enormi travi a vista. La facciata esterna è arricchita da lastre di pietra dorata, sistemate a fasce alternate per mantenere l’unione tra il moderno tessuto del Novecento della città e la sua parte più storica.

Fonte: Pinterest

Un altro esempio interessante di intervento italiano su un casinò è da ritrovarsi in Svizzera, con il progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’ex teatro Kursaal sul lago di Lugano, un edificio storico del diciannovesimo secolo. A questa sfida hanno partecipato gli architetti Bruno Huber, Caro Ceccolini e Luca Gazzaniga, che hanno cercato di interpretare uno stile che potesse unire al divertimento e intrattenimento un concetto più minimalista all’esterno, costruendo delle facciate bianche in travertino e futurista all’interno con materiali moderni. L’obiettivo è stato quello di riprendere l’idea della tradizione europea delle sale da gioco, ma reinventandolo in modo da evitare di imitare lo stile ormai troppo inflazionato e kitsch tipico di Las Vegas.  Uno degli ultimi esempi di esportazione del design italiano all’estero, nello specifico a Macao, è firmato da IDstile, che ha realizzato un sistema di sonorizzazione davvero innovativa e completamente nascosta per l’Hotel Casinò Cotai di Macao, che ha reso tutte le superfici parte di una grandissima cassa acustica in grado di produrre suoni attraverso muri, pavimenti e perfino dall’acqua delle piscine.

Arte e gioco: un connubio intramontabile

Negli ultimi anni i casinò hanno investito in progetti culturali di ampio respiro organizzando nelle sale adibite ai grandi eventi vere e proprie mostre d’arte a 360°, spaziando dalla fotografia, alla pittura fino alla scultura. D’altra parte, il gioco d’azzardo in passato è sempre stato legato all’arte, diventando fonte d’ispirazione di famosissime tele di fama internazionale, una tra tutte “I giocatori di carte” di Cézanne che oggi è visibile al Musée d’Orsay a Parigi, in cui si percepisce perfettamente la grande concentrazione dei due uomini rapiti dal gioco. Sempre a Parigi ma in questo caso al Louvre, è esposta un’altra grande opera realizzata da Georges de la Tour “Il baro con l’asso di quadri”. Questo dipinto rappresenta una partita di carte ambientata in una classica osteria dei primi decenni del seicento. Il clima teso dei giocatori guardinghi verso gli avversari viene espresso divinamente dai loro sguardi e ricorda molto quello che si respira negli odierni tornei di carte, dove la concentrazione è ai massimi livelli. Il tema dei giocatori di carte è uno dei temi più ricorrenti nella pittura di genere, e de la Tour si rifà in particolare a “I Bari” di Caravaggio, noto frequentatore dei tavoli da gioco della Roma seicentesca, che ci offre un punto di vista diverso, concentrandosi sul momento dell’inganno. L’opera diventa l’esempio concreto di quei giocatori d’azzardo, disonesti e pericolosi che attraverso l’imbroglio erano in grado di cambiare la sorte a proprio favore, truffe che oggi sulle piattaforme di gioco online sarebbero impensabili. Questo tema sembra quasi immortale e viene infatti ripreso nell’arte moderna, in particolare subito dopo la Grande Guerra, con il tedesco Otto Dix e la sua tela “Invalidi di guerra giocano a carte”. In questo dipinto vediamo tre reduci di guerra, che nonostante i disagi fisici sembrano sorridenti e concentrati sulle carte, a dimostrazione che nonostante le difficoltà il gioco rappresenti un modo per vivere momenti di svago e benessere.