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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 25 DICEMBRE 2024

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Interrogazione su PAP test e su diritto prevenzione diagnostica Presentata dal consigliere regionale Bevacqua

Interrogazione su PAP test e su diritto prevenzione diagnostica Presentata dal consigliere regionale Bevacqua
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“Venuto a conoscenza delle difficoltà sorte in seno all’Asp di Cosenza relativamente
al test diagnostico per la prevenzione del tumore del collo dell’utero (PAP test),
ho depositato stamattina apposita interrogazione consiliare per richiedere lumi sulla
vicenda all’Esecutivo Regionale e il Dipartimento Salute”. È quanto dichiara il consigliere
Bevacqua, il quale così prosegue: “Sappiamo bene come il tumore in questione sia
al secondo posto nel mondo, dopo quello della mammella, tra i tumori che colpiscono
le donne e, altrettanto bene siamo al corrente di come una diagnosi precoce sia essenziale
per la salvezza di migliaia di vite. Per garantire equità nell’accesso a una diagnosi
precoce, il Servizio sanitario nazionale ha avviato uno specifico programma di screening
affidato alla programmazione regionale, cui l’ASP di Cosenza ha prontamente aderito.
Con una non meglio motivata circolare dell’estate scorsa, però, l’ASP di Cosenza
ha limitato a 20 mensili il numero di pap test con esenzione ticket che i Consultori
familiari sono abilitati ad effettuare”. È bene rilevare – continua Bevacqua – che
il tumore del collo dell’utero è l’unica neoplasia a mostrare i più alti tassi di
mortalità proprio nel sud Italia, evidenziandosi uno stretto legame con il gradiente
economico, nel senso che risulta negativamente associato allo stato socio- economico
dei soggetti interessati. Il Consultorio Familiare, d’altronde, trova la sua ragion
d’essere proprio nell’accoglienza della donna e ha il dovere di indurre alla prevenzione,
non di scoraggiarla”. “Ecco perché – conclude Bevacqua – ho inteso rivolgermi formalmente
alle competenti autorità regionali per chiedere loro se sono al corrente della situazione
venutasi a creare in relazione al bacino di utenza dell’ASP di Cosenza e per conoscere
quali misure hanno intrapreso e intendono intraprendere per sollecitare il ripristino
dell’efficacia di un diritto alla prevenzione gratuita che risulta fondamentale e
irrinunciabile per la salute della donna”.