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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 11 NOVEMBRE 2024

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Siclari porta in Senato questione aeroporti calabresi Le parole del senatore: "Ridare dignità ed efficienza ad un settore strategico e fondamentale per lo sviluppo futuro del Paese"

Siclari porta in Senato questione aeroporti calabresi Le parole del senatore: "Ridare dignità ed efficienza ad un settore strategico e fondamentale per lo sviluppo futuro del Paese"
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Ieri pomeriggio in Senato è stato discusso il decreto-legge da convertire in legge, che detta misure urgenti per assicurare il completamento delle procedure di cessione dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia. Il Senatore Marco Siclari è intervenuto puntando i riflettori sull’importanza vitale che la questione trasporti e turismo ha al Sud. Nel suo intervento Siclari ha evidenziato come il Meridione debba essere al centro del progetto industriale della compagnia aerea perché esso «rappresenta un potenziale turistico fondamentale per il rilancio, non solo dello stesso territorio ma, anche e soprattutto, dell’intero paese».

Siclari con l’intervento rivolto al Sud ha dimostrato di avere a cuore le sorti degli aeroporti della Calabria e lo ha fatto chiedendo massima attenzione all’interno del piano industriale chiedendo di mettere al centro del piano proprio il Meridione. Questo è il primo passo, durante il primo intervento utile in Senato, nella prima uscita politica nelle sedi istituzionali centrali, che fa ben sperare sull’attenzione che il Senatore vuole rivolgere al Sud e in particolare alla questione degli aeroporti del Sud.

«L’indagine parlamentare è stata veloce ma approfondita e dalla stessa è emerso come l’intervento pubblico debba essere orientato a consentire che la cessione avvenga nella maniera più opportuna, tutelando non solo le ragioni economico-finanziario del rimborso del prestito, ma anche e soprattutto garantendo i livelli occupazionali e scongiurando la «svendita» della Compagnia aerea – ha dichiarato Siclari nel suo intervento al Senato – Il decreto, firmato dal ministro dello Sviluppo, prevede la proroga fino al 31 ottobre il termine per la vendita e fino al 15 dicembre 2018 quello per il rimborso del prestito statale da 900 milioni. È stato incardinato in Commissione speciale al Senato. Il lavoro della Commissione è stato meritorio e valido, grazie al valido contributo del Senatore Turco: si è acquisitra la posizione dei tre commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, dei tre ministeri coinvolti (Padoan, Delrio e Calenda) e dei sindacati.

Dare il via libera alla conversione del Decreto, accettando la proroga sui termini delle procedure di cessione di Alitalia non significa spingere per una cessione della compagnia di bandiera: si tratta di un atto di responsabilità nei confronti dell’azienda e di chi ci lavora, soprattutto alla luce dello stallo politico attuale. Ad Alitalia serve un rilancio da attuare consentendo allo Stato di fare tutto il possibile in prospettiva di realizzare di una vera e grande compagnia di bandiera, che sia espressione del Made in Italy e del genio italico nel mondo, quale volano di promozione turistica e di pubblicità dell’imprenditoria italiana. Serve il tempo necessario per una scelta di un partner industriale che tuteli gli interessi italiani evitando che Alitalia diventi una compagnia regionale di un altro vettore europeo.

La proroga che oggi siamo chiamati a votare si è resa necessaria a causa dell’impossibilità, ad oggi, di individuare un soggetto aggiudicatario idoneo e per consentire la massimizzazione dei risultati conseguibili a beneficio dei creditori sociali, dell’occupazione e della conservazione del patrimonio produttivo d’impresa – ha ribadito Siclari – La flotta di Alitalia è troppo incentrata verso il corto-medio raggio, il segmento con più concorrenza, mentre è estremamente debole rispetto ai competitors per le rotte intercontinentali, che consentono i margini maggiori di ricavo. Il management prima ed i commissari poi hanno ridotto i costi operativi, ma senza investimenti nella flotta a lungo raggio ha potuto fare ben poco. Occorre avere più tempo per ripensare la politica industriale unitamente al partener commerciale che verrà individuato dal Governo, avendo di mira il complessivo sistema dei trasporti, senza politiche a compartimenti stagni ovvero misure tampone che si limitino a differire le decisione. Occorre una visione unitaria e sistematica che consenta di garantire il trasporto come servizio pubblico essenziale, diversificando l’offerta senza mettere in concorrenza inutilmente comparti differenti: penso all’alta velocità ed appunto al trasporto aereo – ha concluso il senatore forzista – L’approvazione del disegno di legge di conversione in legge del decreto legge che oggi ci accingiamo a varare deve essere un punto di partenza per ridare dignità ed efficienza ad un settore strategico e fondamentale per lo sviluppo futuro del Paese».