Tendopoli San Ferdinando, vertice Prefettura a Reggio Incontro sull'analisi del fenomeno migratorio
Si è svolto in Prefettura a Reggio Calabria un incontro sull’analisi del fenomeno migratorio, e nello specifico sulla collocazione dei cittadini extracomunitari all’interno della tendopoli di San Ferdinando, in seguito allo stato di emergenza perenne e continuativa che interessa l’area, acuitosi con la morte del migrante, ospite della tendopoli, Soumaila Sacko.
“Il Protocollo operativo, sottoscritto il 19 febbraio 2016 tra la Prefettura, la Regione Calabria, la Provincia di Reggio Calabria, la Croce Rossa Italiana, i Comuni di San Ferdinando e di Rosarno, la Caritas Diocesana di Oppido Mamertina e gli Organismi umanitari Emergency e ME.D.U., finalizzato a favorire il graduale superamento e lo smantellamento della vecchia tendopoli in San Ferdinando, nelle more dell’attuazione delle iniziative volte a garantire l’integrazione abitativa dei predetti lavoratori migranti, prevedeva in una prima fase la realizzazione di una nuova tendopoli” scrive la Prefettura, che, in sinergia con la Regione Calabria, lo scorso agosto ha realizzato la nuova tendopoli a San Ferdinando, dotata di tutte le opere di urbanizzazione primaria (reti idriche e fognarie, impianti di illuminazione ed aree servizi comuni) e in grado di offrire servizi in ottimali condizioni igieniche e di sicurezza (vigilanza, cucina, pulizia, lavanderia, raccolta differenziata, ecc..).
Il nuovo attendamento, per una capienza di circa 700 posti, è opportunamente delimitato ed è stato munito anche di impianti di videosorveglianza e di rilevazione di presenza. “Nello stesso mese di agosto 2017 si è insediato il Prefetto Andrea Polichetti, Commissario Straordinario per l’area del Comune di San Ferdinando, la cui opera per il superamento delle criticità presenti in quell’area viene svolta in sinergia con il Prefetto di Reggio Calabria”. L’area di San Ferdinando è sottoposta a vigilanza costante da parte delle Forze dell’Ordine con impiego di aliquote territoriali e Reparti di rinforzo forniti dal Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
Dal primo gennaio 2017 sono stati effettuati all’interno della tendopoli 16 interventi massivi a carattere interforze sempre coordinati dal Questore di Reggio Calabria, su linee strategiche definite dal Prefetto per contrastare fenomeni di micro criminalità.
Sono in atto, da tempo, servizi interforze contro il caporalato, con l’apporto dell’Ispettorato provinciale del lavoro, secondo le linee strategiche assunte dal Prefetto Michele di Bari, le cui soluzioni tattiche sono state demandate al Questore. I dispositivi di intervento, realizzati con criterio settimanale, hanno ad oggi consentito di ottenere importanti risultati. Dal primo febbraio 2015 sono state sanzionate aziende per un ammontare complessivo di 2.241.640 euro per infrazioni sulla normativa sul lavoro. 692 le aziende controllate. 55 persone deferite all’Autorità Giudiziaria. 1534 le perquisizioni domiciliari effettuate.
Per l’analisi congiunta delle problematiche alloggiative esistenti nell’area di San Ferdinando e per individuare un piano di azione condiviso per assicurare soluzioni idonee, presso la Prefettura si sono tenute numerose riunioni tecniche di coordinamento delle Forze di Polizia, che in molti casi hanno visto la partecipazione dei Procuratori della Repubblica di Reggio Calabria e di Palmi, nonché riunioni del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica con la partecipazione, oltre che dei vertici delle citate Procure, del Presidente della Regione Calabria, del Sindaco della Città metropolitana, dei Sindaci di Rosarno e di San Ferdinando, dei Commissari straordinari del Comune di Gioia Tauro.
Nel corso degli incontri, sono state approfondite le tematiche strettamente connesse all’ordine ed alla sicurezza pubblica, nonché i profili inerenti alla sistemazione alloggiativa dei migranti nell’area di San Ferdinando, esaminando, con il supporto dei tecnici dei relativi Enti interessati, la possibilità di attrezzare, per il superamento dell’emergenza, una nuova area con moduli abitativi, al di fuori dell’area ZES, dove attualmente insistono gli insediamenti; ciò al fine di garantire il completo svuotamento della baraccopoli e la bonifica dell’area.
La tematica , peraltro, è stata anche affrontata secondo quanto previsto dall’art. 40, I° comma, del T.U. sull’immigrazione che testualmente recita ” Le regioni, in collaborazione con le province e con i comuni e con le associazioni e le organizzazioni di volontariato predispongono centri di accoglienza destinati ad ospitare, anche in strutture ospitanti cittadini italiani o cittadini di altri Paesi dell’Unione europea, stranieri regolarmente soggiornanti per motivi diversi dal turismo, che siano temporaneamente impossibilitati a provvedere autonomamente alle proprie esigenze alloggiative e di sussistenza”.
Il Prefetto ha istituito il tavolo permanente per i lavoratori stagionali per l’inserimento lavorativo e abitativo dei predetti lavoratori composto da Rappresentanti della Regione Calabria, delle Organizzazioni sindacali: CGIL, CISL, UGL, USB e delle Organizzazioni datoriali di categoria: Coldiretti, Unione Provinciale Agricoltori, CIA, Copagri, dal Commissario Straordinario del Governo per l’Area di San Ferdinando, dai Sindaci dei Comuni di San Ferdinando e Rosarno, dai Commissari straordinari di Gioia Tauro, dal Dirigente dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro e dal Dirigente del Centro per l’Impiego, dal Presidente dell’ANCI e dal referente di Libera, don Pino De Masi.
Questa iniziativa è finalizzata ad assicurare idonee condizioni di vita ai migranti e avviare relazioni proficue con gli imprenditori agricoli, anche allo scopo di verificare la possibilità di approntare alloggi nelle aziende per i lavoratori stagionali extracomunitari. In questo ambito si colloca la donazione fatta lo scorso maggio dalla Coldiretti di un padiglione docce con annesso spogliatoio a servizio della nuova tendopoli. L’area sulla quale incide la tendopoli di San Ferdinando è stata dichiarata Zona Economica Speciale (ZES). Gli eventuali investimenti di imprese dovranno necessariamente tener conto degli insediamenti attualmente esistenti in quell’area. Con la recente approvazione della ZES, il Prefetto di Reggio Calabria, d’intesa con il Commissario straordinario del Governo per l’Area di San Ferdinando, con il Presidente della Regione Calabria, ha individuato un altro sito già urbanizzato, idoneo ad allocare alcuni container da destinare all’accoglienza dei migranti, nelle more della realizzazione di un sistema di accoglienza diffusa con il coinvolgimento degli Enti locali.
L’attenta osservazione del fenomeno e gli esiti di un puntuale monitoraggio sulle presenze, effettuato dalla Questura, hanno evidenziato la prevalente presenza di cittadini stranieri regolarmente dimoranti, quasi tutti richiedenti asilo o titolari di permesso per motivi umanitari o protezione sussidiaria. E’ evidente che la provvisoria nuova tendopoli ha consentito di alleggerire notevolmente il numero di migranti presso la vecchia tendopoli. Ora, in prosecuzione dell’attività in corso, sono stati fissati i seguenti obiettivi per la sistemazione alloggiativa dei migranti e svuotamento ed eliminazione della baraccopoli:
• inserimento nei circuiti dell’accoglienza per richiedenti asilo e titolari di permessi umanitari o sussidiari ( centri della rete SPRAR);
• favorire forme di accoglienza diffusa sul territorio della Piana di Gioia Tauro con il coinvolgimento della Regione, degli Enti Locali e delle Associazioni di categoria (con riferimento ai braccianti), per il reperimento di nuovi presidi di ospitalità;
• coinvolgimento di soggetti, pubblici e privati, in grado di sviluppare adeguate forme di assistenza socio-sanitari;
• verificare , d’intesa con gli Enti Locali e la Regione, la possibilità di realizzare, fuori dall’area ZES, una nuova area dove sistemare moduli abitativi ( container);
• graduale svuotamento della baraccopoli e bonifica dell’area; in tal senso sono state già avviate diverse iniziative che hanno consentito, a seguito dell’incendio nella baraccopoli del gennaio scorso, di ridurre all’interno della stessa il numero delle presenze di migranti , trasferiti nell’emergenza in nuovi attendamenti, nonché di chiudere definitivamente il capannone presente nelle adiacenze della baraccopoli, ove i migranti vivevano in condizioni di precarietà;
• interventi di pulizia e bonifica dell’area realizzati dal Comune di San Ferdinando con fondi appositamente erogati dal Ministero dell’interno”.