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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 24 SETTEMBRE 2024

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Aldo De Leo critica i vertici del suo partito "Fratelli... di Forza Italia"

Aldo De Leo critica i vertici del suo partito "Fratelli... di Forza Italia"
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“Ero forestiero e mi avete accolto”, “una volta dentro farò di tutto per cacciare gli accolti precedenti”. Sembrerebbe il Vangelo di Matteo 25,35, ma stranamente è il partito Fratelli d’Italia in Calabria. Guarda caso proprio il mio partito politico. Partito fondato su valori e ideali, ma che a volte (spesso) questi rimangono solo tali nel pensiero. Oggi Fratelli d’Italia è divenuto un centro di accoglienza per “migranti politici”, quasi da fare invidia alla tendopoli di Rosarno. Con una differenza, che quelli sono ospitati in improvvisati tuguri, mentre quest’altro tipo di migranti, i politici, specie se rivestono un incarico elettivo si accomodano nel salotto buono, si sdraiano su poltrone imbottite e, addirittura, scrivono il menù da servire alla truppa degli iscritti, diciamo senza offenderli, i classici attacchini di manifesti elettorali, e tra questi i nuovi impiegati “slinguatori leccaculo”

Siamo nati a novembre del 2012, ci siamo imbarcati immediatamente nella campagna elettorale delle politiche di marzo 2013, di munifici e magnifici Soloni attuali, non si è visto nemmeno l’ombra, sembravano di calcare scene le scene del film di Luciano Salce “Vieni avanti cretino.. che a me scappa da ridere” e all’epoca questi signori si sono ritagliati un loro ruolo sotto il manto e l’ombra dell’uomo di Arcore. Sarà forse che, vista l’avanzata età e un vago inizio di “demenza senile” dell’ex cavaliere al punto che si è rischiata finanche la candidatura di “Dudù” al posto di alcuni “roboanti calabresi”. Chi dice “sesto senso”, altri “furbizia di calcolo”, altri aspettate che mi è apparsa in sogno la Madonna, che sussurrava torna a casa Lessie, infine i suonatori di “Tromba”. Quindi oggi, Fratelli d’Italia, è un partito che alle scorse regionali, ha rischiato di presentare così, come in certe province è avvenuto, “liste monche” e non avendo superato affatto il quorum per ottenere un seggio, et voilà, continuando di questo passo, rischia invece oggi di avere finanche la maggioranza consiliare a Palazzo Campanella, alla faccia del caciocavallo direbbe il Principe De Curtis, anzi considerato a questo punto che stiamo quasi tentando di “rampinare” palazzo Grazioli, ci manca solo che domani, per equilibrare dei conti interni e geografici, rischiamo di ritrovarci dentro addirittura un senatore, dato che non siamo riusciti ad eleggerne nessuno in Calabria, e per il rotto della cuffia, ringraziando gli adepti berlusconiani, ci ritroviamo un solo deputato. Ma noi siamo un pò come la Juventus, se non vinciamo, ci aiutano gli arbitri.

Quindi noi militanti, che appiccichiamo manifesti a iosa, partecipiamo a convegni per fare la Clac, spendiamo di tasca per sedi di circoli nei paesi, forniamo il contributo anche economico al partito procacciando tesserati, alla fine forse, sempre che qualcuno si ricorda, inviano i loro “emissari” che quasi sicuramente non sono nemmeno iscritti al Partito e ti dicono: “Stai tranquillo che ci metteremo a lavorare per costruire il partito e tu se sei con noi sarai tenuto in considerazione!”. A chi? E non di Fausto Leali! Credo che si stia rasentando il ridicolo. Spero solo che ci sia un rigurgito d’orgoglio dei militanti che a schiena dritta dica a i signori trombati dei propri partiti e transitati nel mio: “stai sereno, tranquillo e mettiti in fila come tutti”. Spero che il nostro coordinatore regionale Rapani, si imponga a frenare questo teatrino che altro non farà che farci vedere come il partito dei “Fratelli Coltelli”.

Aldo De Leo, grande elettore FdI e già coordinatore cittadino