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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Chiusura reparto ortopedia Locri, smentita dg Brancati Le sue parole: "C'è stato solo un problema che è stato risolto con decisioni precauzionali interne". Il sindaco Calabrese rincara la dose: "Direttore sanitario e company mentono sapendo di mentire". Domani tavolo in Prefettura

Chiusura reparto ortopedia Locri, smentita dg Brancati Le sue parole: "C'è stato solo un problema che è stato risolto con decisioni precauzionali interne". Il sindaco Calabrese rincara la dose: "Direttore sanitario e company mentono sapendo di mentire". Domani tavolo in Prefettura
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“Non c’è stata nessuna chiusura del reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Locri”. A dirlo è il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale 5 di Reggio Calabria, Giacomino Brancati. “C’è stato solo un problema – ha aggiunto – riguardante l’assenza per malattia di qualche medico, che è stato affrontato e risolto con decisioni precauzionali interne. Ma da qui a dire che il reparto è stato chiuso ce ne vuole. Non comprendo la diffusione di simili notizie che rispondono a logiche che non mi riguardano. Posso dire soltanto che Ortopedia all’Ospedale di Locri è attiva e funziona regolarmente, con pazienti ricoverati”.

GIOVANNI CALABRESE (SINDACO LOCRI)

Il Direttore Sanitario Aziendale, dott. Pasquale Mesiti, mente sapendo di mentire e rischia di raggiungere lo stesso livello di menzogne dei suoi amici Brancati e Scura. Non è negando l’evidente situazione drammatica dell’ospedale, che in più occasioni abbiamo denunciato, che si risolve il grave e angoscioso problema dell’Ospedale della Locride. Che il servizio di Ortopedia sia stato interrotto per mancanza di personale ed i pazienti in entrata, compreso il paziente da sottoporre ad intervento già ricoverato siano stati dirottati su Polistena, lo dicono i documenti ufficiali della direzione sanitaria ospedaliera. Pertanto, quanto accaduto è tutto vero e non può essere smentito.

Domani mattina, al Prefetto di Reggio Calabria, che ringraziamo per aver convocato d’urgenza il “Tavolo sulle problematiche dell’Ospedale di Locri”, a seguito del peggioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini, chiederemo formalmente di intercedere presso il Ministro della Salute, On. Giulia Grillo, per il Commissariamento immediato dell’Azienda Sanitaria Provinciale e per la contestuale rimozione dall’incarico della Direzione Sanitaria Ospedaliera dell’Ospedale di Locri.

Chi quotidianamente, nell’esercizio delle proprie funzioni, compie atti contrari alla Costituzione e porta avanti atti ed azioni gravi e persistenti violazioni di legge che alimentano anche palesi situazioni di ordine pubblico, non può continuare a rimanere al proprio posto mettendo a repentaglio la vita di terzi. Sono purtroppo numerosi i presunti casi di malasanità denunciati a seguito di morti successive al ricovero presso il nosocomio locrideo e ci sono altri casi che i familiari dei deceduti hanno preferito non denunciare. Tutto ciò è inaccettabile per la Locride, per l’Italia, per la Comunità europea.

Non esiste alcuna giustificazione ai continui soprusi perpetrati nella gestione dell’azienda sanitaria. Non è più corretto che siano i cittadini a pagare sulla propria pelle e spesso con la vita i guasti causati da soggetti non adeguati, per come acclarato i questi anni, a gestire la sanità pubblica e l’ospedale di Locri. Presidio ospedaliero praticamente distrutto dalla mala gestione di tali soggetti. Non si può più continuare così. Non è giusto. Non lo meritiamo.

In attesa del Sanità Day, che abbiamo previsto per il prossimo 29 settembre, continueremo a dare battaglia per difendere, per nome e per conto dei cittadini della Locride, il sacrosanto diritto alla sanità pubblica sancito dall’articolo 32 della costituzione italiana che recita testualmente: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.