Diffamazione per referente Ancadic, chiesta archiviazione Gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento penale instaurato dal Sindaco illo tempore del Comune di Motta San Giovanni, Paolo Laganà, nei confronti del Referente dell’A.N.CA.DI.C e responsabile del Comitato Torrente Oliveto, Vincenzo Crea, per il reato di diffamazione a mezzo stampa, art. 595 comma 3 C.P. Il GIP esaminati gli atti vista la richiesta di archiviazione del PM ha ritenuto che “gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio, né appaiono suscettibili di utili approfondimenti investigativi, che in particolare l’esposto rispetta il limite della verità poiché, come risulta dalla nota n. 186/2 di protocollo del 13/12/2014, i disagi narrati risultano essere sostanzialmente veritieri ed oggettivamente riscontrati, oltre che quelli della continenza e della rilevanza sociale della notizia”.
Il Pubblico Ministero nella richiesta di archiviazione rileva che le indagini di P.G (condensate nella nota n.186/2 di protocollo) hanno evidenziato che il contenuto delle pubbliche denunce del Crea è stato riscontrato. Evidenzia il P.M. che la scaturigine dell’esposto (ossia la presenza di liquami fognari sulla strada – incrocio SS 106/frazione bivio Sant’Elia) è risultata veritiera, per come affermato nella stessa nota a firma del Responsabile del Servizio IV (Giorgio Polimeni) del Comune di Motta SG. Non solo, ma risulta che il fatto si è verificato in data (02/03/2014) immediatamente precedente alla pubblicazione della denuncia/esposto (03/03/2014), sicché, anche da questo punto di vista, il fatto denunciato appare sorretto da elementi circostanziali tali da escludere l’animus diffamandi in capo all’esponente. Infine, conclude il PM, nell’esposto non si fa alcun esplicito riferimento all’Amministrazione comunale sì che la stessa possa ritenersi direttamente diffamata dall’esposto. Il contenuto dell’esposto appare – viceversa – come legittimo – forse anche sarcastico – sfogo di un cittadino di fronte ad un evento sicuramente preoccupante per la stessa igiene e salubrità pubblica.
Il Sindaco in quel tempo del Comune di Motta SG, Laganà Paolo, nella sua denuncia lamentava la denigrazione da parte mia dell’operato dell’Amministrazione comunale di Motta SG, la quale era ormai, da anni, a suo dire, la destinataria principale di continue invettive da parte dello scrivente e sosteneva che le affermazioni riportate nell’articolo stampa riguardanti anche le criticità del nuovo depuratore comunale dell’Oliveto e quello di San Vincenzo di Lazzaro erano offensive e risultavano false e diffamatorie.
La Giunta comunale di allora, composta dal Sindaco Laganà Paolo, vice sindaco Benedetto Giuseppe, Verduci Policarpio Assessore, Latella Carmela, assessore, Verduci Antonino assessore, ritenendo l’attività dello scrivente denigratoria e diffamatoria dell’immagine e della reputazione comunale e accusando il sottoscritto di procurare ingiustificati e ingiustificabili allarmismi, aveva deliberato con verbale n.52 del 21/05/2015, avente ad oggetto “notizie diffamanti a mezzo stampa, danno all’immagine: determinazione”, di autorizzare a dare mandato al Sindaco, quale legale rappresentante dell’Ente, per il perseguimento e la concreta attuazione di quanto nella stessa delibera indicato, e cioè intraprendere ogni utile azione giudiziaria in tutte le sedi deputate, incluse le azioni per il risarcimento di ogni danno verificato e accertato.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”