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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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Stato burocratico schiaffeggia Calabria e città del porto L'ennesima sberla alla democrazia viene data attraverso la proroga del commissariamento a Gioia Tauro

Stato burocratico schiaffeggia Calabria e città del porto L'ennesima sberla alla democrazia viene data attraverso la proroga del commissariamento a Gioia Tauro
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Riceviamo e pubblichiamo

Sino ad oggi tutte le gestioni straordinarie messe in campo per combattere l’infiltrazione mafiosa nei comuni sono risultate perfettamente inutili per quanto concerne il ripristino della legalità di un’area territoriale e quasi sempre dannose sotto i profili economico e sociale. Nessuna logica dovrebbe prevedere la proroga di qualcosa risultata fallimentare da così tanti anni. A certificarne l’inutilità, fra l’altro, sono le frequenti ricadute in un nuovo scioglimento dopo appena uno o due anni (segno tangibile che nessuna efficace bonifica di quella amministrazione e di quel territorio è stata fatta con successo dai commissari). È evidente ormai che la norma vada cambiata drasticamente ma in attesa che ciò accada (e l’attesa, ahimè, potrebbe essere molto lunga!) l’intero sistema burocratico non potrebbe e non dovrebbe continuare ad interpretare l’attuale normativa sempre in una direzione e quasi sempre senza obiettive valutazioni.

Infatti, se sbagliata ci è apparsa la decisione culminata con il Consiglio dei Ministri del 6 settembre che ha riguardato il comune di Canolo e se ancor più grave è risultata la decisione dell’11 successivo che ha prorogato il commissariamento a ridosso della presentazione delle liste elettorali nei comuni di Laureana e Bova Marina, non possiamo che definire inqualificabile la proroga del commissariamento straordinario di Gioia Tauro, concessa addirittura dopo la presentazione delle liste, in totale spregio alla democrazia. La misura a questo punto è veramente colma e se gli amministratori, tutti investiti della medesima problematica, non proveranno a fare fronte comune unitamente ai loro concittadini, al fine di svegliare un inutile ed intorpidito consiglio regionale ed una silente ed autoreferenziale deputazione parlamentare, la Calabria e il Mezzogiorno d’Italia verranno consegnati al peggiore “stato burocratico” che si ricordi negli ultimi 70 anni, incentrato esclusivamente sulla cultura del sospetto.

L’ultima cosa che ci saremmo aspettati (o meglio che avremmo voluto) in regime di democrazia è che al nostro incessante appello a modificare l’attuale normativa sugli scioglimenti dei Consigli Comunali il “sistema burocratico” rispondesse con un inasprimento cieco dell’applicazione di una inutile e dannosa normativa.
La “violenta” scelta del governo su Gioia Tauro conferma che al di là della faccia “feroce” dei neo-leaders legastellati a farla da padroni sono sempre gli apparati e le burocrazie ministeriali tanto più se i titolari si rivelano incompetenti. Così al Ministero dell’Interno, dell’Economia, della Giustizia, delle Infrastrutture, etc etc. Dubito che l’attuale classe dirigente abbia la forza, la voglia e la capacità di andare oltre i populismi riaffermando il primato della politica sulla burocrazia. Rimaniamo in attesa e speranzosi di poterci ricredere!

Pierpaolo Zavettieri