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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Cassano, oltre un anno per eseguire le visite La denuncia di Francesco Garofalo, Portavoce del Comitato Spontaneo di cittadini per la difesa per il diritto per la salute, di Cassano All’Ionio

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“Oltre un anno per eseguire un esame per una vista reumatologica, oculistica e di gastroentorologia.  Decisamente troppi per una sanità che vuole stare ai passi con i tempi europei”.

E quanto sostiene in una nota, Francesco Garofalo, Portavoce del Comitato Spontaneo di cittadini per la difesa per il diritto per la salute, di Cassano All’Ionio.

Ho raccolto il grido di sofferenza di alcuni miei concittadini,  e purtroppo, debbo amaramente constatare, che tutti i molteplici appelli fatti in tutti questi anni, volti a sensibilizzare chi è deputato a governate la cosa pubblica, in questo caso, il Presidente della Regione, il Commissario per la Sanità e il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, sono caduti nel vuoto e nella più totale indifferenza, nutrita da una profonda apatia.

I cittadini ancora una volta, – evidenzia Garofalo -,  devono pagare un prezzo altissimo, con il rischio molte volte di mettere a repentaglio la propria salute.

Mi chiedo, se tutto questo, è concepibile in uno stato di diritto dove almeno i livelli essenziali di assistenza debbano essere garantiti.

Tutto questo, accade anche in mancanza di una adeguata programmazione organizzativa volta all’efficienza e al sostegno dell’uomo e dei suoi  legittimi “interessi”.

La mancanza di una rete di medicina territoriale e di gestione integrata si va da aggiungere ai molteplici disservizi, cui gli utenti, vanno incontro quotidianamente.

I fatti denunciati, sono solo la punta di un eciberg, di un malessere ben più profondo, che da tanta parte da molto tempo non trova più spazio nell’agenda politica regionale, perché evidentemente ritenuta poco appetibile sul piano del consenso elettorale.

Auspichiamo pertanto, – ha concluso -, un deciso campo di passo, volta alla difesa di quanti versano in precarie condizioni e che meritano altresì la massima attenzione delle istituzioni deputati a garantire i diritti costituzionali a tutela della salute ed evitare come ci suggerisce il Santo Padre Francesco: “..il perseverare dal rischio dell’aziendalismo, che cerca di fare entrare la cura della salute nell’ambito del mercato, finendo per scartare i poveri, determinasempre più emarginati. L’intelligenza organizzativa e la carità esigono piuttosto che la persona malata venga rispettata nella sua dignità e mantenuta sempre al centro del processo di cura”.