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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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“Melicucco è un paese che lentamente muore…” I consiglieri Redi e Scattarreggia del gruppo "Melicucco Insieme per Crescere" attaccano l'amministrazione comunale

“Melicucco è un paese che lentamente muore…” I consiglieri Redi e Scattarreggia del gruppo "Melicucco Insieme per Crescere" attaccano l'amministrazione comunale
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Riceviamo e pubblichiamo

È di questi giorni la notizia dell’imminente chiusura della filiale Melicucchese della Monte dei Paschi di Siena. La notizia oltre a lasciarci fortemente amareggiati, comprendendo soprattutto le enormi difficoltà a cui dovranno far fronte i correntisti più anziani di età, ci porta inevitabilmente ad una riflessione molto più vasta. Negli ultimi due anni, in particolare, stiamo assistendo alla lenta ed agonizzante morte di questo paese ed il tutto nella totale inettitudine di questa amministrazione che, purtroppo, non riuscendo in alcun modo ad essere incisiva si è limitata a comunicati stampa e a feste di ringraziamento. Volendo fare un sunto dei fatti più eclatanti iniziamo dalla “fuga” delle Suore Figlie di Sant’Anna, quasi di iconoclasta memoria, che andando via hanno portato alla chiusura della scuola materna da loro gestita e non pochi disagi alle famiglie e ai bambini, che ad anno scolastico iniziato, dopo i saluti e la festa di ringraziamento dell’amministrazione alle care sorelle senza nessuna protesta risolutiva, sono stati rilegati a spazi assolutamente non idonei alla formazione in età prescolare.

Per rimanere in tema religioso, vogliamo parlare della chiusura della Chiesa di San Nicola? Nulla si è fatto affinché si risolvesse il problema delle infiltrazioni dal tetto che lo rendono pericoloso per l’incolumità pubblica. Ci si è arresi ad un dato di fatto, rilegando la cosa ad un problema della sola Curia, come se la chiusura della Chiesa parrocchiale non fosse un disagio per l’intera collettività che da un’amministrazione dovrebbe essere difesa e rappresentata. Di cultura poi non si parla quasi più e non si può che constatare la quasi totale latitanza delle iniziative volte a sostenerla. Basti ripensare all’estate appena trascorsa che, se non fosse stato per poche associazioni che tra mille difficoltà si dedicano ancora alla difesa della cultura musicale e teatrale, sarebbe da ricordare come la stagione in cui si è raggiunto il punto più basso, a livello culturale, di tutti i tempi. E non ci riferiamo solo “alle gonne corte che fanno girare la testa”, che se non altro, pur essendo un “inno ignorante”, è servito a far scorrere un anelito di vita nelle strade paesane, ma pensiamo al fatto che avremmo voluto (e vorremmo tutto l’anno) un paese dove si organizzassero cineforum, dibattiti, mostre, letture, osservazioni astronomiche, laboratori d’arte, ecc.

Senza contare che i nostri ragazzi al momento frequentano edifici scolastici insicuri e privi di certificati di agibilità, le cui palestre sono interdette all’accesso degli studenti, ma vengono fatti frequentare dalle associazioni sportive che devono addirittura pagare per poterne usufruire. Visti gli eventi sismici degli ultimi giorni, tra cui la scossa ampiamente avvertita di oggi, e viste le condizioni strutturali precarie delle nostre scuole ci auguriamo che sia stato avviato un controllo e monitoraggio degli edifici scolastici tramite i tecnici della protezione civile, come si sta facendo diligentemente in altri comuni. Inoltre, essendo a conoscenza delle reali condizioni delle strutture, avrebbero dovuto, già dal primo giorno di scuola, sensibilizzare i piccoli cittadini su come comportarsi in caso di sisma, nell’attesa della diffusione alla cittadinanza del piano di protezione civile. Alla luce di tutto ciò, la chiusura della banca non è altro che l’ulteriore conferma della mediocrità di questa amministrazione e di quanta poca importanza gli viene rivolta dalle istituzioni civili e religiose oltre che dagli stessi istituti bancari presso i quali vi è addirittura la Tesoreria del Comune di Melicucco e vi sono accesi i diversi mutui che, come abbiamo appreso durante la loro campagna elettorale, “non sono debiti”.

È quasi certo che ormai “i giochi sono fatti”, ma di fronte ad una criticità simile un’amministrazione seria avrebbe dovuto far valere la sua posizione organizzando una reazione di massa ad una decisione simile, “minacciando” quantomeno una chiusura collettiva dei conti melicucchesi presso questo istituto bancario, qualora non fossero ritornati sui loro passi: questa amministrazione avrebbe dovuto semplicemente non abbassare la testa.
Vorremmo che Melicucco non fosse un paese dormitorio, un enorme parcheggio a doppie file, un paese dove è lecito sbarrare con le macchine una strada per deviare il traffico a proprio piacimento, dove è normale che a vincere un bando di gara sia chi condivide quotidianamente lo studio privato del Sindaco, un paese dove gli unici servizi rimasti, per ora, siano le poste e la guardia medica, un paese dove la gente rientra per qualche settimana ad agosto per trovarlo peggiorato, un paese che lentamente muore nella totale apatia di chi lo amministra.

I consiglieri
Fortunato Redi, Bernadette Scattarreggia