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TAURIANOVA (RC), SABATO 18 GENNAIO 2025

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Arresto Mimmo Lucano, le reazioni del mondo calabrese Commento sull'operazione che ha coinvolto il sindaco di Riace

Arresto Mimmo Lucano, le reazioni del mondo calabrese Commento sull'operazione che ha coinvolto il sindaco di Riace
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POTERE AL POPOLO

Un pessimo risveglio questa mattina per la Calabria e l’Italia che resiste: Mimmo Lucano, sindaco di Riace, è stato arrestato, ai domiciliari, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nella Calabria asfissiata dalla ‘ndrangheta e dalle sue logiche criminali, le istituzioni attaccano i simboli della resistenza e della solidarietà: ancora una volta ci vorrebbero indicare come “fuorilegge” gli ultimi e chi li difende. Dove siamo da sempre, ci troveranno: accanto a Mimmo, alla sua compagna, a Riace e alla sua comunità, a cui va tutta la nostra massima solidarietà. Le parole, però, non bastano! Per questo invitiamo tutta la cittadinanza reggina a un’Assemblea Straordinaria oggi pomeriggio, 2 ottobre, alle 18.30 presso la Casa del Popolo in via Gatto 25 (Rione Ferrovieri), per coordinarci e stabilire insieme come reagire e portare la nostra vicinanza a Mimmo Lucano. Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere! Mimmo resisti! Riace resisti!

PASQUALE ORONZIO (GIOVENTU’ NAZIONALE REGGIO CALABRIA)

Stamattina siamo stati svegliati da una di quelle notizie che difficilmente passano inosservate e che fanno sgranare gli occhi nonostante il sonno alle prime luci della giornata. Arrestato Domenico Lucano, sindaco di Riace (provincia di Reggio Calabria), perché avrebbe favorito l’immigrazione clandestina. Un’ azione della Guardia di Finanza di Locri all’esito di articolate indagini, rivolta nei confronti di chi era stato osannato come il fautore del “modello Riace”, un modello di accoglienza che addirittura aveva fatto scomodare Saviano fino a costringerlo a uscire dal suo attico dal quale comodamente osserva e giudica il mondo. In questi casi il garantismo è d’obbligo, ma non si può non evidenziare un cambiamento di rotta sostanziale. Quelli che prima sembravano intoccabili, solo perché erano del partito “Accogliamoli tutti”, adesso non lo sono più. Perché l’accoglienza, oltre che predicata a parole, va realizzata coi fatti dimostrando in che modo si intende farla e se la si fa per soccorso umanitario o soccorso finanziario! Lasciamo che le indagini facciano il loro corso con la speranza che chi fino ad ora ha sempre predicato “fiducia nella magistratura” mantenga fede a questo motto e non lo rinneghi per paura di veder crollare tutte le convinzioni e di doversi rimangiare quanto detto fino ad oggi. È stato scoperchiato il vaso di Pandora dell’accoglienza, adesso non ci resta di capire cosa ci sia dentro, se l’amore per il prossimo o l’amore per il Dio denaro!

UNIONE SINDACALE DI BASE CONFEDERAZIONE NAZIONALE

L’arresto di Mimmo Lucano, sindaco del Comune di Riace, effettuato da parte della Guardia di Finanza su mandato della Procura della Repubblica di Locri, non fermerà un modello di accoglienza basato sul rispetto della dignità delle persone. L’Unione Sindacale di Base esprime la massima solidarietà a un uomo che da anni lotta per la giustizia sociale e contro qualsiasi deriva razzista e discriminatoria. Le inchieste giudiziarie a orologeria non possono sminuire l’importanza e l’efficacia del “modello Riace”, costruito da Mimmo Lucano nella massima trasparenza e senza alcun tornaconto personale. USB è al fianco di sindaco Mimmo Lucano e della sua famiglia, perché la macchina salviniana è riuscita a colpire anche la compagna di Lucano con il divieto di dimora. USB sarà a Riace il 6 ottobre per manifestare solidarietà e chiedere che giustizia sia fatta, contro accuse palesemente strumentali.

ERNESTO MAGORNO (SENATORE PARTITO DEMOCRATICO)

Nessun commento sulle decisioni dei magistrati, resta però il lavoro di #MimmoLucano, il suo impegno ad accogliere. La sua sfida a integrare gli immigrati per affermare la cultura della solidarietà e della pace. #Riace

VITO TETI (PROFESSORE ANTROPOLOGIA CULTURALE UNICAL)

“I paesi muoiono, le scuole chiudono, la criminalità controlla tutto il territorio, i poveri Cristi muoiono a mare e la soluzione diventa arrestare Mimmo Lucano, le persone che accolgono e fanno sognare e rinascere i paesi vuoti”. Vito Teti, dalla sua pagina Facebook, prende posizione riguardo l’arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, questa l’accusa che ha portato il “sindaco dell’accoglienza” ai domiciliari. La misura cautelare rappresenta l’epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, svolte in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico. Teti – professore ordinario di Antropologia culturale dell’Unical, dove ha fondato e dirige il Centro di iniziative e ricerche «Antropologie e Letterature del Mediterraneo», intellettuale calabrese indiscusso simbolo e studioso della “restanza” – difende il sindaco: “Conosco e frequento Mimmo fin dall’inizio della sua esperienza, non ho dubbi: sono senza se e senza ma con lui. Fiducia, certo, nella magistratura, nella finanza, nelle forze dell’ordine. Attendiamo la fine dell’indagine. Ci saranno state irregolarità? Imprecisioni? Errori di valutazioni? Non lo so. So che Mimmo è pulito, non ruberebbe un euro nemmeno per sbaglio, ha dedicato la sua vita, notte e giorno, agli ultimi, agli “scarti”, ai “rifiuti” del Mondo. Io sono con Mimmo Lucano”.

AZIONE IDENTITARIA CALABRIA

Non si gioisce mai sulle altrui disgrazie né sulle tragedie umane ma quella riguardante il “Modello Riace” ricade in una tragedia annunciata, ed anche con lauto anticipo, e noi di Azione Identitaria ci preoccupammo di avvisare il signor Mimmo Lucano invitandolo, con l’invio del libro “Il Campo dei Santi”, a rivedere le sue convinzioni.
L’arresto di oggi è un ulteriore conferma del fallimento di tutta un’idea fortemente inculcata da sfruttatori prezzolati e fatta passare sotto forma umanitaria che nulla ha di umano se non il personale tornaconto economico.
Dove sono adesso i politici ferventi sostenitori del “Modello Riace” da Oliverio a Bova? Come si leveranno dall’attuale imbarazzo quei siti di informazione online che si precipitarono nella raccolta fondi per sostenere il Lucano? Cosa ci racconterà Pollichieni? E’ soprattutto all’on Bova che va il mio pensiero, colui che accompagno’ come garante istituzionale l’indagato Mimmo Lucano davanti al GIP e che, invitato alla cautela da una nostra nota stampa in quanto presidente della Commissione regionale anti ndrangheta, si premuro’ di offenderci pur di non spiegare ai calabresi la sua posizione dal sapore ambiguo. Si mettano adesso tutti la mano sulla coscienza gli ipocriti dell’accoglienza poiché inchieste come questa di oggi, Xenia, che segue alla Jhonny, ci saranno sempre e speriamo sempre piu’ numerose. Non a caso rimarcammo la “non-risposta” del procuratore Gratteri alla manifestazione “Stelle del Sud 2017” tenutasi a Camigliatello nell’agosto dello scorso anno quando, di fronte alla domanda di un giornalista riguardo al modello Riace, si avvalse della facoltà di non rispondere. Una risposta più eloquente di mille discorsi. Alla luce di quanto avvenuto oggi con l’arresto di Mimmo Lucano chiedo a gran voce le dimissioni dell’on.Arturo Bova perché rappresenta l’anti ndrangheta istituzionale ed ha dimostrato di non essere degno di tale carica. Lucano adesso non è nessuno ma solo il primo dei 50 personaggi influenti arrestati.

RUGGERO PEGNA

“In un’area difficile della Calabria e del mondo, la sensibilità e l’umanità di un sindaco hanno costruito un esempio di straordinaria convivenza di etnie, fedi, culture, tradizioni, storie, colori, suoni, emozioni (e molto altro). La burocrazia più becera e una giustizia in cui, oramai, credono in pochi, hanno schiaffeggiato un simbolo di pace e, con lui, la Calabria più bella, chi ancora crede nei valori e nella dignità di ogni uomo, oltre ogni barriera e diversità; chi crede che il mondo non abbia confini e ognuno sia libero di sperare in una vita migliore per sé e i propri figli, nel segno di una fratellanza universale. A Mimmo Lucano, stima e solidarietà.”

CARLO SIBILIA, SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO DEL M5S

“Riace non era un modello, è finita l’era del business dell’immigrazione”. “Il sistema dell’accoglienza targato Pd ha creato più indagati che integrati. Il governo del cambiamento ha dichiarato guerra al business dell’immigrazione. Nel Dl sicurezza ci saranno già risposte importanti, operiamo una stretta doverosa sui controlli delle spese di danari pubblici”.

ANDREA COZZOLINO

«L’arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, è una ferita che non sarà semplice rimarginare. Ferma restando la fiducia nella magistratura, il cui operato non posso e non voglio commentare, rimangono inalterate le valutazioni sulla straordinaria esperienza di questa piccola comunità calabrese. E di un sindaco capace di ridare speranza e volto a un paese che stava svanendo. Un’esperienza che ha dato un ruolo centrale a una terra marginale, rendendola modello di solidarietà e pace in tutto il mondo, facendo dell’accoglienza un atto politico di straordinaria forza. In un periodo storico attraversato da egoismi e paure, dove in molte parti d’Italia si evocano muri di divisione e in qualche paese europeo si torna a costruirli, a Riace Mimmo Lucano ha avuto il coraggio di dimostrare che un altro mondo è possibile». Lo dichiara l’europarlamentare del Partito democratico, Andrea Cozzolino.

ANPI, ARCI, CGIL, ARTICOLO 21

Riace, un piccolissimo paese quasi spopolato della profonda Calabria, è diventato un simbolo nel mondo. Il modello Riace è semplicemente la straordinaria dimostrazione che si può costruire un efficace sistema di accoglienza diffusa, che l’integrazione rappresenta una importante occasione di sviluppo per il territorio, che costruire una società inclusiva ed accogliente è un vantaggio per tutti.

Un’utopia contro la quale negli ultimi mesi aveva fatto già balenare le sue accuse il Ministro dell’Interno: la colpa di Riace sarebbe quella di aver accolto troppo, anche oltre le decisioni delle commissioni prefettizie. Sta di fatto che i finanzieri stamattina hanno arrestato, ai domiciliari, l’uomo-simbolo di quella esperienza, il sindaco Mimmo Lucano, con l’accusa – tra l’altro – di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Le inchieste della magistratura si rispettano sempre, ma questa ordinanza nei fatti blocca l’esperienza più significativa che dimostra come integrazione e accoglienza siano la chiave di volta per risollevare l’intero Paese. Restiamo in attesa di conoscere i dettagli del provvedimento, ma esprimiamo solidarietà al sindaco Mimmo Lucano e ci mobiliteremo per confermare tutta la nostra vicinanza alla comunità di Riace.

TONIA STUMPO

Dalla parte di Mimmo Lucano, e dalla parte delle donne che sono state accolte in un mondo migliore, Riace! Poiché scappavano  dalla violenza e dalla fame dei propri luoghi di nascita. La civiltà è accoglienza!

Si al modello Riace. No al modello Rosarno, quello imposto dello sfruttamento della manovalanza a basso costo, senza diritti e senza dignità, e per chi si ribella c’è solo la morte. Il Modello Riace è l’esatto opposto, è il modello dell’accoglienza e della dignità, del pieno e autentico riconoscimento dei migranti come persone, come Esseri Umani.

La Democrazia, la Libertà, la Giustizia la Civiltà, lo Sviluppo Sociale ed anche Economico di un Paese lo si difende salvaguardando  modelli collettivi di sviluppo e non modelli di sopraffazione.

Per questo penso che Riace non potrà mai essere arrestato! E’ quanto dichiarato da Tonia Stumpo, consigliera parità regionale della Calabria.

ALEX TRIPODI

“Ho piena fiducia nel lavoro della Magistratura e sono sicuro che chiarirà al più presto ogni fatto e dubbio legato all’onestà e alla trasparenza del Sindaco di Riace, Mimmo Lucano, d’altra parte però nessuno pensi di poter strumentalizzare e mettere in discussione ciò che Riace in questi anni ha rappresentato, ossia un modello ed esempio di accoglienza e integrazione, un baluardo di valori e principi, la rappresentazione di come si possa e si debba affrontare il fenomeno dell’immigrazione nel nuovo secolo, ad affermarlo è il segretario provinciale per la Costituente di LeU Alex Tripodi.

Quanto emerge nelle ultime ore di cronaca relativamente all’arresto del Sindaco di Riace, Mimmo Lucano – prosegue il segretario Tripodi- evidenzia quanto e come, la nostra democrazia sia debole e stia subendo un violento attacco, da parte di chi come il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, esulti non per l’arresto di un noto criminale in terra di Calabria, ma di un Sindaco di alto spesso umano e civile, riconosciuto da Fortune tra le 50 persone più influenti al mondo, che ha partecipato alla conferenza mondiale sui diritti umani, che ha ricevuto attestati di stima da alte cariche dello stato, dalle migliori espressioni della società civile, un esempio ed un modello per l’intero pianeta.

Condanniamo con forza le dichiarazioni violente ed imbarazzanti ai danni della nostra democrazia da parte del Ministro Salvini, al quale chiediamo se sua intenzione è quella di strumentalizzare vicende giudiziarie per fare battaglia politica di rimettere il suo mandato da Ministro, e rispondere agli italiani se sia meno grave rubare 49 milioni di euro ed essere indagato per sequestro di persone, oppure essere indagato come nel caso del sindaco Lucano per “presunto favoreggiamento all’immigrazione”.

Per queste ragioni, Liberi e Uguali, esprime massima solidarietà al Sindaco Mimmo Lucano, ribadendo di essere in prima linea a sostegno ed in difesa del Modello Riace, contro chi, come il Ministro Salvini, vuole strumentalizzare ed utilizzare le vicende giudiziarie, per cercare di cancellare una pagina bellissima della storia della democrazia di questo nostro secolo, così conclude il segretario provinciale per la costituente di LeU Alex Tripodi.

ENZO BRUNO

“Nell’attesa di conoscere i dettagli dell’inchiesta della magistratura che ha portato all’arresto del sindaco Mimmo Lucano, il mio primo pensiero va a Riace: agli uomini, alle donne e soprattutto ai bambini che scappavano da un futuro di fame e di guerra e sono approdati in Calabria per diventare una comunità. Perché quella di Riace e del suo sindaco è prima di tutto una storia di accoglienza e solidarietà”. E’ quanto afferma il presidente di Upi Calabria, e presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nell’apprendere la notizia dell’operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto del sindaco di Riace.

“Quello del comune nel reggino è l’esempio di un modello di integrazione: Riace è diventato uno dei simboli dell’accoglienza che funziona riconosciuti a livello internazionale, il suo modello ha messo insieme integrazione e rilancio dell’economia locale, creando opportunità anche per i giovani del territorio, salvando il Comune dallo spopolamento. Ma nello stesso tempo è una storia di passione e grande umanità verso gli ultimi del mondo di un uomo che ha rinunciato a molto per rimanere fedele alla sua scelta di vita. E’ il momento del silenzio – dice ancora il presidente Bruno – ma sull’impegno concreto di Lucano verso l’integrazione e l’affermazione della cultura della solidarietà e della pace racconta molto l’atmosfera che si respira nei i vicoli di un borgo che era abbandonato ed è tornato a rivivere, regalando colore e speranza non solo ai migranti. Un’atmosfera che ho respirato quando ho visitato Riace e che mi è rimasta nel cuore. Per questo è giusto aspettare di leggere e capire le carte: sono certo che Lucano saprà dimostrare le sue ragioni. Ma nello stesso tempo non bisogna dimenticare l’impegno di quest’uomo per la difesa dei diritti civili di uomini e donne che chiamiamo migranti e che prima di tutto sono persone che lottano per la vita”.

LEGAMBIENTE

Costernazione, rabbia, profonda amarezza, ma anche voglia di reagire. Sono queste le sensazioni espresse dal Circolo Legambiente di Reggio Calabria di fronte alla notizia dell’arresto, “vero e proprio colpo al cuore”, di Lucano, sindaco di Riace.

“Conosciamo bene Mimmo, abbiamo con lui e con l’esperienza Riace un legame speciale di condivisione, consolidatosi negli anni attraverso tante iniziative di volontariato ambientale, l’ultima delle quali per prendere possesso dell’ex ristorante La Scogliera e di alcune villette a mare confiscate alla ‘ndrangheta per ragionare della loro destinazione sociale. Del sindaco apprezziamo – oltre la sua straordinaria generosità, la sua visione e il suo impegno che ne fanno a giusta ragione un simbolo della cultura dell’accoglienza – la sua assoluta onestà, la sua intransigenza etica, il suo agire sempre nell’interesse “giusto” della comunità e in aiuto alle persone dai diritti negati. Per questo non possiamo accettare, pur senza entrare, rispettosamente, nelle dinamiche della Giustizia che l’hanno, magari inevitabilmente, prodotto, il paradosso che egli venga addirittura privato della libertà alla stregua di un pericoloso delinquente. Né possiamo tollerare che nel velenoso dibattito politico e mediatico la vicenda Lucano venga associata al “malaffare” dell’accoglienza e della gestione “mafiosa” degli Sprar, ipotesi escluse, nel caso specifico, dalla stessa Magistratura.

Per comprendere il modus operandi del Sindaco di Riace sul piano amministrativo non si può a nessun livello prescindere dal principio secondo cui il fare riferimento sempre e comunque alle regole della legalità “formale” sarebbe sterile e controproducente, se fosse – come in alcuni casi limite a Riace si è prospettato – a discapito dai valori sostanziali e dagli “obblighi” morali e civili, spesso impellenti, della giustizia e dell’ umanità.

È in ogni caso certo che, come bussola del suo agire, Mimmo Lucano ha messo in ogni circostanza i valori costituzionali, quelli stessi in molti casi e in tanti altri ambiti, calpestati e violati. Siamo pronti a mettere la mano sul fuoco, peraltro, che nessuna inchiesta potrà mai dimostrare, perché inesistente, alcun interesse illegittimo – economico, clientelare o di favore – da parte di Lucano nella gestione del comune di Riace.

Al ministro Salvini che, come al solito inopportunamente, chiede cosa hanno da dire i “buonisti” alla luce dell’arresto di Lucano, dalla nostra piccola postazione di persone “perbene”, rispondiamo che ci sentiamo orgogliosi, ancora di più, di essere vicini e solidali a una grande persona come il sindaco dell’accoglienza e assicuriamo che, insieme a tanti altri, faremo di tutto per contrastare il “delitto perfetto” pensato a livello governativo, quello, cioè, di cancellare l’“esperienza Riace”, riassorbendo e facendo rientrare nella burocrazia piatta, disumana, e normalizzante la straordinaria “anomalia selvaggia” di un modello esemplare. Resta invece per noi questo una bussola fondamentale di riferimento da estendere e valorizzare per farla diventare nel nostro Paese normalità e nuova civiltà. Continueremo a stare “sempre e per sempre dalla stessa parte”: con Mimmo Lucano, per l’accoglienza, la bellezza umanitaria e la democrazia, contro il razzismo e l’intolleranza. Proprio con questi sentimenti e con questo spirito aderiamo alla manifestazione di solidarietà indetta per sabato prossimo a Riace.

MIMMO GIANTURCO (FRATELLI D’ITALIA)

“Il sistema dell’accoglienza incontrollata targato PD continua a fare acqua da tutte le parti e la vicenda odierna in cui è coinvolto il Sindaco di Riace, ne è la prova tangibile e fotografa chiaramente l’inaffidabilità politica di Mimmo Lucano e dei suoi sostenitori in primis il governatore Mario Oliverio”. Queste le dichiarazioni di Mimmo Gianturco, ex consigliere comunale di Lamezia Terme. “Con questo tipo di inchieste – prosegue – viene smascherato il business dell’immigrazione in virtù del quale ci si spinge addirittura al punto di trovare escamotage per aggirare le normative. Dunque, anziché aiutare gli Italiani e dare loro priorità, si preferisce fare cassa impegnando tempo e risorse sull’immigrazione, organizzando persino matrimoni combinati”. “Sfruttare le tematiche di “città accogliente” e “aiuto ai meno fortunati” per mascherare le gravi lacune amministrative riscontrate con l’operazione “Xenia”, fà del Sindaco Lucano il simbolo emblematico dell’ipocrisia che si cela dietro le politiche migratorie sinistroidi. Tutto ciò lo aveva già dimostrato l’inchiesta “Mafia Capitale” pertanto non c’è da stupirsi se il famigerato “modello Riace” pare abbia fallito. D’altro canto – continua – però c’è da dire che Lucano, a differenza di molti radical chic, si è quanto meno dimostrato coerente con le proprie idee a tal punto che per metterle in atto pare abbia violato la legge”. “Confido nell’operato della Magistratura – conclude Gianturco – affinché faccia luce su questa vicenda e si possa porre definitivamente fine all’era del business dell’immigrazione”.

AIETA (PD)

“Non conosco gli atti giudiziari ma conosco la profonda umanità di Mimmo Lucano, Sindaco di Riace.” È quanto afferma in una nota il consigliere regionale del Pd Giuseppe Aieta e presidente della Commissione Bilancio della Regione Calabria. “Gigante di solidarietà e generosità e uomo pronto – continua Aieta- a caricarsi le tragedie e i drammi degli ultimi. Non è un caso se Wim Wenders e le principali testate internazionali si siano occupati di lui. L’ho conosciuto a Bruxelles- conclude Aieta- in occasione di un convegno sull’accoglienza dove, nel silenzio commosso dei parlamentari che hanno partecipato all’incontro, con parole semplici ha dato una lezione all’Europa intera.

CANTASTORIE FRANCESCA PRESTIA

“Canterò adesso con ancora più entusiasmo e ovunque me lo chiedano, la mia ballata su Riace. Perché Riace non è solo Riace! È l’utopia del nostro tempo schiacciato sul presente e sul passato. E la posta in gioco è altissima. Se perde Riace, un sistema di accoglienza e integrazione alternativo alle città impaurite dell’Occidente tecnocratico e finanziario, perde l’umanità e la dignità delle persone di qualsiasi colore e di ogni nazionalità. Ho stima immensa per i magistrati e per il sistema giudiziario, perciò la speranza è che si faccia in fretta nel diradare ogni ombra. Ciò che Riace rappresenta va oltre la Locride, come dico nella ballata: è una realtà in cui si è lavorato per dare fiducia a persone che scappano dalla carestia e dalla guerra, uno spazio aperto, volo di libertà”.

NATALE GIAMO (MOVIMENTO SOCIALE-FIAMMA TRICOLORE)

Tutto iniziò con una manifestazione di un manipolo di “sognatori” – certo: sognavamo che le leggi dello Stato dovessero essere osservate da tutti, ed in particolare da chi ricopre ruoli istituzionali, sull’intero territorio nazionale – che qualcuno si affrettò a definire “un flop” data l’esigua presenza dei nostri militanti, una quindicina. Ma come ben noto spesso non è la quantità ma la qualità degli Uomini a fare la differenza. Quindici militanti Missini giunti a Riace nonostante le minacce, anche forti, degli stessi radical-chic e catto-comunisti che, con un impegno degno di miglior sorte, hanno sostenuto il loro beniamino per oltre un anno fino a ritrovarsi a doverlo andare a trovare a casa per “portargli le arance”. Quante dichiarazioni di sviscerato amore (ricordate Rosario Fiorello), di beatitudine celeste (Padre Zanotelli ed i discepoli di Don Ciotti), di solidarietà pelosa a spese delle tasche dei contribuenti italiani (clamorosi Saviano ed i “nostri” Oliverio e Enzo Bruno), partecipate catene di sant’Antonio organizzate da qualche quotidiano ed il sostegno “a prescindere” dei più fieri antifascisti del pianeta. Intanto le due relazioni ispettive che descrivevano con dovizia di particolari il “modello” di sfruttamento dell’affare legato agli immigrati messo su da Mimmo ed i suoi sodali e la nostra modesta ma importante presenza di quel primo luglio. Una presenza che servì a squarciare il velo omertoso che era calato su quelle ispezioni, sulle condizioni in cui vengono tenuti gli immigrati nel paese – proprio oggi il servizio del TG3Regione ha mostrato un immigrato, ma ce ne erano altri a fianco, sdraiato sulla panchina del Belvedere di Riace che ha dichiarato di essere lì da nove anni, ed a fare che? A scaldare la panchina oggi che sono giunti i primi freddi? Ed anche questo è uno dei lavori che gli Italiani non vogliono più fare? – e diede la stura a qualche Magistrato per indagare al fine di vederci chiaro su tutta la situazione. E Ministro degli Interni non era certo Salvini ma un certo Minniti, nostro conterraneo, certo non sospetto di simpatie xenofobe, men che meno avversario politico o nemico di Mimmu U’ Curdu. Intanto “il nostro”, consapevole di non essere proprio in una situazione di trasparenza e legalità, si agitava sempre più minacciando sfracelli, dimissioni, scioperi della fame e tirando in ballo quanti più “amici” possibili, fino a chiedere financo l’intervento del Papa ( e che cavolo non c’era anche lui tra i cinquanta personaggi più influenti al mondo, secondo la classifica di Fortune). Ed oggi, finalmente diciamo noi, cadono definitivamente i veli rispetto ad un modello, si apprezzato ed utilizzato in tutto il mondo ma non certo dalla parte onesta e sana dei cittadini. Oggi le intercettazioni di Lucano dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, il suo assoluto spregio delle leggi dello Stato e delle sue Istituzioni, cui lui si sente al di fuori ed al di sopra, sempre in virtù della classifica di Fortune, del film su di lui, dell’amicizia col Papa e la vicinanza di alcune elite ecclesiastiche nonchè della nomination al Nobel (anche questo qualcuno ha avuto l’ardire di pensare e proporre). Allora – nel chiedere “dove eravate” a quanti oggi cercano di accreditarsi il ruolo di difensori della Legalità quando ciavule ed altri pennuti delle più svariate specie ci minacciavano anche fisicamente e quando eravamo tacciati coi soliti per loro epiteti di “razzisti e fascisti” – chiediamo altresì alla Magistratura di andare fino in fondo in una inchiesta che, a parte la messa in atto di espedienti per favorire la immigrazione clandestina, è di una gravità assoluta laddove riguarda l’altro filone di indagini, quello legato alla raccolta dei rifiuti che coinvolge una cooperativa gravemente coinvolta anche nelle irregolarità messe in risalto dagli ispettori prefettizi (L’Aquilone) e, soprattutto, riguarda illeciti profitti per oltre un milione di €uro, altro che conti correnti da pochi euro ed altro che indagini costruite sui saluti romani alla memoria dei Camerati, in barba anche alle sentenze della Suprema Corte e solo per piaggeria di qualche operatore dei mass-media. Su tutto questo e quant’altro riveniente la Segreteria Regionale del MSI-Fiamma Tricolore è pronto a confrontarsi con chiunque ed in qualsiasi sede, ponendo comunque massima fiducia nelle Istituzioni e negli organi inquirenti.

ROSI PERRONE (SEGRETARIO GENERALE UST CISL REGGIO CALABRIA)

“La magistratura deve fare il suo corso con l’auspicio che possa chiarire eventuali responsabilità sulla vicenda Riace, e si giunga celermente alla realtà dei fatti. Ma ci teniamo a promuovere il valore dell’accoglienza, pilastro portante di un percorso di aggregazione ed interculturalità per l’intera società civile. Futuro e progresso non possono prescindere da un modello di inclusione che, debitamente regolamentato e monitorato oltre che sorvegliato rappresenta la chiave di volta di un processo di cambiamento della comunità globale, che trovi nell’incontro tra i popoli la possibilità di costruzione di una società più coesa ed inclusiva, aperta verso l’altro.”

LA CALABRIA PER RIACE

Cgil, Arci, Articolo 21, Potere al Popolo, Prc, Link Unical, Libera sono al fianco di Mimmo Lucano e della sua Riace, una comunità che è ormai simbolo in tutto il mondo di accoglienza e di straordinaria dedizione nei confronti degli ultimi. Il modello Riace e la sua “utopia della normalità” testimoniano che l’integrazione non è un miraggio e che l’accoglienza di emergenza può essere trasformata in programmi di inclusione durevoli, rivitalizzando l’economia di una comunità minacciata dallo spopolamento. Abbiamo sempre seguito da vicino e con rispetto le vicende di ordine burocratico e giudiziario che hanno riguardato il Comune di Riace e chi egregiamente lo rappresenta. Anche in questa occasione, quindi, rinnoviamo l’augurio che la giustizia faccia velocemente il proprio corso affinché lo slancio innovativo del visionario sindaco di Riace, all’insegna del pieno rispetto dei diritti fondamentali e della dignità degli stranieri e di chiunque soggiorni più o meno a lungo sul suo territorio, possa proseguire ad essere occasione di crescita sociale, etica ed economica per l’intera comunità. In terra e in mare, per anni, spesso nell’indifferenza istituzionale, diverse organizzazioni, collettivi, singoli e Ong, hanno lavorato per salvare vite umane. Negli ultimi tempi, diversi soggetti politici, trasversalmente, pur di inseguire un consenso fin troppo facile – in una società incattivita dalle disuguaglianze e dall’ingiustizia sociale – hanno tentato di denigrare e annichilire quell’impegno politico e sociale, nonché annullare totalmente ogni principio e spinta solidale. L’arresto di Mimmo Lucano oggi si inserisce in questo quadro e diventa simbolico poiché, nonostante egli stesso abbia sempre rispettato il lavoro di inchiesta dei magistrati avendone fiducia, sembra indicare piuttosto il tentativo burocratico di polverizzare l’esperienza di Riace, modello di pace, rispetto, giustizia e uguaglianza fra i popoli. Ingiusti, calunniosi e pericolosi, infine, i commenti governativi a quanto successo, considerata anche la posizione di uno dei partiti che compongono l’esecutivo, di comprovata disonestà nei confronti della collettività alla luce di una sentenza passata in giudicato. Per tutte queste ragioni, non solo umanitarie ma anche legate a una precisa strategia di sviluppo del territorio, di crescita economica e sociale in cui nessuno è zero, ma a ciascuno è offerta di l’occasione di farcela, saremo presenti alla manifestazione di sabato 6 ottobre, alle ore 15, a Riace. L’iniziativa è aperta a chiunque come singolo, associazione o partito voglia esprimere la propria solidarietà a Mimmo Lucano.

NOISTIAMOCONMIMMOLUCANO

L’arresto del Sindaco di Riace, Mimmo Lucano, segnala un ulteriore approfondimento della deriva autoritaria, razzista e xenofoba che sta attraversando questo Paese sobillata da un Governo e da un Ministro dell’Interno che non perdono occasione per fomentare il clima d’odio e intolleranza. L’arresto di Mimmo Lucano è un vile tentativo di bloccare una virtuosa e innovativa esperienza di accoglienza. Evidentemente quest’esperienza dà fastidio a chi sta artatamente costruendo uno stato di paura e repressione, perché dimostra che è possibile un altro modello di convivenza civile. Come movimento per l’acqua esprimiamo solidarietà al Sindaco di Riace, riconfermiamo che non intendiamo restare a guardare e che porteremo il nostro contributo a tutte le mobilitazioni che puntano a ri-costruire dal basso quegli anticorpi culturali, sociali e politici verso un altro modello di convivenza civile senza la quale la nostra stessa battaglia per l’acqua, libera, pubblica, non troverebbe possibilità di realizzazione piena.

AUSER

Auser Nazionale e Auser Calabria esprimono solidarietà a Mimmo Lucano sindaco di Riace e sconcerto per il suo arresto. Questo piccolo comune della provincia di Reggio Calabria è diventato un simbolo positivo  di un modello sperimentato ed efficace  di accoglienza diffusa e di integrazione. La dimostrazione pratica e concreta che costruire una società inclusiva è possibile ed è un vantaggio per tutta la comunità.  Rispettiamo le inchieste della Magistratura ma questa ordinanza di custodia cautelare rischia di distruggere un’esperienza bella e importante, una buona pratica di cittadinanza attiva e solidale.  Siamo vicini a tutti i cittadini di Riace  e riaffermiamo la nostra vicinanza al sindaco Lucano. Dopo la partecipazione al  sit-in di ieri a Roma all’Esquilino siamo pronti ad altre iniziativa di mobilitazione.

ANTONINO CONDRO’

Riace, nelle prossime ore, sarà “vetrina” appetibile per figure, personaggi, politici e sedicenti cronisti. Nessuno mancherà all’appello, nemmeno Noi. Noi che non speculeremo su questa vicenda per propinare idee di “destra” o di “sinistra”, non leveremo accuse o difese a favore del Sindaco, indagato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Noi prendiamo voce per allertare le coscienze dei calabresi, suggerendo di non lasciarsi condizionare dalle dichiarazioni dei vari “DONDINDARI”, di turno, che non perderanno l’occasione per rievocare la solita solfa, i soliti appelli, su una “Calabria da salvare”. A prescindere dall’esito giudiziario nei confronti di Lucano, non si può certo negare che a Riace, convivono esseri umani di diverse etnie, grazie all’idea e al lavoro del suddetto Sindaco. Il “ modello Riace”, per certi versi, è motivo d’orgoglio per la nostra terra che dimostra, afferma, al mondo intero, lo spirito, la predisposizione umana all’accoglienza, tipica dell’essere meridionale; tuttavia, l’ombra che si abbatte sulla gestione di questo modello ci respinge a subire l’ennesima onta. C’è da dire, anche se per il momento sembrano escluse ipotesi d’arricchimento da parte di Lucano, che il “business” sui migranti non è un’esclusiva calabrese; altri centri, in vari territori della penisola, prima ancora di Riace, sono stati al centro di scandali peggiori. Temiamo che su questa vicenda, i vari “DONDINDARI”, non si risparmieranno con i loro commenti a stigmatizzare, ancora una volta, il nostro territorio, bollandolo come “ terra di malaffare”. Auguriamo al Sindaco di Riace, di poter dimostrare la sua innocenza, ma qualora, ai fatti, egli risultasse colpevole, l’auspicio sarà che gli uomini di valore, le associazioni culturali, la gioventù calabrese, non si scoraggino e continuino la propria“mission”, rivolta a valorizzare il nostro territorio. Non bisogna lasciarsi irretire dagli “alfieri” della politica ideologica che da sempre è usata dai partiti per dividere l’opinione pubblica. La vicenda Riace, sarà “cavalcata” dalle forze politiche fino all’inverosimile; non ci stupiremo se qualche “alchimista” proverà a tramutare concetti di legalità in illegali e viceversa, solo ed esclusivamente per mera propaganda politica. Noi però non cadremo in queste “trappole”. Noi siamo consapevoli che ogni calabrese, in possesso di capacità di discernimento, manterrà la propria integrità intellettuale.

Seguiremo con attenzione la questione “Riace”. Saremo pronti a interferire, con i vari “ALFIERI” e “DONDINDARI”, se sarà necessario.

Sempre in prima linea a difendere l’immagine della nostra terra, affinché, il valore dell’identità e l’appartenenza siano motivi d’orgoglio e non di vergogna.

NICOLA GALLORO, LeU Lazio ex consigliere e delegato al comune di Roma

Di fronte agli avvenimenti nefasti di questo periodo storico spesso il mio pensiero è andato al mio paese natio di Calabria San Nicola da Crissa, ai suoi abitanti che sempre più impoveriti spopolarono il paese (oggi sarebbe stato un paese di 18000 abitanti invece dei 1300 attuali) per andare a cercare un po’ di benessere all’estero e non ci furono barriere divieti o muri in grado di fermarli.  E fino a qualche giorno fa pensavo ancora con orgoglio alla mia Calabria che si distingueva finalmente in positivo per essere la Regione che era stata capace di creare un modello di integrazione sociale, unico al mondo, ad opera di uno oscuro sindaco del piccolo borgo di Riace Mimmo Lucano, uno dei tanti sindaci lasciati soli dallo stato a fronteggiare situazioni spesso pericolose a destreggiarsi con leggi inadatte alle complesse realtà sociali.  Quest’uomo con coraggio è un forte senso di responsabilità si è fatto carico, a differenza delle istituzioni assenti, dei diritti di una umanità dolente, si è rimboccato le maniche e ha creato un’oasi di convivenza, facendo di Riace disabitata un incontro produttivo di culture e persone di diversa provenienza, dimostrando che il problema dell’immigrazione può non essere un problema, fonte di paura, ma una risorsa per tutti e che la realtà la possiamo costruire e non soggiacervi.  Questo stesso uomo, incredibilmente, è stato arrestato stamattina, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, un reato legato alla condizione di esseri umani dichiarati fuori legge solo per la mancanza di un foglio, di un timbro.  Ci chiediamo se veramente l’intenzione che muove questo arresto è quella di far rispettare la legge o piuttosto di interrompere un progetto di solidarietà in atto magari infrangendo chi si è prodigato per costruire un mondo diverso, tutto allo scopo di continuare con la deriva dell’odio più confacente alla perenne campagna elettorale di questo governo.  Dobbiamo sostenere quest’uomo onesto e coraggioso, indignandoci e impegnandoci concretamente in prima persona in sua difesa.  Qui a Roma grideremo a gran voce che Mimmo Lucano venga lasciato libero.

ANOLF CISL REGGIO CALABRIA

Impegnato da sempre con i deboli e per i deboli, al servizio di chi più ha bisogno e si trova in difficoltà, con la pratica quotidiano con lo stare vicino a chi arriva sulle nostre coste, ricco solo di un bagaglio virtuale e di speranza. Confidiamo nel lavoro della Magistratura, che possa far luce, nel breve, sulle vicende che hanno riguardato il sindaco di Riace. Auspichiamo che questo articolato momento possa risolversi positivamente per un modello che si è contraddistinto per un forte impegno di accoglienza, sostegno multiculturale e per una reale integrazione multietnica.

CIRCOLO ARMINO

La notizia dell’arresto di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, ci addolora e ci coglie di sorpresa. A fine agosto, nel corso di un’affollatissima manifestazione nel cortile degli Ottimati a Reggio, Mimmo aveva annunciato lo sblocco dei finanziamenti da parte del Ministero dell’Interno a seguito della positiva conclusione delle indagini amministrative in corso sulla gestione del sistema di accoglienza dei rifugiati nella cittadina ionica. Ora la magistratura ha evidentemente nuovi elementi ed è bene che accerti la verità. Ai magistrati chiediamo solo di fare in fretta perché ogni ora in più di fermo del sindaco di Riace, oggetto non casuale dei primi attacchi di Salvini una volta divenuto ministro, è benzina che alimenta un clima di intolleranza e di xenofobia dilaganti. Ieri a Lampedusa, nel quinto anniversario della strage di trecento sessantotto migranti ad un passo dalle nostre coste, per la prima volta, il governo italiano è stato assente alla cerimonia e qualcuno ha addirittura annunciato con l’arresto di Lucano la fine dell’era del business dell’immigrazione. Tutto ciò è intollerabile perché noi crediamo per intero nella buona fede di Mimmo e per noi, come per moltissime persone in tutto il mondo, il sindaco di Riace è un simbolo di umanità, un modello di concreta e positiva gestione dei fenomeni migratori che vogliamo adottare a Palmi e vorremmo fosse adottato in molti altri comuni calabresi ed italiani. Per questo siamo solidali con Mimmo e saremo a Riace sabato prossimo a testimoniargli tutta la nostra simpatia e il nostro affetto.

FORUM TERZO SETTORE

Il Forum del Terzo Settore della Calabria in merito alla vicenda che vede coinvolto il piccolo comune di Riace ed il suo sindaco Mimmo Lucano ritiene che, se da una parte occorre rispettare ed avere fiducia nel percorso che la giustizia farà, con forza e determinazione ritiene che non si debbano mettere in discussione il valore ed il sistema dell’accoglienza che in particolare in Calabria tantissimi comuni hanno scelto come risposta ad una drammatica emergenza umanitaria.

Il nostro paese è da sempre un paese ospitale ed accogliente. Se si rinchiudesse nell’egoismo del suo benessererinnegherebbe i valori migliori nei quali sono cresciuti tante generazioni.

Noi calabresi che abbiamo sperimentato e continuiamo a soffrire lo sradicamento dalla nostra terra di generazioni e generazioni di giovani e di intere famiglie e comunità non possiamo rimanere insensibili dinnanzi al dramma ed alle tragedie che vedono coinvolte tante persone che scappano dalle guerre, dalla fame e dalla estrema povertà.

L’Africa è stata è continua ad essere un luogo di rapina delle sue materie prime, di sfruttamento di tutte le sue risorse comprese quelle umane da parte delmondo cosiddetto evoluto, ha pagato e continua tutt’oggi a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane.

Crediamo dunque che occorre rimanere saldamente ancorati al valore dell’accoglienza, studiare forme di cooperazione con i luoghi di partenza degli immigrati, rendere più efficienti i soccorsi e creare accoglienza ed integrazione.

Riteniamo infine che il sistema degli SPRAR si è rivelato un ottimo strumento di accoglienza e di integrazione e per questo non va né ridimensionato né abolito.

Forum Terzo Settore Calabria, Forum Terzo Catanzaro, Lamezia, Reggio Calabria, Area Grecanica, Costa Viola, Piana di Gioia Tauro, della Locride, di Cosenza, Rossano, Corigliano, Castrovillari.